Ogni viaggio è un’avventura. Un’avventura unica che si vuole condividere con tutti. A volte, però, ciò che sembra entusiasmante e nuovo per noi, potrebbe non esserlo altrettanto per gli altri. Oppure, un racconto dettagliato del proprio viaggio, quasi una guida intesa per aiutare anche altri lettori a vivere con consapevolezza lo stesso itinerario, potrebbe non essere apprezzato e ritenuto addirittura noioso. Perché? Come si può condividere il racconto di un luogo visitato in modo interessante?
Parlare di viaggi nell’era dei social network
Scrivere un travel blog, un diario online o una guida di viaggio è diverso che scrivere su un social network. I lettori che “consultano” i social per procurarsi informazioni su una destinazione non sono alla ricerca del “racconto” o di un’esperienza; piuttosto cercano informazioni pratiche, immediate e sintetiche sulle destinazioni di interesse. Chi vive sui social, vive in un presente eterno, in una connessione costante con il mondo esterno. Si cercano risposte nell’immediato e anche con una certa impazienza. Per queste stesse ragioni, lo stile di scrittura cambia per rispondere a queste esigenze.
Scrivere contenuti utili, credibili e interessanti allo stesso tempo sui social network, richiede quindi abilità. Innanzitutto, tempestività e reattività. Le informazioni vanno condivise in modo snello e sintetico. È importante coniugare il racconto dell’esperienza con alcune informazioni pratiche anche per rendere più divertente o interessante o curiosa la comunicazione che sia nelle poche battute di un tweet o il commento di una foto. Non tutti i social network sono uguali e richiedono le stesse regole di scrittura, ma a grandi linee un aspetto è il fil rouge che li accomuna tutti: scrivere in modo sincero, autentico ed equilibrato
La recensione di un hotel o di un ristorante deve partire da un’esperienza autentica. Chi cerca le informazioni necessita di una guida e di elementi che permettano di fare una scelta adeguata alle proprie aspettative. Se, quindi, si comunica un messaggio con l’intenzione di ottenere visibilità, creando sensazione, invogliando a fare una cosa piuttosto che un’altra, suggerire un luogo per scopi pubblicitari, alla lunga non ripaga e si è sulla strada sbagliata. Infatti, in termini di comunicazione social, così come si sono acquisiti in fretta dei like, allo stesso modo li si perde se il turista deluso ritorna a commentare negativamente un’esperienza nata da un racconto fuorviante, parziale, eccessivamente edulcorato o il suo contrario.
Equilibrio e umiltà sono, quindi, necessari, per creare un rapporto quotidiano di fiducia e credibilità con i fruitori del social network e di chi segue una pagina dedicata ai viaggi. L’uso dei dispositivi mobili ha ulteriormente accelerato la facilità di consultazione dei social, nonché ha incrementato il bacino di utenza in una fascia di età che va dai 20 anni agli over 50 e più. È necessario, dunque, mettere in campo una strategia di comunicazione che si adatti a tutti i linguaggi e a tutte le età, che sappia accontentare tanto l’utente frettoloso, quanto quello che – pur di fretta – si sofferma su qualche dettaglio in più (l’utente che poi, comunque, andrà ad approfondire l’argomento su un travel blog o sui siti specializzati).
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