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Nuovo stop alla produzione della Sevel

da Redazione
96 letture stabilimento Sevel di Atessa - Val di Sangro (CH)
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Come riportato dai media, in particolare quelli locali giustamente preoccupati per la sorte dei lavoratori, la fabbrica della Sevel di Atessa/Val di Sangro in provincia di Chieti, dove si produce il Ducato e a altri furgoni, si avvia ad un altro pesante stop della produzione. Si tratta dell’ultimo di una lunga serie che prosegue ormai da mesi che interessa lo stabilimento di Stellantis (ma anche altri produttori), causati dai noti problemi di forniture di parti, in particolare degli ormai famosi microchip a causa della difficile reperibilità sul mercato mondiale di semiconduttori e unità di calcolo.

Usati oggi sempre più pesantemente nell’industria automobilistica e, ovviamente, dal settore informatico, i microchip scarseggiano da mesi per l’inattesa ed “esplosiva” richiesta avuta dal mercato dopo il superamento della prima fase della pandemia, con conseguente ripartenza a tappe forzate della produzione automotive dopo lunghi mesi di fermo nel 2020.

Il fermo di stavolta, che interessa questa settimana di produzione della Sevel è dovuto peraltro alla mancanza di alcuni componenti della scatola dello sterzo. Purtroppo, quindi, per la costruzione dei furgoni Ducato, nuovo stop alle attività, con nuovo accesso alla cassa integrazione per 1.700 lavoratori. Ne hanno dato notizia le organizzazioni sindacali per lo stabilimento in Val Di Sangro.

Tutto questo, unito ai già numerosi fermi produttivi che le cronache ci riportano negli ultimi mesi, sta facendo procedere la Sevel a singhiozzo, peggiorando ancora di più la fornitura di telai per camper che sta già pagando un prezzo altissimo in termini di consegne ai produttori di veicoli ricreazionali.

Purtroppo quindi, proprio nel momento in cui il mercato è brillantemente ripartito dopo la crisi legata al Covid e la richiesta dal mercato è ai massimi livelli registrati da anni, la fornitura a corrente alternata del Ducato (che, ricordiamo, è base telaistica di circa i tre quarti dei camper prodotti) mina ancora l’allestimento dei camper nuovi, con consegne sempre più dilatate nel tempo.

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