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Il climatizzatore per la cellula del camper

da a.cortellessa
2k letture tempo di lettura 5 minuti climatizzatore Telair unità interna

Puntuali come una bolletta in scadenza, le previsioni del tempo ci ricordano che ormai l’estate è arrivata, il caldo ci asfissia e le temperature sono in crescita preoccupante. I telegiornali – e tutto il circo mediatico che ci assedia dai social – in cerca di improbabili scoop su notizie banali, largamente prevedibili e soprattutto ovvie, si premurano di sottolineare ed evidenziare che la “temperatura percepita” è ben al di sopra di quella reale, che l’umidità fa la differenza e che l’afa opprime le città di pianura. I rimedi? Bere tanta acqua, mangiare frutta e verdura ed è meglio evitare di uscire nelle ore centrali della giornata, specie per gli anziani. Ma va? E noi che pensavamo di uscire a fare jogging sull’asfalto bollente verso le due con il pranzo sullo stomaco che dovremmo fare?

Scherzi a parte, e derubricato il caldo estivo alle nostre latitudini appunto come una notizia ovvia, vediamo invece come difenderci dal caldo opprimente che rende la cellula del camper parcheggiato al sole un vero e proprio forno, dove è faticoso mangiare ma soprattutto diventa quasi impossibile dormire, a meno di non lasciare tutte le finestre e gli oblò aperti “a corrente” ma con giusto timore sulla sicurezza notturna.

Come ben noto, e testato sulla propria pelle, è l’umidità dell’aria far diventare il caldo opprimente: la percezione insopportabile è dovuta all’afa che ostacola l’evaporazione del sudore (il sistema endogeno di regolazione della temperatura corporea), aumentando la percezione di grande caldo.
I fastidi possono arrivare ad essere davvero gravi, come ben sanno gli abitanti delle grandi città di pianura in giornate afose: nei casi più gravi possono provocare disturbi della circolazione e insonnia.

climatizzatore Dometic Freshjet

Il condizionatore nella cabina di guida è ormai un “diritto acquisito” per i camper, difficilmente ne troveremo in vendita nuovi modelli che ne siano sprovvisti, di serie o in opzione (magari obbligatoria …) è praticamente sempre presente. Come facessimo un po’ di anni fa, con camper e automobili prive di questo accessorio resta un mistero, forse davvero non ci sono più le stagioni di una volta o forse, più probabilmente, siamo assuefatti alle comodità e farne a meno è diventata una prova difficile da superare, ma questo è un altro discorso e non è qui il caso di scomodare un sociologo esperto dei problemi delle masse.

Per la cellula invece il condizionatore, o meglio più propriamente il climatizzatore dato che è sempre dotato di regolazione in gradi della temperatura, non è praticamente mai compreso, salvo pochi camper con con rifiniture al top, rarissimi e costosissimi. Negli ultimi anni è diventato uno degli accessori più richiesti, anche a guardare le chat sui social: i camper hanno spesso maggiori rifiniture già comprese e vari accessori già montati per invogliare all’acquisto, per cui frequentemente è uno dei pochi dispositivi che manca per completare davvero il confort la cellula.
Utilissimi per vivere al meglio il soggiorno in camper, di giorno e di notte, i climatizzatori hanno il vero punto debole nel richiedere comunque una notevole quantità di energia elettrica, seppur minore di quella dei simili dispositivi domestici; questo aspetto ne limita un po’ l’uso o richiede un approvvigionamento elettrico generoso di ampere.

La coibentazione
La migliore strategia per tenere il caldo fuori della porta inizia dalla coibentazione della cellula. Una buona coibentazione protegge dal freddo ma anche dal caldo. Nei camper più moderni e attuali le pareti, e soprattutto il pavimento e il tetto (che risentono maggiormente delle basse temperature e dell’irraggiamento solare) con spessori più alti, sono costruiti con coibentazione (nella maggioranza dei casi) costituita da polistirene estruso a cellula chiusa (noto come Styrofoam come termine più in uso) o materiali simili, performanti in termini di resa termica.

esempio di coibentazione di pareti, tetto e pavimento di un camper

Il legno è ormai quasi sparito dalle strutture delle cellule ma è ancora molto presente nei camper più vecchiotti. Resta comunque uno dei migliori isolanti naturali, garantendo anche una traspirabilità che riduce i fenomeni di condensa, problema oggi più sentito nei veicoli più recenti a prova di assoluta impermeabilità.
Una buona coibentazione contribuisce quindi a far surriscaldare meno la cellula, a quel punto anche il condizionatore che avremo installato dovrà faticare meno a portare temperatura e umidità interne su valori confortevoli, consumando anche meno energia per conservare questo ottimale stato di fresco delizioso.

Il clima in cellula
I climatizzatori sul camper (quelli che funzionano con tensione di 220/230v) sfruttano lo stesso principio di quelli casalinghi: l’aria aspirata dalla cellula viene spinta attraverso serpentine percorse da gas refrigeranti, messi in pressione da un compressore (che è poi la sezione che determina la maggiore richiesta di potenza elettrica), poi soffiata nell’ambiente a temperatura molto fredda. L’umidità dell’aria, per effetto di condensa, si deposita sulle serpentine gelide, e viene poi scaricata all’esterno con tubazioni apposite. Si tratta, in parole più semplici, dello stesso principio fisico che osserviamo su una bibita ghiacciata tirata fuori dal frigo d’estate: sulla superficie della bottiglia o della lattina si deposita la condensa che man mano che l’umidità si condensa diventa un rivoletto d’acqua.

climatizzatore Telair Evan specifico per furgonati

Il climatizzatore sfrutta in modo efficiente anche il processo convettivo: l’aria calda che sale naturalmente viene aspirata e raffreddata, mentre l’aria fredda riscende verso il basso, con un ciclo del tutto simile a quello che avviene con le grandi masse d’aria in natura tra pianure e montagne. Infatti, per evitare di andare contro questo processo naturale, i rarissimi modelli di condizionatore da montare nei gavoni della dinette (che hanno come vantaggio tecnico rispetto a quelli da tetto di contribuire a tenere basso il baricentro del veicolo) devono essere collegati a un sistema di canalizzazione dell’aria verso l’alto, per non trovarsi con i piedi ghiacciati e la testa che gronda sudore!

climatizzatore da dinette Truma Saphir

I climatizzatori per camper sono, nella maggioranza dei casi, costruiti e ottimizzati per il montaggio sul tetto, sfruttando uno degli oblò (generalmente quello centrale da 40 x 40 cm) che viene utilizzato come presa d’aria. Un modello della Dometic, il Freshlight, conserva il l’apertura dell’oblò verso il cielo.

unità interna climatizzatore Dometic Freshlight

I climatizzatori sono costituiti in due parti, come quelli casalinghi: il motore (compressore e motore elettrico) fuori sul tetto coperto da un carter plastico che lo protegge dal meteo, e il diffusore interno nella cellula, con bocchette e alette orientabili, spesso previste sui quattro lati, per una migliore diffusione dell’aria fredda.

Il peso dei condizionatori da tetto non è esagerato ma nemmeno trascurabile per gli oberati camper di oggi, tra i 30 e i 40 kg in genere: la posizione così elevata può peraltro contribuire anche ad alzare il fulcro di stabilità del veicolo, per cui va sempre tenuto a mente questo fatto durante la guida.

Tutti i climatizzatori dispongono di un pratico telecomando con l’impostazione della temperatura desiderata o del timer: quasi tutti – diremmo tutti oggi come oggi – dispongono anche dell’utile pompa di calore per il riscaldamento invernale. Tutti i modelli più recenti sono connessi in rete con a sistemi di gestione che comunicano con lo smartphone tramite app dedicate, rendendo possibile impostare le funzioni anche se siamo lontani.

climatizzatore Truma Aventa

Negli ultimi anni sono stati proposti sul mercato anche condizionatori per la cellula che funzionano a 12v, secondo lo stesso principio del sempre più diffuso frigorifero a compressore. Una soluzione valida ma che richiede un impianto elettrico e una batteria (preferibilmente al litio) decisamente prestanti, il tutto ottimizzato da sistemi di ricarica con pannelli solari e un uso accorto dell’energia, oltre alla necessità che sia montato da un tecnico esperto: gli alti amperaggi infatti non vanno d’accordo con impianti elettrici a 12 v pasticciati on non realizzati con cavi di sezioni molto generose ed adeguate, pena il surriscaldamento dei cavi stessi.

climatizzatore a 12v Indel.B

Inoltre, alcuni condizionatori, tramite un trasformatore/inverter come il DC Kit di Dometic, possono essere usati anche a 12v, ma solo ovviamente con il veicolo in movimento a motore acceso, la batteria dei servizi non reggerebbe il carico a veicolo fermo, a meno di non realizzare – se ne vedono sempre più spesso – sistemi con una o due batterie al litio di grande amperaggio integrati da sistemi di ricarica, ma stiamo parlando di operazioni decisamente costose e laboriose

I consumi elettrici
I condizionatori specifici per camper sono prodotti da pochi marchi specializzati, tutti con modelli validi e più o meno potenti ed adeguati a camper di differenti misure (importantissimo che la misura sia sufficiente infatti per la cubatura di aria della cellula). Generalmente sono accomunati da una richiesta energetica ottimizzata, minore di quelli casalinghi, dove il problema del reperimento della corrente è irrilevante o quasi. Per funzionare hanno bisogno comunque di una quantità di energia non indifferente, da un minimo di almeno 6/700 watt per i modelli più piccoli (5/6.000 BTU) per finire a potenze di 1-1,5 kW e più dei modelli più grandi e potenti. Sono spesso presenti circuiti elettronici di “soft-start”, in grado di superare la fase di avvio, che richiede un picco di energia, con potenze inferiori rispetto al massimo spunto previsto: in questo modo è assicurato il funzionamento anche in campeggi o aree di sosta dove l’amperaggio fornito dalle colonnine di allaccio elettrico è basso, infatti non è facile generalmente trovare più di 1 kW disponibile. Da escludere o sconsigliare quasi a priori l’uso di un generatore ausiliario (gruppo elettrogeno) a meno che non siamo in sosta libera e lontano da altri equipaggi che certo non gradirebbero un motorino acceso nelle ore di quiete notturna; e da valutare anche l’ulteriore peso che ci porteremmo appresso: tra condizionatore, accessori, gruppo elettrogeno e varie, si fa presto a trovarsi con quasi un quintale in più sul camper!

climatizzatore SR Mecair

Raffreddare la cellula in viaggio
Esistono alcune soluzioni per raffreddare la cellula mentre siamo in viaggio, come il più noto Webasto Blue Cool Drive, che prende freddo ed energia direttamente dal condizionatore della cabina, sistemi però adatti solo durante i trasferimenti, che non possono essere usate in maniera stanziale.

sistema Webasto Blue Cool Drive

I BTU
BTU è l’acronimo di British Termal Unit, l’unità di misura dell’energia usata per consuetudine per dare la misura della potenza di un condizionatore. In realtà, discende dalla definizione, usata nel mondo anglosassone, di potere calorifico dei combustibili negli impianti di riscaldamento e raffreddamento. Nella pratica, un BTU è pari alla quantità di energia necessaria per alzare la temperatura di una libbra di acqua (0,453 grammi) da 39 a 40 gradi Fahrenheit (da 3,8 a 4,4 gradi centigradi). Il sistema internazionale ufficiale (quello che ci dice che il motore del camper ha 95 kW anziché 130 cavalli come ci piace di più sentire) misura invece questo valore in Joule ma nell’uso comune è preferita la classificazione in BTU per convenzione, dato che quella dei Joule è una scala usata prevalentemente per usi industriali e tecnici.

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