Home Enogastronomia Con il camper in montagna … e il gusto della cucina ci guadagna!

Con il camper in montagna … e il gusto della cucina ci guadagna!

da Gianluca Gabanini
120 letture tempo di lettura 3 minuti Risotto mantecato con burro alla corteccia d’abete quaglia disossata glassata, uva e pancetta

Amo la montagna, sia d’estate che d’inverno. Durante l’estate perché trovo il giusto riparo dalla calura e aria sana da respirare passeggiando sui monti, durante l’inverno vi posso praticare il mio sport preferito: lo sci.

Quali sono i prodotti tipici della montagna? In primis direi la polenta, fatta in tanti modi e con farine diverse, e diverse miscele tra queste: avete mai sentito parlare di polenta Taragna? O della polenta di Storo?
La prima è una polenta fatta da un mix di farine di mais e di grano saraceno, la seconda è fatta da farina di mais coltivato in una determinata zona rispettando un determinato tipo di coltura più naturale e attento all’ambiente e alla natura.

Con la polenta gli chef si stanno sbizzarrendo in diversi modi, grazie all’unione di tutti gli altri tipi di prodotti tipici delle nostre alture.
Tra questi non possiamo non citare la cacciagione, dai sapori forti e decisi spesso trattata con altre “cose buone” che troviamo nei loro boschi, come ad esempio le bacche di ginepro, ottime anche per aromatizzare la grappa.
Ho mangiato certi spezzatini di cervo, marinati con vino rosso e ginepro, con la polenta che ancora me li sogno di notte! In alcuni casi certe carni vengono anche servite con salse ai frutti di bosco.

a sx: polenta di Storo mantecata con lucanica, fagioli tipo Lamon, formaggi di
malga, burro d’alpeggio, castagne e finferli trifolati – a dx: Zuppa di cipolle e fieno con tris di canederli di:
Ortiche – Rape rosse – Fegato di vitello

Questi ultimi sono, assieme alla frutta secca e ai mieli di fiori di montagna, i regnanti della zona dessert. Ho trovato ottime crostate fatte con farina di grano saraceno, frutta secca e miele. Nei forni in cui ho fatto acquisti di prodotti tipici da portare a casa vi sono diversi tipi di pane e prodotti da forno fatti anche coi frutti di bosco.

Ma di formaggi proprio non ne vogliamo parlare? Ne troviamo di molti tipi, quasi tutti vaccini, di diverse stagionature e forme, ma soprattutto in montagna esistono i famosi formaggi di malga. Perché i formaggi di malga sono così diversi dagli altri?
Durante l’estate le mucche vengono portate al pascolo, i pastori/casari si trasferiscono a vivere appunto nelle malghe e li fanno il formaggio col latte munto giornalmente.
La grossa differenza sta proprio nel latte prodotto dalle vacche in questo periodo, perché mangiando erbe e fiori spontanei freschi, anziché il fieno secco invernale mangiato nelle stalle al chiuso, l’alimentazione è molto più ricca e aromatica.
Il latte è uno di quei prodotti in cui gli aromi di ciò che si mangia vengono subito trasferiti. Questo lo sanno bene le neo mamme durante l’allattamento, alle quali viene consigliato di fare attenzione ad alcuni alimenti durante tale periodo.
Ecco quindi che i formaggi prodotti in malga godono di questo fantastico plus a valore aggiunto: vale sempre la pena di fare scorta di determinati prodotti che solo in certi periodi dell’anno si trovano.

Negli ultimi anni ho assistito anche all’utilizzo di alcune parti di albero che fino a poco tempo fa non si pensava si potessero usare. Sto parlando di cortecce d’albero, pini, pigne, e resine varie. Questi li ho visto usare per aromatizzare olii e burri, così da infondere aromi e profumi nei piatti decisamente “montanari”.

Concludendo? Dopo gli sforzi di una bella giornata sugli sci, o di una bella passeggiata in trekking non c’è proprio nulla di meglio che un bel pasto ricco e intrigante con cui rifocillarsi, accompagnato da una buona bottiglia.

Buon appetito a tutti.

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