A cura di Roberto Serassio
Prima parte del testo https://www.girareliberi.it/prussia-e-dintorni-prima-parte/
Dopo la visita di Görlitz non si frappongono più ostacoli di carattere culturale e monumentale e quindi possiamo raggiungere velocemente la capitale Berlino. Per raggiungerla imbocchiamo, in sequenza, la B115, la A15, la A13, la A113 e la A100.
Anticipiamo subito che, se non si è votati al masochismo, è sconsigliabile avventurarsi in questa metropoli con il mezzo. Scelto il campeggio o l’area sosta che ci è più congeniale, si parcheggia il camper e si esplora Berlino con i mezzi pubblici.
Per apprezzare pienamente questa città dai profondi contrasti si dovrebbe avere la possibilità di confrontare la Berlino di prima della caduta del muro e quella attuale. Non tutti però hanno avuto la fortuna o la sfortuna, a seconda dei punti di vista, di visitarla in quei momenti. Noi abbiamo avuto l’occasione di esserci quando il regime comunista stava dando gli ultimi colpi di coda e quindi, per sopravvivere, aveva intensificato l’oppressione ed i controlli di polizia. Per entrare in Berlino ovest si doveva attraversare un tratto della DDR. E’ stata un’esperienza traumatica perché alla frontiera abbiamo dovuto attraversare un corridoio battuto da nidi di mitragliatrici puntate sul percorso che i viaggiatori dovevano fare per passare il confine. Non abbiamo capito se fosse solamente una ostentazione di forza per intimidire i viaggiatori o fosse veramente un’azione per impedire le fughe. Comunque assicuriamo, e come noi quasi tutti i visitatori occidentali, non eravamo affatto felici di passare tra una mitragliatrice e l’altra. E’ stata comunque un’esperienza che ci ha arricchito e che ci ha fatto apprezzare le democrazie occidentali, nonostante tutti i loro difetti.
A quell’epoca la Berlino occidentale, non ci è stato possibile di entrare in quella orientale, era per i tedeschi una città simbolo e come tutti i centri che hanno questa funzione, viveva un po’ fuori dalla realtà.
C’erano tentativi di fuga con morti e feriti, ma questo non sembrava intaccare troppo il carattere festaiolo dei berlinesi. Il muro era veramente una vergogna del genere umano, ma nella zona ovest era stato ricoperto di murales e nelle sue immediate adiacenze erano state costruite delle piattaforme rialzate in modo che la gente potesse godersi lo spettacolo della Berlino intra muros. I murales, i visitatori non sempre sensibili e certi monumenti piuttosto satirici nei confronti dei governanti della DDR e della Russia avevano trasformato in una farsa il dramma di una città divisa in due. Almeno questa è stata la nostra impressione. Lo stesso dicasi per il famoso checkpoint Charlie. Questo era uno dei varchi per entrare nella parte orientale della città, per cui vi erano molti poliziotti, sia da una parte che dall’altra. E’ vero che assolvendo tutti a certe funzioni si era venuto a creare un certo cameratismo tra gli agenti americani e tedeschi, ma è anche probabile che tutta la procedura dei controlli fosse fatta perché il pubblico si aspettava questo che non per vera necessità
La Berlino odierna è certamente una città piena di contrasti, dove si possono ammirare stili architettonici diversi. Ogni governo nazionale, a partire dal 1871 ai giorni nostri ha lasciato la sua impronta che rende la capitale tedesca estremamente variegata.
Molti sono i palazzi storici che furono distrutti dai bombardamenti alleati durante l’ultima guerra mondiale e per cui un importante patrimonio storico culturale è andato perso. Tuttavia sono ancora molti gli edifici che si sono salvati e questi non deluderanno certo il turista ed infatti nel 1990 l’Unesco ha dichiarato i palazzi ed i parchi berlinesi Patrimonio dell’Umanità, mentre nel 1999 ne è entrata a far parte anche l’isola dei musei.
Fare un elenco dei monumenti e dei luoghi di visita a disposizione è un’impresa veramente difficile, in effetti bisognerebbe scrivere una guida specifica solamente per Berlino. Ci limiteremo, quindi a citare i più importanti come la Karl Max Allee, la Rotes Rathaus, il municipio di Berlino costruito tra il 1861 ed il 1869, la Porta di Brandeburgo, voluta da Federico Guglielmo II di Prussia e aperta al traffico nel 1791, l’edificio del Reichstag, inaugurato nel 1894 e il cui incendio avvenuto nel 1933 fornì l’alibi ad Hitler per sospendere gran parte dei diritti civili sancito dalla Costituzione del 1919, la piazza Gendarmenmarkt, una delle più belle piazze di Berlino su cui si affacciamo le chiese gemelle del Deitscher Dom e del Französischer Dom nonché la Konzerthaus, lo Stadtschloss la cui costruzione iniziò nel 1443 e continuamente ampliato ed abbellito nel corso dei secoli,ma abbattuto nel 1950 dal regime comunista perché considerato simbolo del militarismo prussiano. Tuttavia, nel 2003 si è decisa la ricostruzione delle tre facciate principali e dello Schlüterhof, una corte interna. Altri luoghi da non perdere sono la cattedrale, tentativo di creare una controparte protestante al San Pietro di Roma, il viale Unter den Linden su cui si affacciano diversi edifici di pregio come il Kronprinzenpalais, il Prinzessinnenpalais, il teatro dell’opera, l’Altes Palais, l’arsenale, la Neue Wache, la sede dell’Università Humboldt, quella della Biblioteca Nazionale e diverse strutture commerciali e residenziali.
Non vanno poi dimenticati la Postdamer Platz, la Siegessäule posta al centro della piazza chiamata Grossen Stern e il Kurfürstendamm che durante gli anni dopo la seconda guerra mondiale fu la principale via dei divertimenti e dei bei negozi della metà occidentale. Ad ovest del centro si trovano i palazzi di Bellevue, residenza del Presidente tedesco e di Charlottenburg.
Il polo museale di Berlino è ricchissimo e ne fanno parte l’Altes Museum, il più antico, il Neues Museum che espone reperti dell’arte egizia tra cui il busto di Nefertiti, l’Alte Nationalgalerie in cui sono custodite opere del XIX secolo, il Bode Museum. che ospita opere romane e bizantine ed infine il Pergamon Museum, famoso per accogliere l’Altare di Pergamo, la porta babilonese di Ishtar, la porta del mercato di Mileto, le mura originali del palazzo omayyade della Mshatta e ricche collezioni di arte greca, babilonese ed islamica.
Vi è inoltre un altro complesso museale, chiamato Kulturforum e che accoglie la Neue Nationalgalerie, il Musikinstrumenten Museum, il Kunstgewerber Museum e la Gemäldegalerie. Tuttavia, la lista dei musei non è ancora completa ed all’appello mancano ancora molti istituti culturali come il Museo Egizio, il Bauhaus Archiv, il Bröhan Museum, il Brücke Museum, il Museum Berggruen, il Museo della Tecnica, il Museum für Naturkunde, il Deutsches Historisches Museum, il Jüdisches Museum, il Museum für Fotografie, i musei di Dahlem riguardanti le diverse culture del mondo; Museo Etnologico, Museo di Arte Asiatica, Museo delle culture europee. Tra i più curiosi si citano lo Stasi Museum, dedicato alle attività spionistiche della Stasi, la polizia segreta della DDR, il Deutsches Currywurst Museum Berlin, interamente basato sulla cultura del currywurst, tipico cibo da strada berlinese, lo Zucker-Museum che, come si evince dal nome, è dedicato allo zucchero, lo Schwulenmuseum, basato sulla cultura gay e l’East Side Gallery, una sorta di museo all’aperto costituito da graffiti su di un tratto di muro ancora in piedi.
Anche il catalogo dei teatri berlinesi è molto ricco, solo di prosa ve ne sono quarantaquattro, tra cui i più importanti sono il Deutsches Theater, il Volksbühne, il Berliner Ensemble, lo Schaubühne e il Friedrichstadt Palast, il più grande palazzo per spettacoli d’Europa. Tre sono invece i teatri dedicati all’opera: la Deutsche Oper, lo Staatsoper Unter den Linden e la Komische Oper.
Non si può lasciare Berlino senza non aver prima visitato lo Zoologischer Garten, uno dei più grandi della Germania e dei più forniti a livello mondiale e nel cui interno ci sono molti giardini e piccoli laghetti che lo trasformano in pratica in un parco. Nel dicembre 2006, nel giardino è nato l’orso polare Knut, diventato rapidamente una delle maggiori attrazioni dello zoo
Ricordiamo che dopo la riunificazione la città ha subito una totale trasformazione dal punto di vista architettonico. Architetti di prestigio, tra cui il nostro Renzo Piano, si sono cimentati in una gara di alta architettura che ha reso la metropoli come la si può vedere oggi.
Agli appassionati della vita notturna ricordiamo che la città offre un catalogo piuttosto vario di cose da fare per cui siamo sicuri che soddisferà tutti i gusti e le esigenze. Il seguente sito potrà darvi tutte le informazioni sulle opportunità offerte dalla capitale tedesca. http://www.visitberlin.de/it
La Berlin Welcome Card è una tessera che permette di viaggiare gratuitamente su parecchi mezzi pubblici e di ottenere sostanziosi sconti nei musei convenzionati. Di seguito è il link del sito http://www.berlino-hotel.it/web/it/berlino/card.html.
Un’ultima considerazione su Berlino. Forse non a tutti piacerà, ma detrattori ed estimatori dovranno convenire che si tratta di un luogo non facilmente dimenticabile.
Lasciata Berlino e la sua folla, ci dirigiamo verso Potsdam, che fu residenza dei re prussiani e degli imperatori tedeschi sino al 1918. L’autostrada A115 ci porta comodamente alla capitale dello stato federale del Brandenburgo.
La città è situata sul fiume Havel, in una zona ricca di laghi. Ce ne sono circa venti nei suoi dintorni. Potsdam è sempre stato un centro famoso per la sua tolleranza religiosa e questa sua particolarità ha attirato immigranti dalla Francia, dalla Russia, dall’Olanda e dalla Boemia che hanno molto influenzato l’architettura cittadina. L’insieme di edifici che componevano la residenza reale e i suoi giardini sono certamente il richiamo principale per il visitatore. Come non ricordare il palazzo Sanssouci, così chiamato perché voluto da Federico il Grande che desiderava vivere in un luogo senza preoccupazioni, sans souci nel francese parlato a corte. Altri bei palazzi sono l’Orangerie, dove venivano ospitati i reali in visita, il nuovo palazzo, costruito nel 1769 per celebrare la fine della guerra dei sette anni, il Charlottenhof, i bagni romani, costituiti da più edifici e, per finire, la casa cinese del te.
La piazza del mercato vecchio si identifica con il centro storico di Potsdam. Per tre secoli è stata il luogo in cui si trovava il palazzo cittadino, costruito nel 1662 da Federico il Grande e trasformato successivamente in residenza invernale dei re prussiani. Fortemente danneggiato in seguito ad un bombardamento nel 1945, fu completamente demolito dalle autorità comuniste nel 1961. La piazza è oggi dominata dalla cupola della chiesa di San Nicola e dalla mole del vecchio municipio. A nord della piazza si trova la chiesa francese, costruita nel 1750 dalla comunità ugonotta.
L’Holländische Viertel, il quartiere olandese, è unico in Europa. Consiste in centocinquanta case interamente costruite in mattoni rossi nel tipico stile dei Paesi Bassi che furono l’abitazione di numerosi artigiani olandesi invitati dal re Federico Guglielmo I a stabilirsi nella città.
A nord del centro città si trova la colonia russa di Alexandrowka, popolata nel 1825 da un gruppo di immigranti provenienti dalla Russia. A partire dal 1999 la colonia è classificata patrimonio dell’umanità.
Ad est di Alexandrowka si trova il grande parco costruito nel 1786, denominato il nuovo giardino. Il sito contiene due palazzi: il Cecilienhof che fu sede della conferenza di Potsdam del 1945 e il palazzo di marmo.
Il distretto, denominato Babelsberg, ospita gli studi cinematografici UFA e un esteso parco con alcuni edifici storici come il palazzo che porta il nome del quartiere. Il ponte di Glienicke che congiunge le due sponde del Havel, congiungeva la città a Berlino ovest e fu il punto di scambio di spie nel periodo della guerra fredda
Lasciamo Potsdam con l’autostrada A9 che percorriamo sino all’uscita 7 per prendere il raccordo che ci porta a Lutherstadt Wittemberg.
Come si può facilmente desumere dal suo nome, la città fu strettamente correlata con Martin Lutero, infatti il grande riformatore insegnò teologia, a partire dal 1508, nella locale università. Nel 1517 Lutero affisse al portale della chiesa di tutti i Santi le sue novantacinque tesi contro la vendita delle indulgenze da parte del clero cattolico. Questo fu praticamente l’episodio che diede inizio alla riforma protestante.
Wittemberg è la sede di numerosi edifici storici come pure dipinti di Lucas Cranach il Vecchio e il Giovane. Tra gli edifici citiamo la chiesa di tutti i Santi, ricordata precedentemente, che contiene la sepoltura di Lutero e un ritratto del riformatore di Lucas Cranach il Giovane. La chiesa di Santa Maria, costruita nel XIV secolo, contiene una mirabile Ultima cena di Lucas Cranach il Vecchio. Il palazzo dell’Elettore fu gravemente danneggiato nel 1760 durante la guerra dei sette anni. Attualmente ospita gli archivi. La gotica piazza del mercato ospita il vecchio municipio, la casa di Lutero, dove egli visse prima e dopo la riforma, la Melanchthon Haus e la casa dove Lucas Cranach il Vecchio visse.
Naturalmente, anche se non lo abbiamo citato specificatamente, tutto il centro storico, di cui la piazza del mercato può essere considerata la sublimazione, deve essere visitato accuratamente.
Purtroppo non ci sono autostrade che collegano Wittemberg a Quedlinburg, meta della visita successiva. Tuttavia la 185 e la 6 sono molto ben tenute e non creeranno problemi anche ai mezzi più grandi.
Il centro storico, con la sua piazza del mercato a fare da protagonista, possiede una vasta selezione di case a graticcio risalenti ad almeno cinque differenti secoli. Al limite esterno del centro si trovano invece mirabili esempi di Jugendstil del XIX e XX secolo.
Sin dal dicembre del 1994 la città vecchia, il castello e la collegiata sono stati iscritti dall’Unesco nella lista dei patrimoni dell’umanità. Quedlinburg, infatti, è una delle città medievali e rinascimentali meglio preservate dell’Europa.
Il castello e la Cattedrale sovrastano ancora la città nello stesso modo in cui la dominavano nel medioevo. La cattedrale è un raro esempio di stile romano germanico e il suo tesoro, contenente manufatti antichi e libri e rubato da un soldato statunitense e restituito a Quedlinburg nel 1993, fa bella mostra di sé al suo interno.
Da Quedlinburg ad Halberstadt ci sono solamente quattordici chilometri che percorriamo velocemente con la strada 79. La città, posta sul percorso delle case pittoresche, contiene molti edifici storici importanti e un antico centro urbano pressoché intatto.
Tra le cose degne di nota citiamo la Liebfrauenkirche e la Cattedrale di Santo Stefano, costruite nel XIII e XIII secolo. La Cattedrale possiede un tesoro medievale in ottime condizioni e tra i suoi contenuti si trovano degli arazzi del XII secolo che sono considerati i più antichi d’Europa. Nel XVII secolo Halberstadt possedeva una delle più vaste comunità ebraiche. Quasi un cittadino ogni dodici apparteneva a questa religione. La sinagoga, costruita nel 1712, doveva essere veramente impressionante, ma purtroppo nel 1938, durante la famosa notte dei cristalli, venne praticamente distrutta dai nazisti ed in seguito a ciò, fu completamente demolita perchè ritenuta pericolante. Tra i residenti più conosciuti della città, segnaliamo Martin Bormann che fu segretario particolare di Hitler.
Wernigerode ci aspetta al termine delle strade 81 e 6. Situata sul percorso delle case pittoresche e sul fiume Holtemme, contiene numerosi edifici gotici molto interessanti tra cui spicca il municipio del 1498. Il castello, che si erge maestoso sulla città, fu costruito nel XII secolo, ma molto rimaneggiato nel corso degli anni fino ad assumere l’aspetto attuale che risale agli anni tra il 1862 e 1893.
Tra le gite fuori porta che si possono effettuare nei dintorni di Wernigerode, consigliamo un’escursione al Brocken, la più alta montagna della catena dell’Harz con la Harzer Schmalspurbahn, una ferrovia a scartamento ridotto che, dopo averci depositati sulla cima prosegue la sua corsa sino a Nordhausen per ammirare il lato sud della catena montuosa.
Tra gli altri monumenti naturali, vale la pena visitare la cascata Steineme ed il vicino pozzo di Wernigeröder Bürgerbrunnen, la Ottofels, una formazione rocciosa con ampia vista sull’Harz e, per finire, il Mönchsbuche, un faggio posto sotto protezione ambientale sul cosiddetto sentiero dei monaci.
Goslar è una città storica della bassa Sassonia ed è situata a nord ovest delle colline sassoni. Le strade 6 e 241 la mettono in comunicazione con Wernigerode.
La vecchia città e le miniere del Rammelsberg sono state poste sotto la tutela dell’Unesco. Questo quindi significa che il suo centro storico è veramente interessante ed attraente e possiede edifici come il municipio, in stile gotico e il palazzo imperiale che non deluderanno certamente il visitatore.
Anche i dintorni di Goslar sono molto interessanti. In particolare il parco nazionale dell’Harz offre numerose opportunità di piacevoli escursioni e di pause rilassanti presso alcune delle città termali come Bad Harzburg o Bad Gandersheim.
Per raggiungere Hornburg dobbiamo fare una piccola deviazione dall’autostrada A395 che porta a Wolfenbüttel e prendere la bretella all’uscita 10.
La cittadina si trova sulla strada delle case pittoresche e infatti presenta un centro storico molto bello fatto di circa quattrocento case a graticcio rinascimentali. Il castello fu menzionato per la prima volta nel 994 e, dopo essere stato devastato da Enrico il Leone nel 1179. durante il suo conflitto con l’arcivescovo di Halberstadt, un alleato del Barbarossa, fu ricostruito da quest’ultimo
Ritorniamo sull’autostrada A395 che imbocchiamo verso nord per raggiungere Wolfenbüttel. Posizionata sulle rive del fiume Oker, contiene alcuni edifici che rendono la città meritevole di una visita. Pregevoli sono il castello barocco, la biblioteca ducale che contiene una delle più famose collezioni di libri antichi nel mondo. E’ particolarmente ricca di bibbie, incunaboli e volumi relativi al periodo della riforma e possiede circa diecimila manoscritti.
Ricordiamo che Wolfenbüttel, non avendo subito danni durante l’ultima guerra mondiale, si fregia di un centro storico praticamente intatto e ricco di case a graticcio, risalenti a molti secoli fa, che hanno saputo conservargli il suo tipico carattere storico, come il quartiere della piccola Venezia, pittoresco insieme di edifici residenziali, posto sul fiume Oker e costruito nel XVIII secolo.
Percorrendo la strada 82 arriviamo a Königslutter, posta sul fiume Elm e sulla strada delle case pittoresche. Costruita attorno alla chiesa abbaziale che è anche l’edificio più di pregio, la città presenta un centro storico, ricco di case a graticcio, molto ordinato e pulito. Praticamente uno di quei luoghi dove il turista appassionato non si stanca mai di passeggiare. Non sono molte le cose da vedere a Konigslütter, ma quel poco è più che sufficiente per predisporci benevolmente verso la cittadina.
Helmstedt si trova nelle vicinanze di Königslutter ed è una di quelle cittadine che colpiscono immediatamente il visitatore. L’edificio della vecchia università, in particolare, offre un colpo d’occhio stupendo. Due costruzioni fanno da ali ad un padiglione centrale costruito in puro stile gotico tedesco dando all’insieme un aspetto armonico ed elegante.
Da non dimenticare inoltre l’edificio comunale che, sebbene costruito solamente nel 1904, presenta un’armonia di forme di sublime eleganza.
Oltre al centro storico, di doviziosa ricchezza di case a graticcio, vanno ricordate la porta del gufo, facente parte delle antiche mura e la Hausmannturm, altro antico portale che chiude degnamente un lato della via principale di Helmstedt.
Dal 1940 al 1990 la città ospitò il valico di frontiera tra le due Germanie, soprannominato Checkpoint Alpha. Il traffico militare della NATO verso Berlino ovest poteva passare solamente da questo punto. Un memoriale ricorda il confine.
Helmstedt costituisce l’ultima visita di questo itinerario, Riassumendo, possiamo dire che abbiamo effettuato un viaggio veramente interessante che ci ha permesso di visitare cose e luoghi sconosciuti. Durante il periodo della guerra fredda si guardava alla DDR come un paese piuttosto cupo e misterioso. In effetti il regime comunista dell’epoca aveva creato uno stato di polizia che dava ben poco spazio ai viaggi. Abbiamo visto, invece, che la Germania dell’est possedeva e possiede dei tesori inestimabili e delle opere d’arte veramente sublimi. In particolare siamo stati colpiti dalla libertà di pensiero che questa parte della nazione tedesca ha praticato sin dall’antichità. Purtroppo poi sono arrivati i regimi totalitari che hanno distrutto tutti i principi di libertà che l’uomo aveva faticosamente stabilito.
Elenco città e strutture di sosta
Località | Indirizzo struttura | Coordinate Lat – Long |
Berlino
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Wohnmobil Oase, Hochstraße,4, Berlino | 52.549 – 13.38334 |
Potsdam | Parkplatz Am Krongut, Potsdamer Straße, 196, Potsdam | 52.41334 – 13.02889 |
Lutherstadt Wittemberg | Parking, Platz der Jugend, Lutherstadt Wittemberg | 51.86744 – 12.63139 |
Quedlinburg
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Parking, Marschlinger Hof, Quedlinburg | 51.79127 – 11.13962 |
Halberstadt | Walter Krienitz Platz, Wehrstedter Straße, 48, Halberstadt | 51.90001 – 11.05798 |
Wernigerode | Katzenteich, Am Katzenteich, 10, Wernigerode | 51.83909 – 10.78144 |
Goslar | Füllekuhle, Bertha von Suttner Straße, Goslar | 51.91003 – 10.41785 |
Hornburg | Restaurant am dem Iberg, Schützenallee, 1, Hornburg | 52.0267 – 10.5971 |
Wolfenbüttel | Wohnmobilpark Okeraue, Lange Straße, 21, Wolfenbüttel | 52.15674 – 10.54078 |
Königslutter | P1 Niederhof, Rottorfer Straße, Königslutter | 52.2496 – 10.82121 |
Helmstedt | P1 Niederhof, Rottorfer Straße, Königslutter | 52.2496 – 10.82121 |