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Nel cuore verde d’Italia

da Serena Fiorentino
160 letture

18.06.2023 Montone (PG) – Ripa, Perugia (PG)

Montone

Entriamo nel piccolo borgo medievale di Montone da Porta del Monte, dopo poche centinaia di metri immersi in una bellezza senza tempo, ne veniamo fuori da Porta del Borgo. Rientriamo quindi da Porta del Verziere e, in men che non si dica, risbuchiamo sempre nella piazzetta centrale. Montone è un gioiello minuscolo dagli affacci enormi su un verde silenzioso che pare infinito. Rondini e farfalle ci tengono compagnia regalando a queste stradine acciottolate una leggerezza calma e rilassante. Ogni angolo fiorito, ogni ripida scalinata, ogni passaggio tra le case chiede una sosta, una pausa d’osservazione, un attimo di meraviglia. Siamo finalmente nascosti nel cuore verde d’Italia. Da Montone ci spostiamo a Ripa, una frazione di Perugia sulla sommità di una collina tra i fiumi Tevere e Chiascio, dove questa sera si svolgerà il Palio Arnense. Già prima del tramonto si respirano le atmosfere tardo-rinascimentali nei vicoli e nelle piazzette del castello di Ripa animate di colori, profumi e sapori del passato.

Ripa

A tarda sera, dopo una luculliana cena a base di cappellacci del Sor Pievano, strozzapreti all’antica, fagioli co’ le cotiche, erbaggi de li orti castellani e stinco de porcello, nobili e popolani sfilano per le vie del castello dove i rionali si sfidano nei giochi popolari del tempo. Alla partenza della “corsa de l’accatto”, l’atmosfera si scalda e il tifo si fa sfrenato; le due fazioni in gara sono agguerritissime, la folla esulta e noi ci guardiamo fra l’incredulo e il divertito, felici di aver scelto di trascorrere questa serata qui, ospiti di un paesino di meno di mille abitanti che ha saputo farci sentire “a casa”. L’aspetto che ci sta piacendo maggiormente di questa piccola frazione di Perugia è sicuramente la semplicità e la genuinità dei suoi abitanti. Fermi di fronte alla porta del circolo cittadino, convinti di non potervi accedere perché, essendo appunto un circolo, sarà sicuramente privato, veniamo subito invitati ad accomodarci. Facciamo lo slalom tra i ragazzi che si sfidano a freccette e ci abbandoniamo sui divanetti accanto ad una vecchia consolle Nintendo collegata ad un grande televisore. Due bambini si stanno sfidando a Mario kart. Nella piazzetta intanto, i gareggianti di Sant’Emiliano che hanno appena sconfitto i rivali de La Pieve nel Palio Arnense, festeggiano cantando e urlando a suon di vino rosso e gavettoni. E’ ormai notte inoltrata, ma nessuno sembra aver voglia di andare a riposare.

19.06.2023 Perugia – Bastia Umbra (PG) – Assisi (PG)

Assisi

E volevamo forse uscire tutti indenni dopo i cappellacci del Sor Pievano, gli strozzapreti all’antica, li fagioli co’ le cotiche, li erbaggi de li orti castellani e lo stinco de porcello??? Ma ovviamente no! Ed ecco che di prima mattina ci troviamo a dover correre al pronto soccorso dell’ospedale di Perugia perché il signor padre dei miei due figli nonché compagno, nonché quasi esclusivo pilota di Odisseo è in preda ai crampi da blocco intestinale. Ne veniamo fuori solo otto ore dopo col pilota malmesso e imbottito di medicinali. Ripieghiamo quindi per una sosta tutta relax nella vicina Bastia Umbra. Il tempo di riprenderci un pò tutti, di gustare (si fa per dire) un’insipida pastina in brodo e una fettina di petto di pollo alla griglia con insalatina verde, di bere due litri di acqua minerale naturale a temperatura ambiente a testa e… Assisi è troppo vicina per non farci un salto. Dormiremo nella città di San Francesco e domani mattina, previo miracolo, riusciremo magari a fare una bella passeggiata per le vie del paese patrimonio UNESCO alla scoperta delle sue innumerevoli chiese.

20.06.2023 Assisi (PG) – Spello (PG)

Assisi

Sette chilometri e mezzo e tredicimila passi dopo, abbiamo già scarpinato ansimanti per mezza Assisi, dalla Basilica di Santa Chiara a quella di San Francesco, passando per la splendida Chiesa Nuova e per la magnifica Santa Maria sopra Minerva. Passo dopo passo, spuntano ovunque nuovi affreschi da ammirare, anche sulle facciate esterne dei palazzi e negli angoli più reconditi. Ricordi francescani e tesori d’arte ci colgono come di sorpresa in ogni abbazia, rocca, palazzo, chiesa e monastero. Pagine su pagine dei libri di storia dell’arte che i bambini stanno studiando a scuola ci appaiono ora vivi in tutta la loro magnificenza sulle pareti: da Giotto a Cimabue, da Lorenzetti a Dono Doni. Sei ore dopo siamo colmi di bellezza, felici, ma anche alquanto spossati ed affamati. Il signor pilota di Odisseo è ancora in preda a qualche crampo addominale e stringe i denti pur di regalarci la vacanza promessa. Intanto i bambini chiedono a gran voce da mangiare. Enea, come tutti i bambini che si rispettino, chiede patatine fritte. Asia vorrebbe una torta al testo (vuoi forse passare da Assisi senza assaggiare una torta al testo?). Io vorrei sedermi comoda in un ristorante climatizzato per scampare a questo caldo atrocemente bollente. Il signor pilota dovrebbe invece (ahimè!) contenersi e preferire il digiuno. Lungo via Portica troviamo proprio ciò che fa per noi e che ci mette subito tutti d’accordo. Al bar ristorante Sabatini, Enea può avere le sue care patatine fritte e una porzione di arrosto, io posso gustare una norcina con tartufo, Asia addenta la sua torta al testo e il pilota Edoardo… beh… lui paga il conto e butta giù nello stomaco altre due pillole prescrittegli dal medico del pronto soccorso. In serata, non contenti degli oltre 8 chilometri percorsi a piedi, decidiamo di concederci un’ulteriore passeggiata al tramonto. Questa volta siamo tra i fiori che adornano i balconi e le strade di Spello, affacciati sulle verdi colline cosparse di olivi e prati in fiore. È proprio vero che l’Umbria è il cuore verde d’Italia!

Spello

21.06.2023 Spello (PG) – Bevagna (PG)
L’aria è calda tendente all’asfissiante e il sole questa mattina non lascia scampo. Così ci armiamo di borracce d’acqua fresca e salviettine umidificate e partiamo per quella che dovrebbe essere un’altra giornata di scarpinate tra chiese e palazzi. E invece no! Perchè come prima tappa scegliamo qualcosa di così tanto totalizzante da far passare tutto il resto in secondo piano. Alle nove e trenta del mattino ancora non sappiamo che, una volta usciti dalla Cappella Baglioni, avremo solo voglia di fermarci in un bar all’ombra per discutere e rielaborare e meglio studiare tutti gli splendidi affreschi che adornano la Collegiata di Santa Maria Maggiore.

Spello, Collegiata di Santa Maria Maggiore

Spello, Collegiata di Santa Maria Maggiore

L’ambiente quadrangolare della cappella è completamente ricoperto da tutto ciò che per anni abbiamo studiato tra i banchi di scuola. In pochissimi metri quadri sono racchiuse le pagine di interi libri di storia dell’arte. Tant’è che, una volta completata la visita, chiedo gentilmente di poter rientrare, come a voler fissare meglio nella memoria colori ed elementi prospettici, come a voler fare un ultimo “richiamo” di questo preziosissimo “vaccino”: L’annunciazione, l’Adorazione dei Pastori e la Disputa di Gesù coi dottori e poi ancora l’autoritratto del Pinturicchio, la prospettiva capace quasi di risucchiarti nella parete affrescata, gli innumerevoli dettagli artistici da scoprire uno per uno. L’insieme è talmente scenografico che, non per nulla, la cappella è chiamata “Cappella Bella”! La mattinata è trascorsa così, tutta nello stesso luogo, senza muovere più di qualche passo. Ciò che abbiamo visto ci pare più che abbastanza. Così decidiamo di rimetterci in viaggio verso Bevagna dove in questi giorni c’è il Mercato delle Gaite. Giusto il tempo di acquistare qualche sapone ai petali dei fiori di Spello e siamo ancora a bordo di un infuocato Odisseo pronto a partire.

Bevagna

A Bevagna ci attende innanzitutto una pausa relax all’ombra di due pini sul limitar di un campo di girasoli. C’è da fare il bucato, da rassettare un pò Odisseo ormai sempre più simile ad un deposito che ad una casa su ruote, da concederci una doccia rinfrescante e una partita a basket nel vicino campo comunale. Poi si corre al Mercato delle Gaite ed è come prendere una macchina del tempo che ci riporta indietro di quasi mille anni. Ci ritroviamo in jeans corti e t-shirt tecniche in tessuto 100% acrilico immersi in un mondo di lino e seta, di giullari e menestrelli, di musica medievale e antichi mestieri, tra vicoli di pietra e case di legno. In questi giorni, i popoli delle quattro gaite di Bevagna stanno rievocando i fasti e i dolori, le arti, la musica, i cibi e le tradizioni della vita del paese tra il XIII e il XIV secolo.

Bevagna, mercato delle Gaite

Viviamo questa sera un medioevo come non lo avevamo mai visto! Scopriamo i segreti della scrittura, dei miniaturisti e delle tecniche amanuensi, apprendiamo la storia e i metodi di conio delle monete in una vecchia zecca di cambio e sostituzione; impugniamo una piuma d’oca e la intingiamo nell’inchiostro, battiamo sul conio e forgiamo piccioli di rame e argento.

Poi ci sediamo sulle pesanti panche della taverna nella gaita San Pietro:

pappardelle de porcho selvatico, mezzemaniche de grano arso cum fave et barbozza, misto de porcho alla brace, lumache alle herbe odorose, arrosticini de pecora, misticanza cum fructa secca et frescha, funghi de bosco, herba cotta… altro che Mc Donald’s!!! A mezzanotte stiamo ancora vagando satolli è un pò brilli tra dame di corte e contadini, tra nobili signori, mercanti e artigiani. Questa notte andremo a riposare carichi di un’esperienza che difficilmente abbandonerà i nostri ricordi più vividi e belli.

22.06.2023 Montefalco (PG)

Montefalco

“La sua prima cura sarà di non avere fretta, di camminare dappertutto molto lentamente e senza meta ed osservare tutto quel che i suoi occhi incontreranno…” (Henry James, 1847) Siamo su “la Ringhiera dell’Umbria”, nella terra del Sagrantino e degli olivi. Dai terrazzi panoramici di Montefalco godiamo di una splendida vista che spazia da Trevi a Foligno, da Spello ad Assisi, fino ad arrivare a Perugia.

Montefalco “ha un’aria orgogliosa e agguerrita, quasi severa, e invece è uno dei luoghi più tranquilli e amabili del mondo”. Così scriveva nel 1907 Hermann Hesse durante un viaggio in cui letteralmente si innamorò dei borghi, delle colline e dei colori umbri. E noi siamo qui, tra i vigneti che coprono le morbide colline a perdita d’occhio, tra farfalle ed api, erbe spontanee e fiori profumatissimi. Il paese sa di vino Sagrantino e di tartufo, di cinghiale e di pregiatissimo olio spremuto a freddo. Ci addentriamo tra le vigne storiche del centro storico fino a raggiungere la Chiesa Museo di San Francesco. Siamo capitati qui quasi per caso, alla ricerca di un’area sosta che, dopo quasi due settimane di libera, ci rifornisse di corrente elettrica e acqua potabile. La nostra era più voglia di una pausa all’ombra comodamente seduti su quattro sdraio attorno ad un tavolo all’aperto, piuttosto che di un altro museo e di altri affreschi e di un ennesimo borgo da scarpinare in lungo e in largo. Eppure Montefalco si rivela fin da subito una graditissima sorpresa. Il paese è vivo e accogliente, le persone che lo abitano espansive e sorridenti, le vie del borgo zeppe di bellezze tutte da scoprire. Nella Chiesa Museo entriamo titubanti. I bambini ne hanno abbastanza di musei e cultura e lezioni di storia dell’arte. Eppure gli ambienti ci lasciano sconcertati e la visita si fa interessantissima, sala dopo sala. La guida scritta dai bambini di Montefalco per i bambini che vengono a visitare la pinacoteca e gli affreschi del Perugino è eccezionale e riesce a coinvolgere persino Asia ed Enea ormai svogliatamente al seguito mio e del mio compagno all’incessante caccia di cultura di cui fare prezioso bagaglio. Ci sediamo tutti e quattro di fronte alla Natività di Pietro Vannucci (detto il Perugino); siamo soli nell’ampio spazio di fronte alla controfacciata della chiesa; prendo in mano la coloratissima guida e comincio a leggere ad alta voce: “Ciao bambini, vi trovate di fronte ad una delle opere più importanti del museo. Quest’opera è del 1503 quando Perugino era uno dei più importanti pittori d’Italia. Lo sapete che ha lavorato con alcuni grandi pittori a Roma nella cappella Sistina? L’affresco è composto da tre parti: in alto vediamo l’angelo Gabriele che annuncia a Maria che sarà la mamma di Gesù, al centro vediamo Dio seduto su una nuvola che tiene in mano una sfera. Guardate che strano modo di dipingere gli angioletti: c’è solo la testa e le ali intorno che si intrecciano! La parte principale è quella più in basso dove Perugino dipinge la nascita di Gesù: ci sono tutti i personaggi, Gesù sopra ad un morbido cuscino rosso, Giuseppe e la Madonna inginocchiati, tre pastori e, a destra, ci sono pure l’asinello e il bue. Quanti colori, quanta luce, che bella atmosfera… Perugino era proprio un grande pittore, non credete?” I bambini restano seduti, attenti e, di tanto in tanto, commentano sottovoce e indicano i particolari del muro affrescato. Sarà solo la fame, verso le 12:30 ad allontanarci dal complesso museale e a spingerci a tornare da Odisseo, che ci attende in assetto da “pranzo all’aperto con vista”, affacciato sui vigneti e già “armato” di tendalino, sedie e tavolo da pic-nic. Ovviamente, una volta apprezzati l’ombra e la frescura dell’area camper, le chiacchiere con i vicini francesi e austriaci, il tagliere di salumi umbri e le docce rigeneranti, la pausa “pranzo all’aperto con vista” si trasforma in un dolce far nulla che ci accompagnerà fino a tarda sera. Son già le 11:00 quando i bambini vanno a letto a guardare un film e noi ci allontaniamo per un caffè che prevedevamo veloce. Il bar è dietro l’angolo, ma non è un semplice bar: non serve solo caffè a un euro e birre fresche a poco più. Qui la gente del posto ti accoglie amichevole e, nel giro di neanche cinque minuti siamo seduti ad assaggiare ottimo vino, a parlare del più e del meno e a ridere di gusto in buona compagnia. I bambini aspetteranno un po’; per farci perdonare porteremo loro due gelati.

23.06.2023 Montefalco (PG) – Narni (TR) – Labro (RI)
Non è ancora sorto il sole quando ha inizio il magnifico concerto di merli, cince, usignoli, fringuelli… sul prato, le api e le farfalle hanno già dato il cambio alle lucciole che abbiamo incontrato ieri sera. Lo so, sarebbe ancora troppo presto per alzarsi dal letto, ma vuoi mettere un risveglio così delicato e poetico? Subito dopo il caffè e prima di ripartire per la prossima tappa, decidiamo di non poter lasciare Montefalco senza prima aver preso con noi una bottiglia di Sagrantino.

La cantina Colle Ciocco non è distante da qui, scegliamo quindi di andarci subito. Facciamo colazione immersi in ben 11 ettari di vigneto e 9 di oliveto; la vista dal colle è spettacolare e l’aria è ancora frizzantina e non troppo calda. Lamberto ci racconta la storia del vigneto e dei suoi nonni vignaioli; in ogni sua parola si percepisce l’impegno anima e corpo nel portare avanti l’attività di famiglia con amore e dedizione. Se il Montefalco rosso che ci fa degustare all’ombra del pergolato è ottimo, il Sagrantino Passito DOCG è perfetto! Solo 3000 bottiglie da mezzo litro all’anno, solo 25 o 30 litri di prezioso nettare ogni 100 chili di uva fresca e oltre tre mesi di appassimento sui graticci. Una delle tremila è nostra: ci seguirà fino a casa in attesa di un’occasione speciale in cui vorremo ricordare questa magnifica colazione nel cuore verde d’Italia in compagnia di Lamberto.

Cantina Colle Ciocco

Area sosta Montefalco

-Area sosta camper comunale a Montone con servizi di C/S ed elettricità (offerta libera) a Montone (PG) in Viale Aldo Bologni, 25.
-Parcheggio gratuito a Ripa (PG) messo a disposizione in occasione del Palio Arnense (ma comunque utilizzabile anche in altre date) in via Fausto Coppi
-Parcheggio gratuito con servizi di C/S a Bastia Umbra (PG) in Via Ignazio Silone. Parcheggio gratuito (bordo strada appena all’uscita dal centro in direzione di Gualdo Tadino) ad Assisi (PG) su SR444
-Parcheggio gratuito senza servizi a Spello (PG) in Via della Liberazione, 7
-Area sosta camper comunale a pagamento orario o giornaliero a Spello in Via Centrale Umbra, 98. Disponibili servizi di C/S ed elettricità.
-Parcheggio a pagamento accessibile anche ai camper solo nel periodo del mercato delle gaite (6€/giorno) a Bevagna (PG) in Piazza Giuseppe Garibaldi
-Area sosta camper comunale a pagamento (5€/24h) a Montefalco (PG) con servizi di C/S, bagni ed elettricità in Via G. Pascoli, 3
-Parcheggio gratuito su sterrato senza servizi a Labro (RI) in via Santa Maria Maggiore

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1 commento

Lucia Gabrieli Luglio 12, 2023 - 12:46 pm

Stupendo, sembra una favola ♥️♥️♥️

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