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Con Odisseo nella Terra dei Ciclopi – prima parte

da Serena Fiorentino
198 letture tempo di lettura 3 minuti la mascotte del viaggio in Sicilia: Triny

Al battesimo del nostro van “Odisseo” non avevamo ancora programmato un viaggio in terra siciliana e, quando abbiamo scelto l’isola come nostra meta estiva, lì per lì non avevamo preso in considerazione quanto la Sicilia sia legata a doppio filo all’Odissea omerica. Oggi che ci apprestiamo a preparare itinerario e bagagli, tutto torna: da Polifemo ai mostri marini di Scilla e Cariddi. Siamo pronti ad avventurarci con Odisseo nella terra dei Ciclopi.

A volte partire è solo una fuga da un orizzonte noto verso un altro, spesso ignoto seppur prevedibile. In fondo gli orizzonti son tutti più o meno simili: a volte lontani, a volte più vicini, colorati su sfondo azzurro di giorno e nero di notte.
A volte è solo una pausa nella vita che scorre resiliente, ancorata ad una lunga serie di relazioni, di legami, di condivisioni.
Il senso dei luoghi che viviamo quotidianamente, il loro sentimento, la loro anima, si incancreniscono di dilemmi, di incertezze e conflitti. A volte partire è un’incontrollabile necessità di fuggire. E non fa nulla se, sull’altra sponda del mare, ci attendono gli stessi paesaggi malamente antropizzati o gli stessi minuscoli abitati ormai spopolati a circondare megalopoli in cui le vite si ammassano e soffocano. Le piaghe del mondo storto che ci ospita le ritroveremo ovunque, solo non saranno più “le nostre” e sapremo guardarle con occhi altri e spesso meglio disposti. L’olivo secco salentino non sarà poi così diverso dall’olivo arso siciliano; solo il secondo lo scorgeremo di passaggio e non avrà il tempo di imbruttirci l’anima.
L’Enea approdato sulle coste di Castro, che ormai siamo abituati a dare per scontato, cederà il passo all’Odisseo in lotta contro Scilla sullo stretto di Messina. E sarà nuovo ai nostri occhi. Laddove sullo stretto di Otranto ormai il nostro sguardo salentino vede solo gasdotti e pale eoliche a scempiare la storia e i miti dell’Eneide, una volta a Capo Peloro, nella “verde isola Trinacria dove pasce il gregge del sole” (cit. Odisseo), non avremo il tempo di percepire il progetto di un ponte che affoga per sempre Scilla, Cariddi e l’Odissea tutta, ma, da gente altra venuta da lontano, guarderemo solo al blu intenso del mare, ai limoni, ai meravigliosi laghetti di Ganzirri e alle “spadare”.

La scuola è finita andate in pace!

01 giugno 2022 – Morano Calabro (CS)

Al suono della campanella, Odisseo (il nostro van) è già parcheggiato di fronte ai cancelli della scuola. Sul cruscotto è in bella mostra un limone che, con qualche tratto di pennarello indelebile, ho provveduto a trasformare in un giallo faccione allegro e sorridente con due grandi occhi neri. Non vedo l’ora di presentarlo ai miei figli; lui è Triny e sarà il nostro compagno di viaggio che richiama la Sicilia.
Ci mettiamo subito in marcia sulle note di Roy Paci e degli Aretuska: che la lunga vacanza abbia inizio!
Dopo quasi 300 chilometri e prima che faccia buio, scorrendo la lista dei borghi bandiera arancione Touring Club Italiano, ci facciamo rapire da Morano Calabro. Un bel castello, una comoda area sosta per camper e una deviazione minima dal nostro tragitto verso Villa San Giovanni da dove traghetteremo alla volta dell’isola, ci convincono a trascorrere in provincia di Cosenza la prima notte.
A destinazione ci attendono tutte le sfumature di giallo, di verde e d’azzurro.
Morano Calabro è un piccolo presepe in pietra con le case addossate le une alle altre e i ruderi di un castello normanno in cima, a dominare tutta la valle del fiume Coscile (l’antico Sybaris ai tempi della Magna Grecia).

Castello Normanno a Morano Calabro

Raggiungere la sommità di questo dolce cono di roccia ricoperto di case è impresa ardua con la calura estiva che brucia la pelle, ma una volta arrivati ai ruderi del castello, l’ombra dei torrioni e la brezza leggera ripagano della fatica. Leonardo, la guida turistica di Morano, ci indica punti lontani all’orizzonte verso cui rivolgere lo sguardo: da quassù si apprezzano nel migliore dei modi il massiccio del Pollino, le vette del Dolcedorme e della serra del Prete. Il sole è ormai scomparso dietro le cime dei monti quando cominciamo ad affrontare la lunga discesa verso il nostro Odisseo. La notte è fresca e rigenerante e fa venir voglia di restare qui ancora a lungo.

(Area sosta camper gratuita a Morano Calabro in piazza Giovanni Paolo II con servizi di carico/scarico).

02 giugno 202 Barritteri (Fraz. Di Seminara – RC)
All’alba però la voglia di Sicilia ci assale. Lasciamo Morano e ci avviamo lungo la Salerno-Reggio Calabria. L’odissea di Odisseo ha inizio ed è talmente tanto fitta di prove da superare, fra un restringimento di carreggiata e un lavoro in corso, che non riusciamo a raggiungere il terminal dei traghetti a Villa San Giovanni senza prima arrenderci ad un’altra sosta. Veniamo accolti molto calorosamente a Barritteri (RC), con una buona dose di salsicce arrosto e un litro di vino rosso. Nell’area pic nic con piazzole per camper “il Tracciolino”, incontriamo una festante e chiassosa comitiva di reggini. In meno di cinque minuti siamo già tutti amici e il pomeriggio trascorre nel dolce far niente all’ombra dei gazebo, fra cicchetti di nespolino fatto in casa e arrosticini di pecora. Il mare dovrebbe essere a pochi passi da qui, al di là della strada statale ma, al momento, può anche aspettare. Ci salutiamo poco prima del tramonto e insistono nel volerci omaggiare di un’abbondante porzione di lasagna ancora calda e di qualche fetta di pancetta di maiale arrosto: è proprio vero che il sud è accogliente!
Finalmente ci concediamo una passeggiata. Al di là della strada statale la vista lascia quasi inebetiti. All’orizzonte ci sono Scilla, Capo Peloro (Cariddi), L’Etna che svetta altissimo e un pò più a destra lo Stromboli che fuma. Il Sole si inabissa in questo mare che ha del magico e del mitologico.
La Calabria ci ha come rapiti e ci sta trattenendo più del previsto, ma la Sicilia ci sta conquistando già da lontano e ci ripromettiamo che domani sarà finalmente la giornata giusta per traghettare sullo stretto.

panorama sullo stretto di Messina da Barritteri (RC)

Area sosta camper il Tracciolino a Barritteri (RC) S.S.18 Tirrena Inferiore con servizi di carico/scarico, elettricità, barbecue, tavoli per pic nic, bagni, docce calde e lavabi. 15€/notte)

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