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Il camper in inverno – I riscaldatori

da a.cortellessa
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Il corretto riscaldamento della cellula del camper e il confort di vivibilità che ne deriva, sono uno degli elementi che più influenzano l’uso invernale del veicolo. Si tratta di un mix virtuoso di fattori: non bastano solo una buona stufa e una buona coibentazione, ma anche tanti piccoli accorgimenti, pena il crollo della temperatura interna della cellula molto rapidamente, in situazioni di freddo intenso.
Quindi, prima di parlare del riscaldamento vero e proprio però, cerchiamo soprattutto di trattenere il calore prodotto all’interno del camper, evitando il più possibile “ponti termici” (qualsiasi scambio tra esterno ed interno favorito da superfici metalliche o poco coibentate, classico esempio la carrozzeria della cabina), favorendo la corretta circolazione dell’aria dalle bocchette (togliendo impedimenti alla diffusione), chiudendo le parti del camper non in uso durante la notte (sempre la cabina) con tendaggi appositi in tessuto trapuntato e coibentato: l’ambiente sarà molto più confortevole e il vostro corpo vi ringrazierà. Nel camper, con basse temperature esterne, si possono raggiungere sgradevoli condizioni di vivibilità se tutto il ciclo del riscaldamento non funziona in modo corretto.
La grande maggioranza dei camper, specie quelli con qualche stagione in più sulle spalle, monta di serie stufe a gas. Tecnicamente perfette, sistemi collaudatissimi ed efficienti, ma con il grande limite, che tutti i camperisti – specie quelli alle prime ami – hanno sperimentato: l’esaurirsi delle bombole nei momenti meno opportuni. Gli impianti a gas attuali, con il dispositivo che commuta da una bombola all’altra in totale autonomia, hanno drasticamente ridotto il problema, ma il limite di durata di due bombole in caso di freddo intenso è sempre in agguato. La strada verso una sempre maggiore diffusione dei riscaldamenti a gasolio, che hanno come grande vantaggio la possibilità di pescare il carburante dal serbatoio del veicolo e quindi una autonomia possibile molto maggiore, sembra essere tracciata e sono sempre più i camper che montano tali sistemi già in primo equipaggiamento.

schema funzionamento riscaldatore a gasolio Eberspacher Airtronic

I vantaggi del gasolio
Il riscaldamento “diesel” offre molti vantaggi, primo fra tutti l’autonomia aumentata che abbiamo appena citato visto che pesca il suo combustibile direttamente dal serbatoio del camper (che spesso è quello da ben 90 litri). Con un pieno di gasolio possiamo quindi andare avanti davvero per molti giorni; inoltre, un distributore di carburante sulla strada si trova ovunque nel mondo, aperto H24 e con lo stessa procedura di rifornimento; lo stesso non può dirsi per le bombole del gas che non si trovano ad ogni angolo e scontano, in caso la nostra destinazione sia all’estero, anche la difficoltà dei diversi attacchi delle bombole tra stati diversi: la possibilità di rendere impossibile l’uso del riscaldamento a gas se non abbiamo con noi gli specifici riduttori e raccordi è concreta.
Un altro, importantissimo vantaggio, probabilmente il più noto, dei bruciatori a gasolio è quello di poter usare i riscaldatori anche in marcia, cosa vietata per legge ai sistemi a gas a meno di non dotarli di appositi dispositivi anti-crash, data la pericolosità del gas in caso di incidente – accessori peraltro non difficili da trovare né proibitivi nei costi, tanto che spesso sono ormai montati di serie – ma il riscaldamento diesel minimizza in un attimo tutti queste difficoltà. Da contabilizzare poi, nel rapporto costi-benefici, anche un possibile risparmio: il costo delle bombole può essere piuttosto oneroso e variabile a seconda del luogo e della stagione, il gasolio ha un prezzo più calmierato e può anche capitare di trovarlo a prezzi molto più vantaggiosi se ci troviamo fuori Italia.
Un altro grande vantaggio, da pesare bene nell’uso globale e invernale del camper, è relativo allo stress: cambiare la bombola (o le bombole, quando fa freddo vero si esauriscono presto entrambe), pesante anche quando è vuota, magari mentre piove, nevica o fa molto freddo è un’operazione decisamente più scomoda e faticosa che fare il pieno al distributore sotto la pensilina, dimenticandosi dell’autonomia del riscaldamento per giorni.
Tra i piccoli svantaggi del riscaldatore supplementare a gasolio, oltre all’inevitabile costo di acquisto e installazione se non fosse montato di serie come primo impianto (ormai è frequente), è rappresentato dal maggior peso – peraltro relativo – che però viene facilmente compensato dal poter lasciare a casa una bombola.

schema diffusione aria calda nella cellula del camper tramite riscaldatore ausiliario a gasolio

Gas o gasolio? Entrambi è meglio
I camper che nascono con il riscaldamento a gas sono ancora la maggioranza, anche se, come accennato, il riscaldamento a gasolio si sta facendo sempre più strada. Una buona idea può essere quella di attrezzare il veicolo con entrambi i due sistemi di riscaldamento: specie se l’uso invernale è intenso, montare un secondo sistema ausiliario a gasolio può dare grandi vantaggi. Ad esempio, nelle mezze stagioni si può usare il solo riscaldamento a gasolio con grande risparmio pratico sull’uso delle bombole; in caso di freddo molto inteso, i due sistemi possono viaggiare in parallelo (non usano infatti le stesse canalizzazioni per le bocchette dell’aria calda) aumentando il confort all’interno della cellula (conformando bene l’impianto è possibile infatti arricchire con altre bocchette zone che ne sono sprovviste o distribuirle per un maggiore equilibrio nella diffusione del calore). Ultimo vantaggio nell’avere i due sistemi di riscaldamento, che può rivestire un grande valore pratico: nella malaugurata ipotesi di guasto, uno dei due sistemi di sarà sempre disponibile!

I riscaldatori a gasolio
Questi sistemi per riscaldare i camper arrivano in realtà dal mondo automotive: nascono infatti come riscaldatori ausiliari per motori che devono operare in aree particolarmente fredde, per evitare che si congelino e non partano. Da questi sono poi derivati i sistemi dedicati al caravanning. Sintetizzando molto per semplificare, si tratta di piccoli bruciatori a gasolio che, tramite un ventilatore, spingono aria calda in un sistema di tubi e bocchette e la diffondono nel camper. Le canalizzazioni non possono però essere quelle del riscaldamento a gas, a causa del maggiore calore prodotto. Il bruciatore, grazie alle ridotte dimensioni, può essere posizionato quasi ovunque: spesso, per praticità, è collocato esternamente, sotto al pianale del camper, grazie anche al box in lamiera zincata (venduto come accessorio o fornito di serie) che lo protegge adeguatamente. Questi bruciatori pescano il carburante necessario al riscaldamento dal serbatoio del gasolio del veicolo, con una autonomia molto elevata, grazie anche ai consumi piuttosto ridotti (un range che va grossomodo da 0,15/0,20 ai 0,50/0,60 lt/h dei più potenti al massimo). L’alimentazione elettrica serve invece per far da “innesco” (come le candelette dei motori diesel) all’accensione e per far andare il ventilatore che spinge l’aria calda all’interno del camper con le sue tubazioni. Nella cellula viene posizionata invece la centralina dei comandi, in genere un display a cristalli liquidi, che dialoga (per i modelli più recenti) con i sistemi Can-bus dei camper di ultima generazione; le funzioni sono quelle classiche di timer programmabile, impostazione della temperatura o comando diretto dell’intensità del calore. Da alcune stagioni, molti, se non tutti questi sistemi sono gestibili anche con comode app direttamente dal telefonino e anche da remoto grazie alla tecnologia digitale.
I limiti tecnici – per lo più fisiologici – che nel passato hanno afflitto questi riscaldatori, soprattutto come la difficoltà di funzionamento in altitudine (a bassa concentrazione di ossigeno), il maggiore assorbimento elettrico, i gas di scarico che possono creare disagi, la rumorosità, sono stati in buona parte superati dalla tecnologia, da accessori dedicati e dai software di gestione. Oggi sono dispositivi ben integrati e perfettamente funzionanti anche in alta montagna.
Come tutti i dispositivi che funzionano a gasolio, carburante piuttosto grossolano e più sporco di altri, richiedono comunque un minimo di manutenzione come la pulizia annuale dei filtri, ma non molto in più. Le potenze dei modelli più diffusi vanno dai due kW, adatti per riscaldare nelle mezze stagioni (che, nonostante quello che si senta dire in coda all’ufficio postale, esistono ancora …!), in inverno per climi non freddi o come sistema di supporto al riscaldamento a gas, fino ai cinque/sei kW, più che sufficienti per riscaldare correttamente un camper di dimensioni anche notevoli in autonomia, senza quindi il supporto del riscaldamento a gas.

Webasto Air Top

I prodotti
Due sono i marchi leader di questo specifico settore, Eberspacher e Webasto, aziende che vantano pluridecennale esperienza in materia e una rete di rivenditori diffusa e capillare, non solo in Italia ma anche in Europa (o nel mondo nel caso le destinazioni superassero i confini del nostro continente). Entrambi i brand propongono una gamma molto completa, la migliore tecnologia di ultima generazione: Alcuni modelli sono da sempre i più conosciuti e venduti, come l’Aitronic della Eberspacher e l’Air Top della Webasto, praticamente da soli fanno scuola nel settore. Ovviamente, come per tutto e grazie alla diffusione del web e delle vendite online, è facile oggi trovare alternative più economiche, quasi sempre di origine cinese: vengono un po’ frettolosamente spesso chiamati “cinebasto” tra gli operatori di settore, storpiando il nome Webasto che è appunto uno dei leader. Sono derivati generalmente da prodotti che nascono come riscaldatori ausiliari per veicoli commerciali, spesso forniti in kit già molto completi: a guardare un po’ di impressioni in rete su forum e social, molti di questi sembra che vadano piuttosto bene, ma è sempre corretto valutare molto attentamente perché in questo caso stiamo parlando di attrezzature che hanno a che fare con fiamme libere e la qualità di materiali, componenti e costruzione deve essere sempre al top per garantire la dovuta sicurezza.

Eberspacher Airtronic

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