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Verso Sud

da Serena Fiorentino
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panorama da Torno

15.06.2023 Torno (CO)
Il nostro Odisseo, dopo le snervanti esperienze lungo le tangenziali di Bologna e Milano, sarà sicuramente stato felice di sapere che la strada che costeggia il lago di Como è chiusa per smottamenti. Si arrende spossato nel parcheggio del Bennet alle porte di Cernobbio e ci aspetta lì, mentre noi ci dirigiamo a piedi verso il molo. Arriviamo a Torno in battello; siamo giunti alla meta più nordica delle nostre vacanze e probabilmente siamo arrivati fin qui solo per meglio prendere la rincorsa. Domani comincia la ridiscesa lungo lo stivale, ma non prima di una salubre boccata d’aria tra il verde di questo paradiso affacciato sul lago.

Torno

Torno è un bijou e il ridotto afflusso di turisti a causa della strada chiusa al traffico lo rende ancora più intimo e incantevole. Più ci inerpichiamo verso il monumento naturale regionale di Pietra Pendula e più i paesaggi si fanno mozzafiato, i profumi intensi, i colori vividi. “Il battello, rasentando la sponda, rincorse una gioviale insenatura; lì, dietro al verde rado di giovani faggi, scendeva una lunga, si silenziosa cascata, magicamente bianca e velata, così nascosta e taciturna che mai ne avrei sospettato la esistenza. Il villaggio stesso era piccolo, leggermente in salita su per la collina e offriva al lago una incantevole scenografia che ostentava consapevolezza di lindura: un approdo con larghi gradini piatti di pietra che fungevano anche da lavatoio, ai piedi alcune barche ormeggiate, una casa rivestita di vegetazione con un arco sopra il portone e con piccoli balconi, una tranquilla piazza chiara di pietra e, dietro, la facciata e il campanile di una chiesa, un mansueto muro a semicerchio sovrastato da giovani alberi.” (Hermann Hesse, L’azzurra lontananza)

16.06.2023 Fontanellato (PR) – Bagnara di Romagna (RA)
Superata Milano, quando ormai pensavamo di essere fuori dal delirio di una zona d’Italia sempre più freneticamente votata alla produttività e al consumismo, con le persone che fanno tutto di corsa e le auto perennemente incolonnate quasi ferme su strade a 6 o addirittura 8 corsie, decidiamo di ritagliarci qualche giorno per andare alla scoperta dei meravigliosi castelli della Bassa Parmense.

Fontanellato

Iniziamo da Fontanellato, che ci viene descritto come un borgo “slow”, bandiera arancione Touring Club Italiano, estremamente ospitale e tranquillo. Peccato che ad accoglierci ci siano solo segnali di divieto di sosta ai camper. Parcheggiare sembra impossibile, senonché decido di telefonare alla polizia municipale per chiedere lumi sul da farsi. Risultato: parcheggiamo. Al centro della piazza principale, la Rocca del XIV secolo è imponente e il fossato colmo d’acqua tutt’intorno le dà un tocco quasi magico. Una vista stupenda e appagante. Peccato che, una volta pagato il biglietto d’ingresso e varcato il grande portone, sia quasi tutto vietato: vietato scattare foto, vietato visitare le stanze in autonomia, vietato allontanarsi dalla guida, vietato sedersi.

Fontanellato

Sarà la scoperta dei preziosi arredi del piano nobile e degli strabilianti affreschi cinquecenteschi del Parmigianino a renderci felici della nostra scelta di voler visitare questa rocca. L’affresco del mito di Diana e Atteone, contaminato dalle lezioni classiche di Igino, Pausania e Ovidio, è stupefacente, nonostante le sue ridotte dimensioni. La sala rettangolare che lo ospita è grande poco meno di 17 metri quadrati, eppure non smette di stupire con innumerevoli dettagli incapaci di passare inosservati. Il tema è spiegato anche dai versi latini che corrono lungo il fregio, in lettere dorate su sfondo chiaro, al di sotto delle lunette: «AD DIANAM / DIC DEA SI MISERUM SORS HUC ACTEONA DUXIT A TE CUR CANIBUS / TRADITUR ESCA SUIS / NON NISI MORTALES ALIQUO / PRO CRIMINE PENAS FERRE LICET: TALIS NEC DECET IRA / DEAS» («A Diana. Dì, o dea, perché, se è la sorte che ha condotto qui il misero Atteone, egli è dato da te come cibo ai suoi cani? Solo per una colpa è lecito che i mortali patiscano una pena: una tale ira non si addice alle dee»).

Tornati al camper dopo la breve passeggiata, ancora combattuti tra la meraviglia, il disappunto e la stanchezza dovuta al traffico sempiterno, decidiamo di proseguire. Questa volta ha vinto il disappunto. I programmi che ci avrebbero visto a spasso tra i castelli della Bassa Parmense saltano tutti e, in poco più di altre due estenuanti ore di viaggio nel traffico autostradale, siamo in provincia di Ravenna per trascorrere la notte e sperare che ci porti consiglio.

Bagnara di Romagna

Esausti, ci accasciamo sui divanetti del Marrakech caffè nella piazza principale del centro storico di Bagnara di Romagna. Il sole è già scivolato giù all’orizzonte e l’aria comincia finalmente a rinfrescarsi. L’accento romagnolo dei signori seduti al tavolo accanto al nostro e il sorriso della barista ci fanno subito tornare l’allegria. I bambini corrono in bici su e giù per la piazza e la vita si fa sentire in tutta la sua forza e in tutto il suo splendore. Il benvenuto in Romagna è sicuramente sanguigno, genuino, viscerale.

Bagnara di Romagna

17.06.2023 Bagnara di Romagna (RA) – Bagno di Romagna (FC)
La luce del mattino aiuta a cogliere i particolari e fa subito saltare all’occhio i postumi dell’alluvione di qualche settimana fa. I sacchi di sabbia sono ancora qui a delimitare intere zone coperte da zolle di fango crepate dal sole. Gli uomini e le donne della protezione civile entrano ed escono in continuazione dalle sale del municipio colme di bottiglie d’acqua potabile, generi di prima necessità, vestiti e coperte. Ed è bello cogliere che, in tutto questo incessante via vai, c’è anche chi è intento ad allestire il centro storico per ospitare il Popoli Pop Cult Festival che si terrà a fine mese.

Bagno di Romagna

La vita continua, con un sorriso che non si lascia sopraffare dalla disperazione. Lasciamo questo paesino di 2000 abitanti della provincia di Ravenna, frenando la nostra corsa verso Sud: il calore e l’espansivitá dei romagnoli ci convincono a trascorrere in questi territori ancora un po’ di tempo…e poi, non abbiamo ancora divorato una piadina! In poco più di un’ora siamo a Bagno di Romagna, dove le nostre prime impressioni sui romagnoli trovano conferma. Scegliamo di gustare la nostra piadina al chiosco da Rudy, a pochi passi dal sentiero degli gnomi e dalla piazza dove questa sera è in programma la festa di inizio estate con musica, mercatini e stand enogastronomici. Marco ci serve delle ottime piadine con lardo stagionato e speziato e i tipici tortelli sulla lastra con patate: tutto ottimo, tutto saporito, tutto reso perfetto dal cinguettio degli uccelli, dal rumore del fiume Savio che ci scorre accanto e dal tetto di foglie verdi che ci copre dai raggi del sole delle due del pomeriggio.

Chissà che anche gli gnomi non passino di tanto in tanto da questo chioschetto immerso nel verde a rubacchiare qualche briciola caduta dai tavoli! Bagno di Romagna ci appare fin da subito come un omaggio alla filosofia del vivere lento e bene, nascosto alla vista dei più dalle faggete vetuste del Parco Nazionale e la Riserva Integrale di Sasso Fratino.

● Parcheggio gratuito a Fontanellato (PR) in Via Barantani R., 19 (N.B. Vi è esposto un divieto di sosta ai camper).
● Area sosta camper comunale gratuita a Bagnara di Romagna (RA) con elettricità a pagamento e servizi di C/S in Via Giuliana, 5.
● Ampio parcheggio gratuito su sterrato a Bagno di Romagna (FC) in Via Circonvallazione, 10

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