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Un labirinto sotterraneo, nelle catacombe di Roma

da Redazione
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L’evoluzione e l’espansione di Roma crebbero, a partire dal I secolo dopo Cristo, in modo esponenziale, tanto che in poco più di un secolo la città contava oltre un milione di abitanti, cifra incredibile per l’epoca. Sorse la necessità di costruire opere abitative ma anche infrastrutture come acquedotti e fognature, che portò ad avere la necessità di disporre di una quantità di materiale da costruzione enorme.

Nacque così il Labirinto, una fitta rete di gallerie nel sottosuolo, create per prelevare il materiale da costruzione per la città. Una rete di Sotterranei che diede vita ad un’altra città abitata per lo più da schiavi che, praticamente fino alla loro fine, non videro quasi mai più la luce del sole. Questa rete sotterranea divenne così ampia che si collegò ad altri sotterranei, altre strutture, diventando essa stessa una scorciatoia per mitrei, catacombe, colombari e passaggi segreti.

Per questo motivo il sottosuolo di Roma è ricco di impianti caveali dovuti alla grande estrazione di materiale da costruzione, in particolar modo tufo e pozzolana, che servirono per supportare l’immenso sviluppo urbanistico della città nella storia romana. Inizialmente scavati all’interno delle mura, questi materiali ben presto esaurirono le ridotte disponibilità e così gli antichi fossores, gli schiavi deputati all’estrazione sotterranea, iniziarono a realizzare imponenti impianti al di fuori della città, lungo le vie consolari come l’Appia Antica. Pian piano tutti le colline dei dintorni di Roma vennero intaccate dalle cave, utilizzate per l’estrazione della pozzolana, elemento fondamentale per realizzare il calcestruzzo, con il quale costruire gli edifici dell’Urbe.

Gli ambienti sotterranei sono così estesi che si sviluppano per diversi chilometri; nel tempo sono stati riutilizzati come catacombe o, in epoca moderna, invece, le gallerie hanno ospitato fungaie per la coltivazione dei Pleus o dei più comuni Champignon.

Oggi è possibile visitare questo Labirinto: entrando nella Cava Romana dell’Appia antica, si viene proiettati in un tempo lontano, che va dal I Secolo d.C. ai primi anni del 1900. Accompagnati da guide esperte e alla luce delle torce, è possibile percorrere 1,5 km di gallerie, saltando di secolo in secolo, tra luoghi magici e nascosti, alla scoperta del nostro passato, da visitare a piedi ma anche in bici o mountain bike. Un viaggio alla scoperta di un mondo straordinario e inaspettato, dove il tempo sembra essersi fermato, in un percorso di oltre 2000 anni di storia, senza uguali a Roma. La Cava romana dell’Appia Antica è all’interno del Parco della Caffarella, un sito straordinario dove natura e archeologia si sposano in un connubio unico.

Arrivando in auto, parcheggio a Via Gennaro Mondaini, all’ingresso del Parco per proseguire a piedi. Con i mezzi pubblici, la fermata più vicina è Colli Albani – Linea A della metropolitana e poi a piedi, entrando nel parco da Largo Tacchi Venturi.

Sotterranei di Roma
https://goo.gl/maps/jUrcBehVP26NmaGy9

www.labirintodiroma.it

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