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Il camper in estate – Il controllo degli pneumatici

da a.cortellessa
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Nei prossimi due/tre mesi, le gomme dei camper sono chiamate ad un super lavoro: caldo, lunghe percorrenze, sovraccarico sono tutti fattori che, uniti alla possibile vetustà degli pneumatici, possono diventare una miscela esplosiva e pericolosa

Come su tutti i veicoli, anche sui camper le gomme sono uno di quei componenti che si degrada anche con il semplice passare del tempo, pur non usandoli, specie se il veicolo è esposto per lunghi periodi, come durante le lunghe soste al rimessaggio, al diretto irraggiamento del sole, che secca gli pneumatici creando pericolose screpolature in alcuni casi, rari ma non così infrequenti come ci si aspetterebbe.

lesione lato interno gomma camper

Prima delle lunghe trasferte estive è tassativo quindi un controllo approfondito delle gomme che non può fermarsi alla semplice misurazione della pressione ma deve prevedere anche una accorta analisi dello stato generale degli pneumatici, pure e soprattutto dal lato interno non visibile a colpo d’occhio, seppur si tratti di un’operazione piuttosto scomoda e poco agevole a gomme montate. Le screpolature che si dovessero riscontrare possono essere allarmanti segnali di un potenziale pericolosissimo scoppio durante la marcia, situazione ad altissimo rischio per l’incolumità dell’equipaggio e degli altri, oltre alla meno pericolosa ma comunque devastante possibilità di far danni serissimi alla cellula (lo scoppio di un pneumatico può “sfondare” parti del sottoruota ed arrivare agli arredi interni). Un altro controllo che dovrebbe essere tassativamente eseguito nella stessa occasione è quello della pressione della gomma di scorta, dimenticata nella stragrande maggioranza delle volte nella sua sede per trovarla – ahinoi – sgonfia o quasi nell’unico momento, magari dopo anni, in cui servirebbe al massimo della forma.
Sostituire la ruota di un camper è una impresa piuttosto difficile, sicuramente non alla portata di tutti per il peso e la massa del camper stesso che richiede cric molto robusti e un terreno che consenta di sollevare tale peso. Considerando poi che la sfiga è un fattore imponderabile, e probabilmente non capiterà di bucare di giorno su un bel piazzale ombreggiato vicino ad un gommista ma magari di notte su un viadotto autostradale trafficato mentre piove, sarebbe il caso di tenersi pronti quando è facile farlo e almeno verificare in un momento tranquillo che la gomma di scorta, oltre che alla giusta pressione come accennato, sia facilmente accessibile e facile da tirare giù dalla sua sede. Come fa qualcuno, specie per viaggi impegnativi, è consigliabile toglierla dalla sua posizione originale sia perchè poco accessibile (in molti casi è collocata sotto il telaio della meccanica di base, senza tener conto della maggior lunghezza della cellula sopra) ma anche perché staffe e bulloni saranno probabilmente bloccati da anni di sporcizia, ruggine e sale raccolti sulle strade. Certo, la ruota di scorta nel gavone occupa spazio e sporca, ma questa accortezza ci potrebbe far risparmiare molti soldi del soccorso che potremmo aver bisogno di chiamare nel momento del bisogno, oltre a sacramentare un po’ meno e tenere gli animi più sereni per la vacanza.
Molti camper attuali, se non addirittura quasi tutti i più recenti, non montano la ruota di scorta e vengono forniti con il kit di riparazione: una soluzione volta a risparmiare sui costi ma soprattutto sul peso, argomento sensibilissimo su veicoli ormai sempre sul filo del sovraccarico.

kit riparazione pneumatici

Il kit può essere utile, ma potrebbe non essere sufficiente in vari casi: perché è facile che la gomma si distrugga anche solo percorrendo poche decine di metri dal momento che ce ne accorgiamo (e in questo caso sono quanto mai utili i sensori di pressione TPMS che ci avvertono in tempo), rendendo inservibile il kit, ma anche perché l’utilizzo di questi sistemi di riparazione, seppur teoricamente semplice, non è alla portata di chi non abbia un minimo di manualità e una certa prestanza fisica. Da verificare inoltre che il compressore in dotazione di un kit after-market sia capace di portare la gomma ad una pressione sufficiente a far ripartire il camper per arrivare al primo benzinaio o gommista. E’ sicuro che i kit proposti dalle case assolvano a questa funzione delicata, ma la cosa non è così scontata con kit di basso costo che acquistiamo noi direttamente, che utilizzano compressorini giocattolo buoni solo per gonfiare il materassino in spiaggia o adatti a gomme di veicoli molto più leggeri: può succedere che non riescano a portare a 4,5 atmosfere (pressione media di una gomma camper) un pneumatico così grande con sopra quasi una tonnellata di peso che ci grava sopra, surriscaldandosi. Esistono poi anche dei sistemi che iniettano, tramite la valvola, dei liquidi che riparano la bucatura attraverso un compressorino, versione moderna delle vecchie bombolette “gonfia e ripara” ma va verificato che siano in grado di riportare in vita una gomma così grande e pesante come quella di un camper, oltre ad avere la stessa problematica dei kit di riparazione: non servono se la gomma è squarciata.
Da non sottovalutare, in caso di trasferte impegnative, l’idea di comprare un cerchio in più (su internet si trovano a poche decine di euro, usati ma anche nuovi, specie su ebay tedesco, con o senza gomma – www.ebay.de cercando “rader” o “felge” aggiungendo la parola vohnmobil), su cui far montare una gomma usata al primo cambio di pneumatici, e tenerla nel gavone: una soluzione ingombrante come accennavamo e che riduce il carico disponibile (se il camper è stato omologato senza ruota di scorta) ma che ci consente di viaggiare più tranquilli.
In ogni caso, le assicurazioni spesso comprendono il servizio di assistenza in caso di problemi tecnici e meccanici, per cui vale la pena di aggiungere questa copertura e sentirsi più sereni, la tranquillità del viaggio non ha prezzo!

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