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Festival del carciofo di Cupello

da Redazione
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Il Carciofo di Cupello (CH), cultivar autoctona dal gusto prelibato di altissimo valore nutrizionale, è figlio di un territorio abruzzese posto tra le valli del Trigno e del Sinello, a pochissimi km dal mare in una posizione geograficamente felice, con particolare concentrazione nei Comuni di Cupello, Monteodorisio, Lentella, Furci, San Salvo e Vasto. Da prodotto destinato al consumo familiare, il carciofo di Cupello, denominato anche “mazzaferrata” per la sua forma che ricorda l’antica arma medievale, è diventato nel corso degli anni un simbolo del territorio, una delle prelibatezze degli orti e dei comuni circostanti. Conosciuto da secoli in tutto il Vastese, nelle campagne intorno al paese inizia ad essere coltivato sistematicamente solo alla fine degli Anni Cinquanta diventando così il “Re” e la “res” tipica” della zona.

E’ squisito fresco, preparato in tante gustose e svariate ricette che ne esaltano il sapore o conservato in vari modi: ripieno con pane, pecorino e ventricina, fritto, arrostito, al tegame, per condire la pasta fatta in casa o le pizze e le focacce, squisito ingrediente per salse, creme spalmabili, frittate e risotti. Alla fine della stagione produttiva, verso la fine di aprile- primi di maggio, le piante producono i carciofini, capolini più piccoli destinati alla preparazione di conserve sott’olio.

Dal 24 al 28 aprile 2024 a Cupello in onore di questo gustoso ortaggio, del quale è stato avviato il processo per il riconoscimento del marchio IGP e che ha ottenuto il marchio collettivo comunitario con un disciplinare di produzione assai rigido che garantisce il consumatore circa la qualità del prodotto che è controllato lungo tutta la filiera, si svolge il “Festival del Carciofo” o “Carciofesta” con stand gastronomici e convegni tutti dedicati a questo prelibato prodotto.
Cupello è situato su di un colle tra le valli del Trigno e del Sinello, a 264 m s.l.m. Pare che il termine “cupello” derivi dalla presenza nel territorio di grandi cave d’argilla, idonea alla fabbricazione di tegole.
Il primitivo borgo risale all’incirca alla prima meta’ del Cinqucento quando i d’Avalos, marchesi del Vasto, favorirono lo sviluppo dell’agricoltura, utilizzando colonie di slavi, che si erano trasferiti in Italia, fuggiti dalle terre d’origine a causa delle continue incursioni dei Turchi. Da visitare la chiesa della Natività di Maria Santissima, con portale in bronzo e la chiesa della Madonna del Ponte, con interno ad una sola navata e altare marmoreo, in cui è custodita una pregevole statua, Madonna con Bambino, in legno policromo, del XV sec.
Info: https://www.facebook.com/p/Festival-del-Carciofo-di-Cupello-100057027806110/
A cura di Roberto Serassio

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