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In fuga dal caldo!

da Serena Fiorentino
105 letture giostra panoramica RB Ride a San Severino Lucano

Lo scorso mese di luglio, lo abbiamo percepito tutti sulla nostra pelle, le temperature e l’afa hanno raggiunto picchi preoccupanti. In Salento, patria della nostra blogger Serena Fiorentino, si sono sfiorati i record stagionali, con temperature percepite intorno ai 47 gradi, cosa da stendere esanime chiunque. Cosa fare? Semplice, puntare la prora di Odisseo, il van così ribattezzato da Serena e la sua ciurma, verso le più vivine montagne della Basilicata, sul versante Nord/Est del massiccio del Pollino.

24.07.2023 San Severino Lucano (PZ)
Breve storia triste dai risvolti più che soddisfacenti. Si lavora sodo giù in Salento. Si accolgono turisti e si cerca di sorridere, nonostante le alte temperature imporrebbero quiete estrema all’ombra del climatizzatore. Ma ieri, la goccia di sudore ha fatto traboccare il vaso. Ore 12:30, appena finito di rassettare le camere dopo i check-out, invitata a pranzo metto il naso fuori da casa: 41 gradi, umidità alle stelle, sole pieno, temperatura percepita 47! Alle 2 del pomeriggio risultava complicato persino digerire un’insalatina e una fetta di anguria. Mollo tutto e scappo via! Da oggi e per i prossimi due giorni si effettuano solo self check-in e self check out, ché io, mossa da spirito di sopravvivenza, necessito di venticello d’alta quota. 270 chilometri e 3 ore dopo, il paesaggio passa dal nero arso d’incendi negli uliveti all’intenso verde dei boschi che nascondono alla vista ricchi corsi d’acqua. A San Severino Lucano si va a dormire con 26 gradi, ci si risveglia con 22 e si canta vittoria.

25.07.2023 San Severino Lucano (PZ)
In cima alla Timpa della Guardia, sulla radura, la giostra panoramica RB Ride, realizzata dall’artista tedesco Carsten Höller, sfida il forte vento con la sua lentezza quasi esasperante.

Quindici minuti per un solo giro, le sue coloratissime dodici navicelle biposto concedono tutto il tempo necessario a fermarsi a riflettere su tante inutili frenesie e a contemplare la straordinaria bellezza spesso sottovalutata del rigoglioso paesaggio naturale mozzafiato che ci circonda. L’aria frizzante che si respira qui, ad oltre mille metri, aiuta a riappropriarsi di emozioni ed equilibri troppo spesso bistrattati e repressi in favore del sempre più imperante “tutto e subito”. La stessa atavica lentezza, un passo dopo l’altro, la si ritrova nella vita che scorre per le vie del paese: una vita pacifica, quasi stanca, talmente lenta da risultare a tratti assente, fatta di automobili con le portiere aperte e chiavi lasciate ciondolare incustodite nella serratura della porta di casa. Ne approfittiamo per dare un senso a questa nostra fuga verso la montagna priva di programmi, priva di mete, di cose da fare e luoghi da visitare, ma mossa solo dall’esasperazione dovuta al caldo asfissiante che in questi giorni sta attanagliando il Salento.

San Severino Lucano

Ci sediamo su una panchina in piazza accanto a qualche anziano del posto: son tutti qui perchè è questo il punto in cui meglio si apprezza il venticello che rende gradevole addirittura la controra. Imitiamo i nostri vicini sorseggiando anche noi una birra gelida da 66 centilitri e semplicemente “stiamo”, ci fermiamo, osserviamo, indugiamo. Il cantiere che sta impegnando il corso principale del paese si muove piano, col suo camioncino bianco carico di luminarie al seguito di tre o quattro operai calmi che lentamente issano sui pali in legno le centinaia di lucine che la prossima settimana dovranno illuminare la festa in onore della Madonna degli Angeli. Immobili sulla panchina ci osserviamo come fossimo fuori dai nostri corpi, come dal lato opposto della strada: i vecchietti, la birra, il cantiere, la stereotipata immagine di un Sud che qui, finalmente, possiamo vivere appieno come autentica realtà. A sera, per gradire ancor di più, con la temperatura ormai al di sotto dei 20 gradi, indossiamo le nostre giacchette e ci dirigiamo verso il ristorante da Agostino per una cena a base di cinghiale. Non sia mai che una breve vacanza nel parco nazionale del Pollino non preveda almeno una cena a base di cacciagione!

26.07.2023 San Severino Lucano (PZ) – Fardella (PZ)
Improponibile a San Severino, come in ogni altro paesello Lucano, la sveglia vacanziera in tarda mattinata. Qui il buongiorno viene scandito assordante dall’antico canto del gallo e dal sordo suono delle campane. Sono le sette, l’ora della prima messa, e il termometro segna quindici gradi. Nonostante siamo partiti senza meta, il nostro traguardo lo abbiamo raggiunto: finalmente possiamo dire di aver freddo! Di vicolo in vicolo, andiamo salutando le signore che stendono la biancheria appena lavata ad asciugare sui balconi, gli anziani già seduti ai tavolini del bar, gli impiegati del comune e quelli delle poste che avevamo incontrato ieri pomeriggio in piazza e le due donne appena venute giù dall’alpeggio col loro prezioso carico di mazzetti d’origano di montagna.

Assaporata l’aria frizzantina e ormai dimentichi delle altissime temperature che ci hanno spinto a venire fin qui, possiamo ora pensare di tornare lentamente verso casa, chilometro dopo chilometro, tappa dopo tappa, souvenir dopo souvenir. Un caciocavallo podolico, un po’ d’origano, una salsiccia secca e uno splendido tagliere in legno d’olmo cotto; carichiamo tutto nello zaino e ci dirigiamo verso il bosco Magnano che, con i suoi monumentali faggi, carpini e cerri, custodisce lo scorrere dei torrenti Peschiera e Frida. Non una voce umana, né il rombo di un motore, ma solo il fruscio delle fronde al forte vento, i cinguettii degli uccelli e lo scroscio dell’acqua. Ora sì che la nostra rigenerazione può dirsi completata!

Per l’ora di pranzo, concluso il breve trekking nel bosco, scegliamo di dirigerci sul lato opposto della strada statale Sinnica, sempre nel parco nazionale del Pollino, in direzione della nostra ormai quasi fissa tappa lucana: Fardella. In quel di Fardella c’è il mercato il secondo e il quarto mercoledì del mese ed oggi è proprio il mercoledì giusto.

Ci godiamo i profumi, i colori e il vociare dell’ultima mezz’ora di banchi aperti lungo il viale prima della chiusura per l’ora di pranzo. Riempiamo i sacchetti della spesa con formaggi tipici, vino Aglianico e ottima carne appena macellata e ci abbandoniamo al più ghiotto dei pic-nic con tanto di barbecue fumante. Il rientro nel rovente Salento potrà ben attendere un altro giorno!

A sera penseremmo pure di cominciare il rientro verso casa ma sul più bello Gennarino, il gestore dell’area camper, invita noi e gli altri ospiti camperisti per un aperitivo in campagna da lui. L’ennesimo cambio di programma è servito: dopo la terza bottiglia di vino e la decima fetta di pancetta di maiale è impensabile mettersi alla guida di Odisseo; questa notte dormiremo qui.

27.07.2023 Fardella (PZ)
L’aria di montagna e i raggi del sole si insinuano nel camper dalle finestre lasciate aperte durante tutta la notte. Sentendo il freddo sulla pelle non riesco più a prendere sonno. Questa mattina la sveglia è giunta ancor prima del canto del gallo e del suono delle campane. Comincio a macinare passi nel fresco verde del mattino; non sono ancora neanche le sette. Mi intrufolo nel minuscolo bar tabacchi per fare colazione. “Vedi cosa prende la signora”, dice al barista un uomo che non avevo mai incontrato prima d’ora. La colazione è offerta, questione di genuina ospitalità.

Quando mi rimetto in marcia, la strada non è più semideserta; passano uomini diretti al posto di lavoro e signore che si incamminano in piccoli gruppi per la passeggiata mattutina. La stretta striscia d’asfalto che conduce verso Teana è completamente ricoperta dalle folte chiome degli alberi che la rendono ombreggiata ed accogliente. Solo qualche auto di tanto in tanto rallenta e passa oltre. Cammino fino alla fontana della salute; lo scroscio dell’acqua gelida nella solitudine mattutina è poesia. Faccio il pieno di emozioni positive prima di tornare lentamente al camper e rassegnarmi ad un’altra breve vacanza che, irrimediabilmente, è scivolata via.

Abbiamo goduto tutto di questi monti immersi nel parco nazionale del Pollino, il buon cibo, il profumo della natura, l’accoglienza genuina e, soprattutto, il clima: l’escursione termica tra i 47 gradi della partenza di lunedì e i 13 dell’alba di oggi sono impagabili. Torniamo a casa felici, pronti a riprendere le nostre calde routine nella convinzione che, in qualsiasi momento, potremo sempre trovare qui, in provincia di Potenza, un rifugio intimo e tranquillo per le nostre vite.

Area attrezzata “Sottozero” a San Severino Lucano (PZ) con servizi di C/S ed elettricità a pagamento in Via Viscigli.

Parcheggio gratuito a San Severino Lucano (PZ) in Vico S. Vincenzo, 2, nei pressi del Municipio e dell’ufficio postale.

Area Sosta Camper Comunale a Fardella (PZ) in Corso Vittorio Emanuele, dotata di energia elettrica, bagni, docce, lavanderia, servizio di carico e scarico acque. Prezzo 8 euro al giorno

area sosta a Fardella (PZ)

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