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Approdi di terra e di mare

da Redazione
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L’Unione Europea delle Cooperative (Ue.Coop) sostiene un modello di rappresentanza che si basa su un approccio pratico e attento all’ambiente in cui le cooperative associate operano. Questo approccio sostituisce la strutturazione per settori con un focus sulla territorialità, valorizzando così le risorse più significative dell’Italia, inclusi il capitale umano e i patrimoni storici, ambientali e culturali.
Il modello cooperativo, data la sua natura unica, è capace di generare un tipo di sviluppo innovativo. Questo sviluppo coniuga la crescita economica con la qualità della vita e il rispetto per l’individuo.
Pertanto, Ue.Coop aspira a essere un modello etico per il Paese attraverso le sue cooperative associate. Insieme ai valori di mutualità, questo approccio alimenta un processo di restituzione e donazione più ampio che beneficia non solo i soci, ma anche il territorio e l’intera comunità. Questo processo mira a promuovere il benessere sociale, superando la semplice ricerca di benefici economici.

La UeCoop ha lanciato una guida sul turismo tra mare, pesca e camper e, il 23 settembre prossimo, proporrà un evento con gli stakeholder del camperismo a Loano, in Liguria. La guida propone una serie di località di mare con una breve descrizione turistica e le indicazioni pratiche per gli ittiturismi e le arre di sosta consigliate per i camper.

Il Presidente Nazionale Ue.Coop Ettore Prandini ha così presentato la guida nella prefazione:

Questa guida, la prima nel suo genere, nasce con l’intento di far conoscere e dialogare due mondi: quello dei pescatori e quello dei camperisti. L’accostamento può sembrare azzardato, ma in realtà chi va per mare e chi gira il mondo in camper sono generalmente persone accomunate da un grande desiderio di libertà, da una forte passione per la natura e gli spazi aperti, che amano muoversi su “case galleggianti” gli uni e su “case a quattro ruote” gli altri. L’importante è stare lontani dalla confusione, dal turismo di massa, dai percorsi già battuti. Da qui l’idea di costruire attorno ad una selezione di cooperative di pesca e di acquacoltura associate a Ue.Coop delle proposte di itinerari turistici lungo le diverse regioni costiere, di cui l’Italia è così ricca per la sua peculiare conformazione geografica.
La pesca è un mestiere antico e affascinante, che però nel nostro Paese non è stato ancora adeguatamente promosso e valorizzato per tutto quel che può offrire e raccontare, al di là della semplice vendita del prodotto. Incontrare una cooperativa di pesca può significare avere, ad esempio, la possibilità di salire su un’imbarcazione, vedere gli strumenti di lavoro, ascoltare le mille storie di vita di mare di cui i pescatori sono stati protagonisti, spesso da generazioni. Un’esperienza fuori dal comune, sia per gli adulti, sia per i bambini che in genere non amano molto mangiare pesce, ma che invece, una volta incuriositi e coinvolti, sono gli ultimi a voler scendere dalle barche.

E proprio nella curiosità e nel gusto della scoperta, probabilmente, sta la chiave del successo delle attività di pescaturismo che da una parte permettono di diversificare le entrate economiche degli imprenditori ittici e dall’altra portano pescatori non professionali o semplici turisti a godere di ambienti marini di particolare bellezza, spesso raggiungibili solo mediante imbarcazioni. Le escursioni in mare sono anche occasione per sensibilizzare il pubblico ai temi della salvaguardia della fauna marina e della stagionalità della pesca.

Al di là dei periodi di fermo biologico, infatti, non tutti sanno che anche i pesci, carne i frutti della terra, vanno consumati in specifici periodi dell’anno.
Questi aspetti sono invece più noti a chi abitualmente frequenta i mercati ittici a miglio zero e i mercati di Campagna Amica, dove i pescatori non mancano di valorizzare i propri prodotti seguendo la stagionalità e di proporre diverse varietà di pescato locale, magari meno note ma comunque gustose e nutrienti, come il cosiddetto “pesce povero”.

E per chi invece non vuole mettersi ai fornelli, ci sono gli ittiturismi – anch’essi indicati in questa guida – dove fermarsi per uno spuntino goloso o per un intero pasto, preparato e servito in locali caratteristici gestiti direttamente dai pesca-tori. Spesso, chi fa attività di ittiturismo si occupa anche di trasformazione dei prodotti e offre quindi la possibilità dì poter comprare pesce lavorato da consumare a casa pro-pria. Un vero e proprio “ricordo del gusto”, che permette di ritrovare anche a distanza di tempo i sapori e le sensazioni delle vacanze. Ma pure un modo per rispondere alla crescente domanda di souvenir enogastronornici, specie per quegli stranieri che scelgono le mete da visitare anche in base alla qualità del cibo locale, a cui viene destinato fino a un terzo del budget dell’intero viaggio in Italia.”

https://www.uecoop.org/

credit foto:
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