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Toledo, meraviglia della Mancha

da Redazione
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a cura di Roberto Serassio

Chiunque si appresti a programmare un viaggio in Spagna non può esimersi dall’inserire Toledo nell’itinerario di visita. E’ certamente un’affermazione draconiana, ma la bellezza di questa città della Mancha giustifica ampiamente una presa di posizione così categorica. L’incontro delle tre culture: l’araba, l’ebraica e la cristiana le ha conferito un carattere eterogeneo che si esprime attraverso la sua enorme ricchezza artistica.
Dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, questo centro rappresenta perfettamente lo spirito che permea il libro più famoso di Miguel de Cervantes. Questa è infatti la terra di Don Chisciotte e di Sancho Panza, i due antieroi visionari che, ancora oggi, sembrano dare suprema dignità agli umili ed ai sognatori come dimostra la contadina trasformata nella dama Dulcinea del Toboso. Ma non solo, infatti Toledo è anche la città in cui visse Dominikos Theotokopoulos, detto El Greco, la cui pittura, dallo stile unico, sembra esser stata creata apposta per raffigurare i personaggi di Cervantes.

Da qualsiasi parte si arrivi, Toledo si distingue da molto lontano perché posta su di un’isola rocciosa di 655 metri di altezza su cui spiccano le case, i palazzi, la Cattedrale e le torri dell’Alcazar. A completamento di questa immagine perfetta il fiume Tago circonda la città come una corona liquida.

il fiume Tago a Toledo (foto Nicolas Postiglioni – Pexels)

La sua storia è molto articolata e spazia dall’epoca romana, con l’antica Tolentum, passa attraverso l’epoca visigota, quella araba, ebraica e cristiana. Quest’ultima, con molta saggezza, non ha rinnegato nulla del passato religioso cittadino finchè, nel 1502, l’Arcivescovo Francisco Jimenez de Cisneros, con poca lungimiranza, fece proclamare un editto che decretava l’espulsione dei mussulmani e degli ebrei. Per fortuna la città si dimostrò superiore alla stupidità umana e non distrusse, come è successo altrove, il patrimonio artistico che le diverse culture avevano lasciato in eredità.

Toledo si presenta agli occhi del visitatore come un labirinto di stradine acciottolate convergenti verso la Piazza dell’Ayuntamiento, dove sorge la Cattedrale dedicata a Santa Maria. Si tratta di un edificio gotico francese, ispirato alla Cattedrale di Bourges, considerato uno dei più belli del mondo. Effettivamente la foresta di guglie e di pinnacoli che la adornano rendono l’insieme abbastanza unico ed indubbiamente di grande fascino. Costruita tra il 1226 ed il 1493, ha dato lavoro ad intere generazioni di artigiani ed artisti famosi tra cui Luca Giordano, El Greco, Tiziano, Van Dyck, Goya, Caravaggio, Bellini e Morales. La facciata esterna è adornata con i ceppi che i mussulmani utilizzavano per tenere in cattività i cristiani anche se ciò sembra non corrispondere alla verità poiché la dominazione araba era contraddistinta da una notevole tolleranza verso le altre religioni. La storia viene scritta dai vincitori e pertanto la verità non si saprà mai.

la Cattedrale dedicata a Santa Maria – Toledo

L’Alcazar è una massiccia fortezza quadrata che domina con la sua struttura tutta la città. Rimaneggiata più volte durante il corso dei secoli deve la sua immagine attuale ai restauri che ebbero luogo dopo la Guerra Civile Spagnola durante la quale l’edificio venne assediato dall’Esercito Frontista dal 21 luglio al 27 settembre 1936.

L’Alcazar di Toledo

Il salotto buono di Toledo è la Piazza di Zocodover su cui sorge l’Hospital y Museo de Santa Cruz, del 1524 e che è ritenuto l’edificio rinascimentale di maggior pregio della città. Di forma triangolare, ha ospitato ininterrottamente, dal 1465 al 1960, il mercato cittadino, sostituendo quello arabo dalla cui denominazione originale, souk ad dawab (mercato del bestiame), la piazza ha preso il suo nome attuale. Purtroppo quello che oggi è il centro di ritrovo dei cittadini toledani e dei turisti che visitano quotidianamente Toledo è stato anche il luogo dove venivano effettuate le Auto da fé, le esecuzioni sul rogo dei cosiddetti eretici, decretate dall’Inquisizione. Certamente che lo scopo odierno è meno cruento e più rilassante, la piazza è infatti perennemente invasa da persone che approfittano dei numerosi caffè e ristoranti. Di particolare effetto è il paseo serale, che come molte altre città spagnole, trasforma una passeggiata in un rito molto suggestivo.

Plaza Zocodover a Toledo

Una delle reminescenze arabe è costituita dalla Chiesa del Cristo de la Luz, costruita all’interno di quella che fu la Moschea di Bab al Mardum. Rimasta intatta dall’anno della sua costruzione, avvenuta nel 999, non ha mai subito rimaneggiamenti, salvo forse la sua trasformazione in chiesa cristiana. Situata sulla ripida salita che inizia dalla Porta Bisagra, ricorda molto, seppur in piccolo, la più famosa moschea di Cordoba ed è un monumento che ancora una volta ci ricorda la pacifica convivenza delle tre religioni monoteiste.
La fiorente comunità ebraica ha lasciato, prima della sua espulsione, due testimonianze della sua cultura religiosa: la Sinagoga del Transito che oggi ospita il Museo Sefardì e quella in cui trova sede la Chiesa di Santa Maria la Blanca. Tra le due, la più significativa è senz’altro la prima citata. Costruita nel 1336, è stata completamente restaurata per mettere chiaramente in evidenza l’originaria funzione. All’edificio è stata aggiunta una sala in cui sono illustrate la storia e le tradizioni degli ebrei sefarditi. Di particolare interesse è la sala del culto, fulgido esempio di arte mudejar.

Molti sono ancora i monumenti di Toledo che il visitatore non dovrà certamente perdersi, tra questi si citano le chiese di San Sebastian e di Santa Eulalia, il monastero di San Juan de los Reyes in gotico fiammeggiante ed il capolavoro di arte mudejar interpretato dalla chiesa di Santiago de Arrabal.

La visita di Toledo non deve tuttavia esaurirsi con i monumenti citati, ma deve proseguire con la scoperta capillare di tutta la città che offre al turista cose sempre nuove ad ogni angolo di strada.

Di particolare effetto scenografico sono le porte di entrata tra cui si citano la Puerta del Sol, la Puerta de la Bisagra e il Puente de Alcantara che assumono un particolare fascino con l’oscurità, grazie alla sapiente illuminazione che ne esalta la bellezza.

Purtroppo le fotografie non sono capaci di evidenziarne tutta la loro bellezza per cui per ammirale degnamente non rimane che una visita sul posto.
Come si è detto precedentemente, Toledo è anche la città di El Greco e gli appassionati di pittura potranno ammirare la sua opera in diverse collocazioni. Prime fra tutte la casa in cui dimorò e la chiesa di Santo Tomé che ospita uno dei dipinti più famosi di El Greco intitolato l’Entierro del Conde de Orgaz. Un capolavoro che il visitatore non può assolutamente ignorare.

Una tradizione importante di Toledo è il secolare artigianato dedicato alla realizzazione delle lame. Benché lo scopo di questa lavorazione si sia ridimensionato, la città ne ha conservato la cultura e, passeggiando tra le sue stradine, si incontrano decine di botteghe che realizzano e mettono in vendita i prodotti dell’esperienza acquisita. Attraverso i secoli quest’arte è andata evolvendosi e, in parziale sostituzione delle lame, ha cominciato a realizzare dei veri capolavori in cui l’acciaio, l’oro e gli altri metalli preziosi si fondono in modo mirabile, creando così dei gioielli unici, ai quali diventa estremamente difficile resistere.

Altro prodotto dell’artigianato, anche se non di origine toledana, sono le famose porcellane della Lladrò che vengono realizzate nella città di Valencia. In Toledo tuttavia, queste opere di rara fattura, hanno trovato il luogo ideale per la loro esposizione e vendita. La scenografia cittadina, con le sue botteghe e le sue viuzze, si sposa infatti in modo perfetto con lo stile delle porcellane e conferisce loro quel particolare charme che le rende irresistibili. Dedicare un po’ di tempo alla visita dei vari atelier, anche se non si acquista nulla, per assistere alla creazione dei manufatti toledani è comunque un’esperienza degna di essere vissuta.

Come degna conclusione della visita non rimane che gustare le specialità gastronomiche toledane a partire dai prodotti della caccia, come la pernice stufata, la quaglia alla toledana ed il cervo con i funghi. Piatti tipicamente mancheghi sono anche il pisto, a base di peperoni, pomodori e cipolla, la zuppa castigliana e le mijas, molliche di pane fritte. A fine pasto non può mancare il famoso formaggio della Mancha ed il marzapane. Come abbinamento ideale ai piatti si consigliano i vini della regione ed il Mentrida, tutti a denominazione di origine controllata.
Come si è detto, il luogo ideale per gustare tutte queste specialità è la Piazza Zocodover che non solo saprà, grazie ai suoi numerosi ristoranti, soddisfare l’appetito dello stomaco, ma anche quello degli occhi, sia per la pregevole ambientazione e sia per la folla eterogenea che la frequenta.

Sosta:
Parking de la Rosa, Paseo de la Rosa, Toledo
GPS 39.86228735576089, -4.014762914250186
https://goo.gl/maps/bZnDtKtcUn6TEEcd6

foto apertura Dmitry Dzhus
foto fiume Tago Nicolas Postiglioni – Pexels
altre foto Roberto Serassio

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