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L’incanto di Segovia

da Redazione
83 letture tempo di lettura 4 minuti Segovia - la cattedrale

A cura di Roberto Serassio

L’erba del vicino è sempre più verde, così recita un antico proverbio. Naturalmente non è vero. E’ l’abitudine, l’irrequietezza umana e, perché no, l’invidia a farci desiderare cose che non ci appartengono.
Ci sono luoghi, tuttavia, che suscitano il desiderio di possesso anche dai viaggiatori più esperti, i quali farebbero carte false per poterli annettere al loro Paese. Uno di questi luoghi è la città di Segovia, perla della Castiglia e Leon, la regione che, più d’ogni altra, rappresenta lo spirito della nazione spagnola.
Posta a mezz’ora di treno da Madrid, alla confluenza dei fiumi Eresma e Clamores, è la meta ideale per un’escursione di un giorno dei madrileni o dei turisti che visitano la capitale spagnola, anche se, in tutta verità, non dovrebbe essere considerata solamente come l’oggetto di una gita fuori porta, ma dovrebbe essere sempre inserita nell’itinerario in terra iberica di ogni viaggiatore itinerante; infatti, è talmente bella che è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità sin dal 1985.
La città è dominata dalle montagne della Sierra di Guadarrama che ospitano altri luoghi di interesse storico ed artistico che però saranno oggetto di altri articoli.
Segovia si annuncia già da lontano con la sua possente Cattedrale (visibile nella foto di apertura), dedicata alla Vergine Maria, costruita tra il 1525 ed il 1577 da Juan Gil de Hontañon. L’edificio gotico, con qualche aggiunta rinascimentale, è una sinfonia di pinnacoli e di volte che gli conferiscono l’aspetto di un merletto di pietra.

Tuttavia è l’acquedotto romano il simbolo di questa città. Antico più di duemila anni, fornisce ancora oggi acqua alle numerose fontane cittadine. Di un’eleganza straordinaria, questa costruzione domina la piazza Azoguejo, dove i visitatori avranno modo di ammirare numerosi negozi, ristoranti e alberghi ospitati in edifici storici.

Altro monumento di tutto rilievo è l’Alcazar, una fortezza costruita su di una rupe rocciosa sopra la confluenza dei due fiumi. L’edificio, a forma di nave, è uno dei più caratteristici e belli di tutta la Spagna ed il suo aspetto fiabesco è servito a Walt Disney come fonte d’ispirazione per i suoi castelli delle fiabe.

Anche se l’aspetto esterno della fortezza potrebbe soddisfare il desiderio del bello del turista, si consiglia di non trascurare la visita dell’interno per ammirare le sale reali, tra cui la Sala degli Ajimeces e le decorazioni in generale, realizzate in una varietà di stili tra romanico, gotico, mudejar e rinascimentale.
Altri monumenti che il visitatore non deve assolutamente trascurare sono la Chiesa di San Miguel de Segovia, dove nel 1474 venne proclamata regina Isabella I di Castiglia, le mura cittadine che conservano ottantasei torrette semicircolari e tre grandi porte, il Convento di Sant’Antonio el Real e, per finire, quello fuori delle mura di Santa Cruz la Real.

Segovia – convento Santa Cruz la Real

Tuttavia Segovia non si esaurisce con la visita ai suoi monumenti. All’inizio dell’articolo si è parlato di spirito spagnolo e questa città è una di quelle che meglio lo rappresenta. Il visitatore lo può percepire passeggiando nelle sue strade e soffermandosi nelle piazze che, alla sera, sono il palcoscenico per lo struscio, il cosiddetto paseo che è uno dei riti più famosi della Spagna. Praticamente tutti i segoviani, elegantemente vestiti, si riversano in città per la quotidiana passeggiata serale che, oltre a servire da aggregazione, serve anche per esibirsi e far notare agli altri la propria eleganza. Certamente qualcuno potrà obiettare che si tratta di una evidente dimostrazione di vanità. Può darsi, ma lo spettacolo è talmente bello e coinvolgente che passano in seconda linea gli scopi meno nobili del paseo.
Prima della cena, sia che questa avvenga nella propria casa od al ristorante, rimane ancora il rito delle tapas da soddisfare. Si ricorda che in Spagna si pranza e si cena ad ore piuttosto tarde per cui, per soddisfare le esigenze dello stomaco, tra i due pasti principali, gli spagnoli hanno l’abitudine di rompere il digiuno pomeridiano con degli antipastini molto stuzzicanti, accompagnati quasi esclusivamente da qualche buon bicchiere di vino. E’ certamente una sana abitudine che, oltre a mettere in funzione il metabolismo, serve anche a soddisfare il bisogno di aggregazione di ogni essere umano. Questa pratica, originalmente solo spagnola, sta diventando molto di moda anche fuori dei confini iberici. La cosiddetta apericena italiana non è che una trasposizione del rito delle tapas in Italia.

La città va ricordata anche per alcuni personaggi famosi tra cui Antonio Machado, uno dei più importanti poeti del novecento spagnolo e Torquemada, il terribile e spietato capo dell’Inquisizione che segnò uno dei periodi più bui della storia della Spagna.
Segovia è altresì una mecca dell’arte culinaria. Molto famosi sono i suoi arrosti di agnello, di maiale, di vitello o di manzo, senza trascurare il pesce che, nonostante la città sia situata nell’entroterra, arriva fresco ogni giorno dalle coste dell’Atlantico. Da gustare il verdel che non è altro che il nostrano pesce azzurro. Una vera delizia.
Il centro storico, in particolare la zona attorno all’acquedotto, è letteralmente costellato di ristoranti tipici, le cosiddette mesones, dove si può gustare l’autentica cucina segoviana.

tipico ristorante (meson) spagnolo a Segovia

Chi scrive ha festeggiato a Segovia un Capodanno di alcuni anni fa. Il ristorante era situato a ridosso dell’acquedotto e dalle sale si aveva una vista magnifica su questo capolavoro dell’ingegneria romana, sapientemente illuminato. Proprio allo scadere delle mezzanotte è cominciato a nevicare dando all’insieme un aspetto fiabesco e meraviglioso che le parole non possono descrivere. L’autore è stato altre volte in quella città ed ha sempre cenato nello stesso ristorante, ma non è più riuscito a provare le stesse sensazioni di quel Capodanno. Non rimane altro da fare che riprovare finché l’esperienza non abbia a ripetersi.

Informazioni per la sosta camper:
Plaza de Toros, Calle Campo Azalvaro, Segovia, GPS: Lat: 40.94057 – Long: -4.10726. Il centro storico dista 25 minuti a piedi
Parking, Plaza de Juan Ramón Jimenez, 15D, Segovia, GPS: Lat: 40.93008 – Long: -4.09194. Il centro storico si trova a 2 chilometri

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