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Viaggiare on the road nelle Americhe

da Redazione
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Selene e Humberto, globetrotter su camper in Sud America, dal loro Blog Sentidos Humanos ci inviano questo interessante articolo che volentieri pubblichiamo

Girare il continente americano in van è probabilmente per molti un sogno nel cassetto. L’atmosfera del viaggio on the road che si respira da questa parte del mondo è decisamente diversa da quella del vecchio continente.
Sarà che intorno ad essa aleggiano diversi miti e leggende legati soprattutto alla famosa Route 66 e all’altrettanto conosciuta Panamericana.
Sarà che l’industria cinematografica – con film come Thelma e Louise, I Diari della motocicletta, Into the wild, l’industria editoriale – con libri come Sulla Strada di Jack Kerouc, Patagonia Express di Sepulveda, Cent’anni di solitudine di Marquez, Le vene aperte dell’America Latina di Edoardo Galeno e quella musicale, non meno importante, hanno contribuito ad alimentarne il fascino e la magia.

O ancora più semplicemente, sarà che l’immensità tangibile di questo continente, delle sue strade e dei suoi paesaggi non lascia dubbi sul senso di libertà e avventura che anela e motiva ogni vero viaggiatore. Nonostante siano molte le ragioni che ci spingono a buttare un occhio sognante da questa parte del mondo, la domanda che si ripete è sempre la stessa: “Come spedire il proprio camper oltreoceano?”

Se stai cercando la risposta a questa domanda, ti invitiamo a leggere tutto l’articolo per recuperare informazioni e considerazioni che siamo sicuri possano esserti utili nella fase di preparazione del tuo primo viaggio on the road oltreoceano.

1 – Durata del viaggio: viaggio a tempo indeterminato o a tempo determinato e/o limitato?

L’organizzazione necessaria per l’invio di un veicolo oltreoceano non può prescindere da questo punto. Che tipo di viaggio stai programmando?
Potresti avere a disposizione solo 3, 6 mesi o al massimo un anno per girare l’intero continente oppure potresti essere tra i più fortunati e viaggiare senza vincoli di ritorno o impegni impellenti. Questa prima distinzione, secondo noi, fa la differenza. Perché? Perché il tempo dovrebbe essere il nostro miglior alleato. A volte ci impegniamo a rincorrerlo, spesso a sfuggirgli ma, poche volte, ci fermiamo ad osservarlo e riconoscerne il giusto valore.

“Il tempo è denaro” si, ovvio mi dirai ma, a dir la verità, è anche e soprattutto molto altro.

Per essere chiari e arrivare al sodo, la relazione costo di invio A/R e tempo di permanenza è la prima valutazione che ti suggeriamo di fare. Mettere sul piatto della bilancia questi due fattori e ponderare bene la scelta ti permetterà di sfruttare al meglio questa opportunità evitando di trovarti a vivere un viaggio “temporalmente” sacrificato che, diciamocela tutta, non è che sia proprio così facile da ripetere quando e tutte le volte che vogliamo.
Non solo questo. Ti invitiamo anche a considerare che al di là della rinomata Panamericana, l’America, nord – sud – centro, nasconde preziosità in ogni angolo di strada e spesso vale molto di più la pena uscire dal sentiero tracciato per scoprirle che rimanere inchiodati ad un cammino solo per moda o notorietà. E cambiare itinerario richiede tempo. Richiede pazienza. Quindi se le lancette dell’orologio dovessero scorrere troppo velocemente e il tempo a disposizione dovesse esserti corto, da parte nostra ti consigliamo di evitare un invio così oneroso e di prendere in considerazioni alternative altrettanto valide. Per queste, vai diretto al punto 4. In caso contrario prosegui pure al punto 2.

2 – Dove approdare: Nord o Sud America?

La scelta di inviare il proprio mezzo in Nord o Sud America ovviamente dipenderà anche da gusto e fattori personali.
Il primo potrà essere dettato da una passione più o meno sfrenata verso uno o l’altro lato del continente, i secondi potrebbe invece rispondere ad esigenze economiche.
Che tu sia già un nomade digitale con un ingresso economico più o meno fisso o che il tuo viaggio dipenda da risparmi accantonati considera che, sebbene l’invio in Nord America potrebbe farti risparmiare un centinaio di euro, per lo stile di vita e i consumi, al contrario, non potremmo affermare lo stesso.
Partendo dal Nord America la gestione delle tue finanze dovrà essere scrupolosa e parsimoniosa per evitare, presi dall’entusiasmo per l’inizio di questa avventura, di raggiungere il capo estremo dell’emisfero opposto con un portafoglio piagnucolante invece che sorridente. Perché si, obiettivamente, sarà proprio nell’emisfero centro-sud che ti aspetteranno una quantità maggiore di attività, visite da fare, siti da esplorare che, seppur con il cambio della moneta vantaggioso, avranno comunque il loro impatto economico.
E nel passaggio di emisfero non ti dimenticare che la stessa burocrazia e una seconda, nuova somma di denaro da sborsare ti aspetta per il salto dello stretto del Darién da Panama a Colombia o viceversa. La scelta quindi del porto di arrivo, dipenderà dalle considerazioni sopra, ovviamente dalla compagnia marittima che sceglierai e dalla variabile dei costi portuali. Infatti, anche quest’ultimi, variano dalla costa est alla costa ovest dell’America, da nord a sud dell’emisfero. Questo ti sarà possibile verificarlo direttamente con in mano i preventivi delle compagnie.

In generale però, l’opzione porti è più ampia nel Nord America e si limita in Sud America a 3 porti principali: Cartagena, Zarate (Buenos Aires), Montevideo.

Ti lasciamo di seguito una lista di alcune compagnie di invio, le prime 3 sono le più usate:

Seabridge (partenze da diversi porti europei)
Grimaldi
Gdt Logistic (partenze da Milano)
IVSS
TransGlobalUk (partenza dall’Inghilterra)

3 – Come spedire oltreoceano il proprio camper?

Ora si, arriviamo al punto cruciale.
La spedizione oltreoceano avviene normalmente in due modi: Ro-Ro o container. Entrambi sono marittimi. Sappiamo che esiste anche la possibilità di invio aereo ma sappiamo anche che nessuno la prende in considerazione per via dei costi inaccessibili.

Il Ro-ro (Roll on – Roll Off) è un invio marittimo su un cargo che sembra un parcheggio gigante a cielo aperto. E ‘più economico ma, in base ad alcune esperienze, anche il più esposto a furti. Le chiavi del mezzo vengono lasciate in mano alla compagnia e non sono pochi i feedback di viaggiatori che all’arrivo si sono trovati davanti all’amara esperienza di vedersi il camper aperto, a volte usato all’interno e in alcuni casi carente di alcuni oggetti, questo soprattutto nella tratta verso il Sud America.
Se decidi quindi di optare per questa soluzione, perché comunque rimane la soluzione più economica e quella più gettonata per i mezzi che superano la dimensione classica dei 2,30 mt di altezza, ci sono alcuni consigli che potresti seguire: separa la zona guida dalla zona interna per far sì che non si possa accedere nella parte posteriore dall’area di guida; non lasciare nessun tipo di oggetto di valore all’interno del van (questo sembra scontato ma è bene sottolinearlo); proteggi e chiudi anche le finestre con pannelli all’interno

Alcune compagnie come la Grimaldi, per questa opzione di invio, consentono al proprietario del mezzo di viaggiare sulla stessa nave. In questo modo l’invio del mezzo si trasformerà in una sorta di crociera senza però servizi annessi tipici delle navi da crociera. Questa soluzione, mi sembra superfluo dirlo, non è gratuita. Il costo, dalle ultime informazioni recuperate, si partirebbe da un minimo di 1000 euro per le soluzioni più spartane fino ai 2000 euro per persona per alloggi più lussuosi. Il vantaggio? Tu e il tuo mezzo pur non vedendovi durante il viaggio partireste e arrivereste esattamente nello stesso momento.

 

L’invio per Container, al contrario, risulta essere più sicuro, quindi anche più caro, perché ti permette di chiudere il tuo veicolo dentro una scatola di acciaio sigillata e sei tu stesso ad occuparti del carico e scarico del veicolo dal container. Normalmente il container, per ottimizzare i costi, può essere condiviso con un altro mezzo laddove coincidano le date di partenza. La durata del viaggio è solitamente di un mese e il costo medio approssimativo di invio si aggira intorno ai 3.000/3.500/3.700 euro a tratta. Si può arrivare a spendere di più o di meno rispetto a cifre menzionate dipendendo dalla dimensione del veicolo – la norma è calcolare il prezzo per metro, circa 500€, per i metri totali di lunghezza del mezzo – e dipendendo anche dalle variabili legate ai servizi sotto elencati:

 

tasse portuali europee (si aggirano intorno ai 300 euro);
tasse portuali del porto di destino (variano dai 500 ai 900 euro);
Assicurazione marittima in caso di danni al mezzo o di naufragio della nave (opzionale);
onere da pagare ad un agente doganale del paese di destino (150/200 euro) per agevolarti nelle pratiche di sdoganamento del mezzo, sempre se non decidi di prenderti in carico questa parte burocratica;
A questo proposito, nota di servizio, la compagnia prescelta ti comunicherà il tempo massimo che avrai a disposizione per recuperare il veicolo nel porto di destinazione, generalmente dai 3 ai 5 giorni, superati i quali ti verrà addebitato un’ulteriore fee giornaliera. Per questa ragione, molti viaggiatori, per non incorrere in questa tassa ulteriore e alleggerirsi il carico, spesso decidono di affidarsi agli agenti doganali.

4 – Spedire, comprare o noleggiare un mezzo in loco, qual è l’opzione migliore?

Considerato il costo di invio che non è per niente irrisorio, non è raro che molti viaggiatori decidano di acquistare un camper o un van o simili direttamente in loco. Secondo noi, questa, è un’opzione consigliabile e valutabile solo in determinati contesti.
1. Collegato anche al primo punto, se in programma hai un viaggio express, a tempo corto, allora si confermiamo che è l’opzione più economica rispetto all’invio oltreoceano.
2. Se approdi nel continente come viaggiatore zaino in spalla o come turista in generale e, di punto in bianco, decidi di modificare il tuo stile di viaggio optando per un on the road.
3. Se ti interessa visitare uno o due paesi limitrofi al massimo. (forse l’opzione noleggio è più sensata dell’acquisto in questo caso)
4. Se conosci un pochino il mercato automobilistico locale (o hai il tempo per farlo) e riesci a muoverti facilmente tra burocrazia e cavilli senza farti mandare la testa in fumo.
5. Se sei abbastanza flessibile in termini di comodità e quello che ti interessa è soprattutto il risparmio.
6. Se sei disposto/a far fronte ad eventuali inconvenienti meccanici dovuti alla poca conoscenza del mezzo o delle condizioni in cui te lo vendono.

Attenzione!
Tieni presente che non è possibile acquistare un mezzo in qualsiasi paese perché esistono dei limiti legati al semplice fatto di non essere residenti.
Le alternative migliori per facilità di acquisto, varietà di mezzi e rango di costi sono Canada, Stati Uniti, Messico, Cile.
Per l’esattezza, esclusa l’Argentina, è fattibile comprare anche in paesi diversi da quelli menzionati sopra (il nostro van è infatti targato Bolivia) ma consapevoli che il mezzo potrà essere rivenduto ai locali solo dentro il paese di origine del mezzo stesso (attenzione però che alcuni paesi hanno dei vincoli rigidi legati al tempo di permanenza del veicolo fuori dal paese) oppure potrà essere rivenduto solo a stranieri intenzionati a fare lo stesso (fuori dal paese di origine del mezzo, in assenza di residenza ed eventuale importazione del veicolo, la vendita si può realizzare solo e unicamente con un documento che si chiama PODER, ovvero trasferimento di proprietà certificata da un notaio ma non riportata sul libretto di circolazione.)

Se in ogni caso e nonostante tutto, dopo aver letto tutto questo ancora ti alletta l’idea della compra e vendita in loca, puoi iniziare a buttare un occhio nei gruppi Facebook di Overlanding Buy & Sell, PanAmerican Travelers Association oppure sulla pagina sud americana di Mercado Libre. Qui potrai recuperare e chiedere molte altre informazioni.

Per quanto riguarda il noleggio invece, come in Europa, anche in Sud America oggi giorno è sempre più facile trovare imprese di noleggio di pick up anche 4X4, van o camper. Argentina, Brasile e Cile in primis.

Per fari un’idea anche qui ti lasciamo alcune pagine di riferimento:
Worlswidecampers
Argentinacampers (Argentina)
180surcampers (Argentina e Cile)
Wickedsouthamerica (Argentina e Cile)
Nubecamper (Colombia)
Mawaycampers (Colombia)
Vandao (Brasile)
Puravida (Brasile)
Campervamos (Brasile)
Ovejanegra (Uruguay)

5 – Documenti di viaggio e variabili

Di seguito gli ultimi aspetti da valutare.

Visto turistico, ingresso del veicolo e patente italiana
Ingresso migratorio
Gli italiani non hanno necessità di richiedere il visto di ingresso in nessun paese latino. Ad oggi alcuni paesi, come l’Argentina, stanno addirittura eliminando i timbri sul passaporto procedendo solo ad una registrazione telematica di ingresso e uscita del turista. Ricorda sempre che il tempo a disposizione è di 90 giorni da calendario (non 3 mesi). Terminato questo periodo, si può uscire dal paese e se desiderato rientrare dopo alcune ore per altrettanti 90 giorni. Generalmente abbiamo un massimo di 180 giorni all’anno per paese ma le frontiere terrestri sono un pochino più caotiche e meno rigide di quelle aeroportuali per cui questa regola è un po’ sui generis.
Per i paesi centro americani di Honduras, Nicaragua, Guatemala, El Salvador viene richiesto in frontiera il pagamento di una tassa (una sorta di visto) per persona e per auto che ha una validità di 90 giorni per i 4 paesi complessivamente.
L’accesso invece a Stati Uniti e Canada è regolamento attraverso l’Esta, da richiedere previamente.

Ingresso del veicolo
Potrebbe apparire assurdo ma, il tempo di permanenza del veicolo, in alcuni paesi, non coincide con il tempo a disposizione concesso dalle autorità migratorie. Cosa vuol dire questo?
Che al tuo veicolo potrebbero concedere direttamente e diversamente da te, anche 6/8 mesi di permanenza nel paese senza necessità di uscita.
Importantissimo! Il documento di ingresso del veicolo al paese va conservato come fosse oro prezioso. Perderlo, è un’opzione da scartare. Per il bene tuo e del tuo mezzo.

Patente italiana
La patente italiana è valida per i 3 mesi corrispondenti all’ingresso come turisti. Questo riguarda il Sud America.
Ovvio che, se si esce dal paese con l’idea di rientrare, l’uso della patente italiana verrà automaticamente riconosciuto per altrettanti 3 mesi.
Per quanto riguarda invece gli Stati Uniti, i vari stati si regolano in modo differente e in alcuni casi è richiesta la patente internazionale. Per maggiori info ti consigliamo di visitare questa pagina: VistoUsa o verificare sul sito ViaggiareSicuri.

La revisione del mezzo ha validità solo nel paese di origine del mezzo stesso, questo significa che se per ovvi motivi la tua revisione dovesse scadere in viaggio, lontano dal paese di origine, nessun dramma, in nessun paese potranno esigerla ne tantomeno richiederla. Noi abbiamo smesso di farla per obbligo da più di 5 anni ma questo non ci esime da controlli di manutenzione e revisione con meccanici specializzati VW perché mantenere il nostro migliore compagno di viaggio in buono stato è la miglior prevenzione per un viaggio a lungo termine e per la nostra salute mentale.
L’assicurazione del veicolo obbligatoria è relativa alla sola responsabilità civile contro terzi. Si può stipulare con compagnie di assicurazione note ma in alcuni paesi, come Perù, ti verrà richiesto comunque il pagamento del SOAT, un’assicurazione specifica del paese da contrarre appena attraversata la frontiera.

Tempistiche variabili: i ritardi legati alla partenza o all’arrivo al porto della nave
non sono rari. Possono sorgere contrattempi prima e durante il viaggio che, per forza di cose, allungheranno il tempo di attesa e di arrivo del mezzo al destino finale. Sappiamo di viaggiatori che hanno avuto la sfortuna di dover aspettare addirittura 3 settimane in più rispetto alla data pattuita. Questa è una variabile da considerare e accettare senza molte opzioni di replica anche se, siamo consapevoli, inciderà sull’ inizio del tuo viaggio e sulla spesa totale dello stesso.

Le variabili di prezzo, possono riguardare:
in base a quanto menzionato sopra, le spese di alloggio e permanenza che dovrai affrontare a destino in attesa di rimettere piede nella tua casa a 4 ruote.
eventuali rincari e aumenti legati all’invio che, come in altri settori, mai come in questo periodo sembrano essere all’ordine del giorno
ovviamente, neanche a dirlo, il costo del tuo biglietto aereo per raggiungere l’altra metà di mondo

Ora si abbiamo concluso! Se sei arrivato fino a qui puoi tirare un sospiro di sollievo, spegnere il computer, rilassarti, metabolizzare tutte le informazioni lette e, da domani, iniziare a pianificare il tuo viaggio nel continente dell’on the road dalle mille culture e dai paesaggi incredibilmente mozzafiato.
Ti aspettiamo!

Sele & Humberto – Sentidos Humanos
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