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La Germania Anseatica – prima parte

da Redazione
35 letture Freudenberg

Di Roberto Serassio

Questo viaggio, la cui lunghezza sarà di circa novecento chilometri, oltre naturalmente alle tappe di avvicinamento al punto di partenza e di ritorno, è senz’altro interessante, ma anche piuttosto intenso: le cose da visitare sono tante e quindi sarà opportuno considerare almeno un periodo di tre settimane di permanenza in terra tedesca. Tuttavia, non è certamente più pesante degli altri proposti in questa guida (vedi altri articoli sulla Germania di Roberto Serassio, ndr) e, oltretutto, offre una visione della Germania molto particolare, sia dal punto di vista paesaggistico e monumentale che dal punto di vista delle tradizioni. Quello che vedremo ci darà un’impressione di opulenza, di ordine e di attività commerciali molto sviluppate che non si riscontra da nessun’altra parte del territorio tedesco. In particolare ciò che ha colpito noi, durante la nostra prima visita e, che pensiamo colpirà chiunque si avvicini per la prima volta a questa zona, sono state le case dei contadini. Noi siamo abituati in Italia, dove le cascine sono si dignitose, ma senza fronzoli e molto spesso posseggono un cortile fangoso, occupato da diversi mezzi agricoli. Nella Germania del nord questo non lo vedrete. Le case sono dei veri capolavori di architettura moderna e, se non sono nuove, sono perfettamente restaurate. I cortili sono tutti pavimentati o con gli autobloccanti o addirittura con cubetti di porfido. Non si vede un mezzo agricolo perché sono tutti sistemati nelle rimesse e anche gli animali sono ritirati nelle loro stalle. Noi abbiamo capito che si trattava di case agricole solamente perchè abbiamo visto delle mucche uscire dai loro ricoveri. D’altra parte la Lega Anseatica è stata fondata nel XII secolo e per quasi ottocento anni ha sviluppato un commercio molto redditizio che ha senza dubbio arricchito le città membri. Questa tradizione, pur con altri sistemi, continua ancora oggi e visitando centri come Lubecca, Amburgo o Brema si potrà palpare quest’atmosfera vecchia di otto secoli.
Con questo viaggio attraverseremo quattro stati federali del nord della Germania che, elencati per ordine di visita, saranno: La Westfalia, la Bassa Sassonia, lo Schleswig – Holstein e il Mecklenburg – Pomerania Anteriore.
L’itinerario che segue e che costituisce la 1^ parte del viaggio parte da Siegen e termina ad Osnabrück ed ha una lunghezza di circa 400 chilometri-

Siegen, castello superiore

L’itinerario prende inizio da Siegen, città universitaria della Westfalia del sud che, benché i suoi edifici siano stati distrutti quasi all’ottanta per cento durante l’ultimo conflitto mondiale, ha conservato un certo numero di costruzioni piuttosto importanti. Tra queste il castello superiore ed il castello inferiore.
Il primo, posto sulla collina del Siegberg, risale al 1259 e fu la residenza del ramo cattolico della casata dei Nassau. Sin dal 1905 ospita il Siegerlandmuseum che esibisce, oltre a collezioni regionali, tra le quali una dimostrazione del lavoro in miniera, molti dipinti, di cui, i più importanti sono quelli eseguiti da Peter Paul Rubens, che qui vi nacque nel 1577.
Il castello inferiore fu invece edificato nel tardo XVII secolo e servì da residenza al ramo evangelico della casata dei Nassau. Attualmente viene usato dall’amministrazione pubblica dello stato della Nord Renania – Westfalia.
Tra gli edifici religiosi portiamo all’attenzione dei visitatori la piccola Martinikirche, il cui pavimento a mosaico fa risalire la sua fondazione all’ XI secolo, rendendola così la più antica chiesa del Siegerland. Fu ricostruita in gotico agli inizi del XVI secolo, mentre il fonte battesimale è romanica.
A est della piazza del mercato troviamo la tardo romanica Nikolaikirche, fondata nel XIII secolo, ma ricostruita nel XVII. Luogo di sepoltura dei conti di Nassau, è una delle poche chiese romaniche di forma esagonale al nord delle Alpi. Possiede una fonte battesimale in argento di fattura peruviana, tutt’ora in uso.
A sud della piazza del mercato è posta la chiesa di Santa Maria del 1702, con la nuova cripta funeraria della casata dei Nassau.
Anche la vecchia città, con la sua caratteristica piazza del mercato, è degna di una visita, benchè, forse non regga il paragone con altri centri storici più monumentali.

Non si può lasciare Siegen senza prima aver visto un esempio di archeologia industriale: il gasometro. Si tratta di uno dei più vecchi serbatoi sferici ancora esistenti con le lamiere completamente rivettate. Al mondo esistono solo altri tre di questi manufatti e tutti in Germania: Schwerte, Offenburg e Bielefeld. Gli appassionati della birra potranno visitare nei dintorni della città alcune birrerie, tra cui le più famose sono la Krombacher e la Eichener.
Tra gli avvenimenti più importanti che si tengono regolarmente in Siegen, desideriamo citare il mercato delle pulci che ha luogo ogni primo sabato del mese da marzo a novembre. A giugno si tiene invece il Johannimarkt, una fiera vecchia oramai di quattrocento anni.

Freudenberg

Pochi chilometri di autostrada A45 separano Siegen da Freudenberg, meta dell’appuntamento successivo.
La particolarità più significativa di questa bella città della Nord Renania – Westfalia è il suo centro storico Alter Flecken, costituito interamente da case a graticcio del XVII secolo che, data la sua bellezza, è stato inserito nell’atlante degli edifici monumentali di importanza internazionale. Avevamo pensato di descrivere in dettaglio il centro storico, dando delle informazioni abbastanza precise sulle case che lo popolano, ma quando abbiamo cominciato il lavoro, ci siamo accorti che è un’impresa praticamente impossibile, a meno di non scrivere un libro intero sul villaggio. Per darvi un’idea di com’è il posto vi diciamo solamente che è praticamente un museo all’aperto, dove la gente vive veramente e non solo per soddisfare la curiosità dei turisti. Le case sono praticamente tutte uguali, hanno il tetto molto aguzzo e ciò che le distingue una dall’altra sono gli intrecci dei graticci che cambiano motivo in ogni abitazione. In estate centinaia di vasi di gerani ornano le finestre facendo il paio con le insegne in ferro battuto appese davanti alle botteghe degli artigiani ed ai locali pubblici. Le strade sono tutte lastricate con cubetti di porfido il cui colore, mischiandosi con quello dei gerani e delle case, tutte rigorosamente dipinte di bianco, crea un effetto cromatico da autentico quadro impressionista. Anche la chiesa è dipinta di bianco e si armonizza perfettamente con il resto. Data la sua particolarità, il villaggio è stato usato molte volte come set di film. Benchè piccola, la città può vantare una vita culturale abbastanza importante e ne sono testimoni i due musei tra cui:
Il museo cittadino che espone collezioni relative alla storia locale, civile ed economica. In particolare consigliamo la parte riguardante gli orologi.
Il museo della tecnica è invece imperniato sulla storia industriale e commerciale della regione. I suoi pezzi principali sono costituiti da un motore a vapore del 1904 ed una serie di veicoli su ruote.
Nella vicina Oberholzklau si può visitare una chiesa del XIII secolo che, sebbene costruita in stile romanico, comincia a mostrare un tentativo di transizione verso il gotico. Anche la natura attorno a Freudenberg è particolarmente attraente. La riserva naturale Asdorfer Weiher, benchè piccola, possiede molte cose da vedere, come il fiume Weibe e la zona umida che lo costeggia.

La prossima visita è riservata a coloro che apprezzano la cultura religiosa, espressa nelle sue manifestazioni più ricorrenti quali i pellegrinaggi. Werl, che si trova sull’autostrada A1, è una città, già appartenente alla Lega Anseatica, che basa la sua grande popolarità sulla quantità di pellegrini che annualmente vanno a venerare la Sacra Immagine della Vergine Maria. La sua storia si perde nella leggenda e vuole che un certo Berthold abbia lasciato cadere l’immagine della Madonna nel fiume Ruhr, per poi vederla ritornare, contro corrente, dopo una sua accorata preghiera di pentimento.

Werl

La statua, alta sessantotto centimetri, risale al 1171 e si presume che sia stata scolpita in Svezia. Fu trasferita a Werl da Soest nel 1661 e affidata ai frati cappuccini che nel 1669 consacrarono la chiesa, costruita appositamente per ospitare la sacra immagine. La sua sede di adorazione attuale è la Basilica del Santuario, costruito nel 1906. Sin da quando la chiesa è stata elevata al rango di Basilica Minore da Papa Pio XII, nel 1953, è stata meta di intensi pellegrinaggi che raccolgono annualmente circa trecentomila persone. Tuttavia, la statua della Vergine non è la sola attrattiva di Werl. Il centro storico possiede degli interessanti edifici patrizi, stradine idilliache e case con travi a vista completamente rinnovate. Direttamente sul percorso di visita della città vecchia, si trova il museo missionario dei Francescani, Haus Rykenberg del XIV secolo che ospita il museo cittadino e la chiesa gotica di Santa Walburga. Per gli appassionati degli acquisti ricordiamo che nel mese di agosto viene organizzato l’evento chiamato shopping al chiaro di luna, per cui i negozi locali rimangono aperti sin oltre la mezzanotte.

Soest

Soest è una città che conta più di mille anni di storia, infatti, il primo documento che la menziona risale al 836. Come città anseatica essa giocò un ruolo cruciale nella Germania medievale e i suoi mercanti diedero un contributo decisivo alla fondazione della Lega Anseatica. La silhoutte della città è dominata dalle sue chiese, dalle mura di difesa e da numerosi edifici secolari risalenti a diverse epoche. Schiere di deliziose case a graticcio e stradine tortuose danno al centro storico un inconfondibile carattere. I due terzi delle mura, complete del loro fossato, sono state intelligentemente conservate ed una passeggiata lungo il loro perimetro è particolarmente invitante in aprile e maggio quando i fiori sugli alberi cominciano a sbocciare. Certamente con così tanti anni alle spalle il suo patrimonio monumentale è notevole pertanto dedichiamo una visita approfondita a questa bella città dagli edifici di arenaria verde.

L’edificio più antico e più importante è la Cattedrale di San Patroclo, costruita in stile romanico nel X secolo, che domina con la sua imponenza, lo skyline di Soest. La facciata ovest ed il campanile sono veramente interessanti, come sono interessanti alcuni affreschi del XIII secolo contenuti nel transetto nord, mentre il resto dell’edificio non si può veramente definire alla loro altezza.
A separare la Cattedrale di San Patroclo dalla chiesa di San Pietro, del 1200, è solamente la larghezza dell’area pedonale. La parte più vecchia dell’edificio, che ora non è più visibile, risaliva, però all’ VIII secolo. All’interno della navata, la galleria dell’imperatore testimonia la presenza, in tempi antichi, di diversi ospiti illustri ed esibisce un coro gotico e una scala a chiocciola dalle tipiche caratteristiche barocche.
Altra interessante costruzione è la bella Wiesenkirche, chiesa gotica del XIV secolo, la cui navata possiede una lunghezza, una larghezza ed un’altezza praticamente identiche. Sopra il portale nord è collocata una vetrata a mosaico del 1520 raffigurante l’Ultima Cena in cui compaiono alcune specialità gastronomiche della regione: testa di maiale e boccali di birra. Il Retablo di Heinrich Aldegrever del 1525, principale opera custodita nella chiesa, presenta la vergine affiancata da Sant’Agata e Sant’Antonio.
Pochi passi a nord della chiesa ha trovato sede il nuovissimo museo dedicato all’arenaria verde, con cui sono costruiti molti edifici di Soest. Numerosi documenti danno precise informazioni sull’arenaria stessa e sul ruolo che questa ha avuto nell’arte e nell’economia della regione. Importante è la collezione di pietre che illustra il lavoro di restauro che sta avvenendo attualmente nella vicina Wiesenkirche.
Uno degli edifici barocchi più rappresentativi è il municipio del 1713 – 1716 con il suo porticato di nove archi sul lato ovest e con la statua di San Patroclo, il patrono della città, che guarda la piazza del municipio dall’alto della sua posizione sul portico. Nel retro dell’edificio si può notare la parte più nuova della Rathaus, originalmente una scuola di grammatica ed il cortile interno, situato al centro del complesso architettonico e che spesso ospita manifestazioni all’aria aperta che attraggono ogni anno numerosi visitatori.
A pochi passi dal municipio incontriamo la cappella, del XII secolo, dedicata a San Nicola, patrono di tutti coloro che viaggiano per mare. L’interno contiene un prezioso altare di Conrad da Soest. Per molti anni si è pensato che la cappella fosse stata donata da mercanti marittimi e la forma di nave anseatica le fosse stata data proprio per questa ragione. In realtà sembra che ci siano prove evidenti che la cappella venisse usata come memoriale, dove un prevosto diceva messa per commemorare i suoi confratelli. A noi piaceva di più la prima versione.
Per raggiungere lo stagno del mulino, risalente al XIII secolo, bisogna attraversare il parco Theodor Heuss. Lo stagno non ghiaccia mai, neanche negli inverni più freddi, perché alimentato da numerose sorgenti. Diagonalmente al mulino, dall’altra parte dello specchio d’acqua, si può trovare la riproduzione di un’altalena, intesa come strumento medievale di punizione, infatti, nel medioevo i furfanti venivano spinti, dipinti di giallo, tramite l’altalena, nella pozza e li lasciati al pubblico ludibrio.
La chiesa di Santa Maria posta sulla collina, si raggiunge tramite la Wiesenstraße e la Hohe Gasse. Questo edificio, dalle proporzioni particolari, in quanto la larghezza è superiore alla lunghezza, fu costruito attorno al 1200 ed caratterizzato da un’impronta bizantina, individuabile dagli affreschi del soffitto che, sopra il coro, presentano la danza degli angeli. A destra dell’altare è esposta l’unica croce a disco reperibile in Germania.
Una breve passeggiata lungo la Kleine Osthofe ci porta ad ammirare la Osthofentor, l’unica porta della città rimasta tra le originarie dieci della cinta muraria costruita nel 1180 e che si estendeva per 3,8 chilometri. La ricostruzione della porta ebbe inizio nel 1523 e terminò nel 1526. Oggi ospita il museo di storia della città con una collezione di venticinquemila chiavistelli da balestra, unica nel suo genere.
Lo Schiefe Turm è il campanile della vecchia chiesa di San Thomä, costruita nel 1270 e, per questo, uno dei più antichi edifici religiosi. La torre strabica, come viene chiamata comunemente la costruzione, fu edificata nel 1653, ma per colpa del marciume formatosi nel legname utilizzato, ha assunto una forma curva.
Pochi passi più avanti incontriamo la nuova chiesa di San Thomä, originariamente appartenente al monastero dell’ordine di San Francesco che qui fondò, nel 1233, il suo primo convento in Westfalia. La chiesa è senza campanile e del monastero sono rimasti solo pochi ruderi.
Attraversando la Grandweg e percorrendo una viuzza molto stretta si arriva al Burghof Museum, ospitato in un palazzetto del 1559. Il museo espone oggetti d’arte e della storia della città, assieme ad una mostra permanente di incisioni in rame di Heinrich Aldegrever di cui abbiamo ammirato il retablo nella Wiesenkirche. Dietro l’edificio del museo troviamo una casa in stile romanico del 1200 che è una delle più antiche residenze tra i fiumi Reno e Weser.
Muovendosi in direzione della Ulrichertor non si può fare a meno di incontrare la Kattenturm, una torre difensiva del 1230 che è l’unica rimasta delle mura interne.
Tra la Ulricherstraße e la Paulistraße è situata la chiesa di San Paolo del 1200. L’edificio, con le sue vetrate e le sue statue fu trasformato, a metà del XIV secolo, da stile romanico a stile gotico evidenziando così la tipica foggia costruttiva di Soest. Fu in questa chiesa che il monaco domenicano Johann Kelberg tenne, nel 1530, il primo sermone protestante. Lui ed il suo confratello Thomas Borchwede furono praticamente i precursori della riforma religiosa in città.

L’archivio cittadino è ospitato nella casa Zum Spiegel, un’antica residenza patrizia. Contiene la più ampia collezione della Westfalia di documenti medievali tra cui l’Alte Huhhaut del XIII secolo, il più antico statuto di Soest. Particolarmente prezioso è il Nequam – Buch che registra i nomi dei buoni a nulla cittadini che furono banditi dalla città. Il libro contiene pure delle miniature che mostrano il modo drastico di amministrare la giustizia a quel tempo.
La Brunstein Kapelle fu documentata per la prima volta nel 1225 ed è, assieme alla Nikolai Kapelle, che abbiamo visitato precedentemente, una delle due cappelle rimaste delle venti esistenti nel passato. Attualmente viene usata come studio e come luogo di mostre dall’artista Fritz Riske.
Prima di lasciare definitivamente la città per dirigerci verso la meta successiva, desideriamo ancora far notare che Soest ha saputo armonizzare perfettamente il moderno con l’antico, molti degli edifici storici sono stati restaurati e trasformati in negozi o sedi di banche ed assicurazioni. Il visitatore potrà rendersi conto del lavoro di integrazione seguendo il tracciato delle vecchie mura di difesa.

fiume Lippe

Entriamo ora nella valle della Lippe, già menzionata in un altro itinerario, per andare a visitare Lippstadt, anche chiamata la Venezia della Vestfalia perché costruita sull’acqua. Per arrivarci prendiamo l’autostrada A44 e la strada 55. Fondata nel XII secolo, la città conserva ancora ora alcune importanti opere medievali che ci affrettiamo a visitare. Cominciamo il nostro giro di esplorazione con la chiesa evangelica di Santa Maria o Marienkirche. Si tratta di un edificio gotico, costruito attorno al 1221 ed affiancato da due alti campanili di cui uno con la cupola a cipolla. L’interno è molto spazioso e conserva ancora molti esemplari del suo arredamento gotico originale.
Sulla piazza, dov’è posta la chiesa, troviamo anche il municipio di Lippstadt. Esistente sin dal medioevo, l’edificio, a causa di pericoli di crolli, fu completamente ricostruito nel 1773. Sopra il portale rococò, al quale si accede con una maestosa scalinata, si possono notare l’aquila prussiana, lo stemma araldico cittadino e la rosa di Lippstadt. Il municipio è posto sotto la tutela dell’organizzazione tedesca dei beni monumentali. Sulla stessa piazza è collocato anche lo Stadtpalais, un edificio borghese del 1788.

Lippstadt

Il castello Schwarzenraben è un palazzo barocco, situato sull’acqua, nel sobborgo di Bökenförde. Fu costruito nel XVI secolo come casa colonica e trasformato, nel 1765, nell’ edificio che vediamo. La costruzione presenta degli stucchi secondo lo stile italiano ed è posto al centro di un parco delizioso, con una Orangerie rococò. L’interno della cappella del castello è ricco di fantastiche incisioni.
La piazza del municipio è il cuore pulsante di Lippstadt ed è anche il luogo dove la gente si dà appuntamento per un aperitivo o una happy hour, mentre la Lange Straße, completamente pedonale, è la via dello shopping dove si trovano negozi e boutique eleganti. La campagna nei dintorni è molto bella, con la sua ricchezza di laghi e di torrenti tra cui il fiume Lippe che ha il suo corso proprio nella periferia della città.

Rietberg

Riprendiamo la strada verso nord con la 55, ma ci fermiamo dopo pochi chilometri a Rietberg, bella cittadina fondata nel 1289 sul fiume Ems. La sua struttura medievale è ancora visibile oggi nella storica città vecchia. Sessanta splendide case a graticcio caratterizzano la città degli splendidi frontoni che, come il monastero francescano, posto su di un’isola dell’Ems, risalgono al XVII secolo.
Un buon punto di partenza per effettuare un percorso storico è la chiesa cattolica di San Giovanni Battista, seguita dalla Hofbeamtenhaus, dall’incantevole municipio del 1806, dalla Gräfliche Conductionshaus, dalla Heimathaus (il museo di storia locale), la casa del pittore di corte . La bella passeggiata lungo l’Ems ci ricorda dove si trovavano le mura cittadine, mentre nel sobborgo di Varensell troviamo un’abbazia del 1902. Chi lo vorrà potrà noleggiare una canoa per una rilassante escursione lungo il fiume, dove si potranno ammirare diverse specie di uccelli in un contesto dalla bellezza sorprendente. Chi invece preferisce rilassarsi in città potrà visitare una distilleria di acquavite, il museo del pane o solamente sedersi ad uno dei locali cittadini per ammirare il passeggio e gustare un caffè, servito in tazze di preziosa porcellana, alla vera moda tedesca, accompagnandolo con una golosa fetta di torta.

Rheda, il castello

Proseguiamo ancora qualche chilometro sulla strada 55 sino a raggiungere le città gemelle Rheda – Wiedenbrück. Questa è una zona molto affascinante sia dal punto di vista naturalistico che storico. Si ritiene infatti che i Romani abbiano effettuato incursioni in questo territorio nel I secolo a.C. Si suppone anche che Carlo Magno abbia combattuto in questa zona alcune battaglie contro i suoi nemici sassoni. Il museo cittadino espone diversi reperti della storia e della preistoria della regione. Ambedue le municipalità posseggono dei quartieri storici risalenti a parecchi secoli prima per cui la visita andrà effettuata con tutta la calma ed il raccoglimento necessario per apprezzare questa doppia città. Passeggiando lungo la Lange Straße di Wiedenbrück, si troveranno interi isolati di case a graticcio che ci porteranno indietro nel tempo. Tuttavia, non si tratta solamente di pezzi da museo, ma residenze di cittadini che ancora oggi le abitano e mostrano tutto il loro orgoglio di vivere in queste dimore cariche di storia. La chiesa di Sant’Egidio, posta appena fuori della piazza principale, sembra sia stata iniziata nel 785 e terminata nel 1502. L’interno si fa apprezzare per il suo pulpito, il fonte battesimale e le finestre. La chiesa della Vergine Maria è un altro edificio che vale la visita. In particolare si dovrà notare l’arco che la collega al monastero francescano posto al di là della strada. Non si può lasciare Wiedenbrück se prima non si fa una visita al Romantik Hotel Ratskeller, una magnifica struttura con il rivestimento a graticcio piena di iscrizioni e sculture risalenti al XVI secolo.

La città vecchia di Rheda è stata parimenti restaurata e presenta una serie di residenze di artigiani costruite in stili architettonici diversi. Sul marciapiede, davanti ad ogni bottega, è inciso il simbolo dell’attività che vi veniva effettuata.
Il castello di Rheda, edificato agli inizi del medioevo, sovrasta la città con la sua mole e riassume in sé diversi stili architettonici, con una cappella del XIII secolo, un’ala barocca ed un’altra rinascimentale.

Warendorf

Warendorf si trova sulla strada 64, a circa ventidue chilometri da Rheda. La città, posta sul fiume Ems, è famosa per il suo centro storico medievale, per il suo centro di equitazione e per la sua vocazione ciclistica. La bicicletta è qui un comune mezzo di trasporto, tanto è vero che sia il centro urbano che i dintorni sono percorsi da una fitta rete di piste ciclabili.
La parte vecchia sembra quasi uscita da un set cinematografico. Le sue case, dalla forma irregolare e dai colori brillanti, sembrano create sul momento proprio per girare un film. Invece sono assolutamente originali e risalgono a secoli diversi. Circa seicento di esse sono sotto la tutela dell’ente tedesco per i beni storici. Le cose da vedere sono veramente molte e quindi vi consigliamo di effettuare la visita con calma per non farla diventare troppo oppressiva. Piuttosto programmate una mezza giornata in più, ma non rinunciate a nessuna delle attrattive che Warendorf offre.
Cominciamo il percorso turistico con la Bentheimerturm che si trova nei pressi del vecchio cimitero ebraico. Si tratta dell’ultima torre, molto ben conservata, del sistema difensivo cittadino. La Haus Bispinck è una residenza borghese del 1903 che occupa un posto importante nel centro storico perché riunisce in sé diverse caratteristiche architettoniche e stili di differenti epoche dell’arte europea. L’edificio fa parte del Dezentralen Stadtmuseum che raggruppa diverse costruzioni storiche. La Franziskanerkirche fu costruita nel 1652 e dopo pochi anni si edificò anche il convento il cui portale barocco rappresenta uno dei pezzi più importanti del complesso. Il convento è stato abbandonato nel 2008 ed, al momento, è in fase di restauro.
La Gadem Zuckertimpen è una casa del XVII secolo nella quale vivevano persone senza diritti civili e con uno stile di vita tale da essere additato come esempio negativo ai visitatori della città. Nel complesso della Haus Kolkstiege, un pregevole esempio di case con travature a vista, vivevano, in origine, famiglie di tessitori, mentre l’edificio della Hohe Straße 24 è conosciuta come la casa natale dello scrittore Paul Schallück.
La Heumarkt, come dice il suo nome, era il luogo in cui, nel medioevo, si teneva il mercato del fieno e uno dei tre in cui venivano effettuati mercati, dedicati a merci specifiche. Si tratta di una bella piazza del centro storico, piastrellata in porfido e con alcune case a graticcio che la circondano.
Il municipio gotico risale al 1404, ma è stato arricchito da un’apparenza neogotica nel 1970. La storica sala consigliare, oggi chiamata Trauzimmer (sala nuziale), ospita mostre temporanee. Anche la Rathaus fa parte del Dezentralen Stadtmuseum.
La costruzione sita al numero 7 della Kloster Straße, è una casa borghese, costruita tra il 1812 ed il 1815. Possiede un vestibolo dall’aspetto classicista, una sala ovale con vista sul giardino ed un salone con tappezzeria del 1823.
La Krickmarkt fa anch’esso parte dei tre luoghi in cui venivano tenuti i mercati specifici e, in particolare, qui aveva sede il mercato dei cavalli. Più che di una piazza si tratta di una lunga strada pedonale, ottima per lo shopping, su cui si affacciano alcune belle case d’epoca.
La Marktplatz è una splendida piazza sulla quale affacciano case costruite in sei secoli diversi. Molte di esse presentano dei timpani a gradoni, costruiti ognuno con motivi e forme differenti che, di notte, sapientemente illuminati, costituiscono uno spettacolo veramente imperdibile, pertanto suggeriamo ai nostri lettori di fare un leggero sacrificio e di visitare la piazza dopo il tramonto per ammirarla in tutto il suo splendore.
Il Mühlenhof o recinto del mulino, si trova direttamente sul fiume, dove originalmente si trovava l’amministrazione del Principe Vescovo. Possiede un cortile d’onore decisamente meritevole di uno sguardo approfondito.
La chiesa di San Laurentius da un’ottima immagine di sè se guardata dalla Marktplatz, specialmente, come abbiamo detto, di notte. Costruita tra il 1404 ed il 1471, fu modificata in stile neogotico ai tempi del re Guglielmo di Prussia. L’interno è arredato con innumerevoli oggetti d’arte.
La chiesa di Santa Maria è relativamente recente, infatti fu costruita nel 1911. Il motivo per cui ne parliamo è perché al suo interno è esposta una pietà dell’inizio del XV secolo, mentre al suo esterno si trova ancora il campanile medievale.
Lo Schweinemarkt è il terzo luogo in cui si tenevano i mercati dedicati ed è praticamente una piazza da cui si dipartono diverse strade con case d’epoca sia a graticcio che con frontoni. Nel sobborgo di Freckenhorst troviamo il castello barocco, costruito nel 1740, per la badessa Clara Franzisca von Westerholt Lambeck. E’ un bell’edifico che vale la deviazione per una visita.

Warendorf è anche una città dedita allo sport. Numerosi sono gli avvenimenti sportivi in particolare legati all’acqua ed ai cavalli. L’allevamento di questi animali è una delle maggiori attività della città ed è costantemente frequentata da persone che orbitano attorno agli avvenimenti equestri. In estate viene organizzata una manifestazione chiamata Sinfonia di Stalloni nella quale vengono messi in mostra questi magnifici animali, bardati con uniformi di stile prussiano.

Münster si trova a dodici chilometri ad ovest di Warendorf, sulla strada 51. E’ una grande città con oltre duecentomila abitanti ed è nota per essere stata il centro della ribellione anabattista nel periodo della riforma protestante e per essere stata la sede in cui si è firmata, nel 1648, la pace di Vestfalia che mise fine alla guerra dei trent’anni. Tuttavia Münster è anche una città che vive nel presente e questa sua modernità la si può recepire dal numero inimmaginabile di biciclette che la affollano. Si ha più l’impressione di trovarsi in Cina che non in Germania, infatti, centomila persone utilizzano giornalmente la bicicletta. Il centro cittadino, unico in Europa, è completamente vietato agli automezzi a motore e il parcheggio delle biciclette, vicino alla stazione centrale, può ospitare sino a tremilacinquecento cicli, offrendo numerosi servizi come riparazione, noleggio e lavaggio mezzi. Allora cosa aspettiamo? Inforchiamo la nostra bicicletta e partiamo alla scoperta di Münster.
Iniziamo la visita dalla sua piazza più bella: la Prinzipalmarkt che, come dice il nome, era la sede del principale mercato cittadino. Il piazzale è completamente circondato da edifici storici con pittoreschi frontoni addossati uno all’altro e si estende dalla chiesa di San Lamberto a nord sino alla torre civica a sud, mentre il centro del lato ovest, proprio di fronte alla entrata sud est della piazza della Cattedrale, è invece dominato dallo storico municipio. E’ inutile precisare che la piazza è anche il luogo più animato di tutta la città e i suoi numerosi caffè e negozi di lusso attirano, ogni giorno, una marea di gente dedita allo shopping ed all’aggregazione, essendo la Prinzipalmarkt, il salotto buono di Münster. Con il suo alto timpano, il municipio, un edificio gotico della metà del XIV secolo, non è secondo a nessun’altra costruzione in tutta la Germania. Distrutto durante l’ultima guerra, fu ricostruito tra il 1950 ed 1958 esattamente come l’originale. Fu teatro dei negoziati che portarono, nel 1648, alla firma della pace di Vestfalia.

La Cattedrale di San Paolo fu costruita all’inizio del XIII secolo nello stile di transizione tra il romanico ed il gotico, ma nel corso dei secoli subì delle trasformazioni con aggiunta di elementi rinascimentali e barocchi che le conferirono l’aspetto che troviamo oggi. La chiesa possiede una navata relativamente corta, ma con una dimensione esterna imponente grazie alla parte ovest, con i due campanili, ai transetti est ed ovest e al coro con il suo deambulatorio e le cappelle che si irradiano da questo. L’entrata alla Cattedrale avviene attraverso il portale sud ovest, chiamato Paradiso e letteralmente ricoperto di sculture eseguite tra il 1225 ed il 1235. L’interno della chiesa è unico, con due sole campate oltre alla navata che conferiscono luminosità e una sensazione di spazi aperti. La caratteristica principale dell’edificio è l’orologio astronomico del 1540 il cui scopo era di calcolare esattamente la cadenza della Pasqua, dato che il calcolo è molto complicato poiché si basa sulle fasi lunari e deve essere conosciuto con sei settimane di anticipo al fine di cominciare la quaresima in tempo. Oggi ci sono i computer che assolvono a certe funzioni, ma all’epoca si conosceva solamente la meccanica perciò immaginate quanto dovevano essere ben costruiti questi strumenti. Nella piazza della Cattedrale si tiene, per due volte alla settimana, il mercoledì ed il sabato, il mercato cittadino dove si possono trovare specialità della Vestfalia e non solo. E’ un appuntamento settimanale al quale i cittadini di Münster cercano di non mancare.
La chiesa di San Lamberto si trova sulla piazza omonima, esattamente dove il Roggenmarkt e l’Alter Fischmarkt portano al Prinzipalmarkt. L’edificio, costruito tra il 1375 ed il 1450, deve la sua popolarità alle gabbie appese alla guglia del campanile e dentro le quali furono posti, a metà del XVI secolo, i corpi dei leaders degli anabattisti. Sul portale principale è situato un rilievo con la Radice di Jesse, il cosiddetto albero genealogico di Gesù. La chiesa di San Lamberto è anche conosciuta per il suo campanaro che, giornalmente suona, ogni mezzora dalle 21 alle 24, ad eccezione del martedì, la sua tromba di rame.
Lo Schloss è un palazzo barocco, costruito per il Principe Vescovo tra il 1767 ed il 1787. Si tratta di un edificio con tre ali, oggi usato dall’amministrazione universitaria.
La Krameramtshaus, sulla quale si ha una vista spettacolare dalla piazza della chiesa di San Lamberto, è la vecchia gilda dei fabbricanti di candele. Costruito nel 1589, l’edificio con il suo frontone a gradoni in mattoni, fu la residenza degli emissari olandesi durante le trattative per la pace del 1648.
Il Kiepenkerl è un monumento al tipico commerciante ambulante della campagna di Münster il quale, vestito di un abito blu, con una cravatta nera al collo, un nodoso bastone, la pipa in bocca e la tipica gerla sulle spalle, il Kiepe appunto, si spostava di fattoria in fattoria e di casa in casa per barattare le merci e per tenere i contatti tra la campagna e la città.
La chiesa di Überwasserkirche deve il suo nome al fatto che fosse stata costruita fuori le mura cittadine e al di là del fiume Aa. Creato nel 1340, l’edificio possiede un possente campanile gotico, unico in tutta la Vestfalia.

Munster Erbdrostenhof

L’Erbdrostenhof è un capolavoro barocco degli anni 1753 – 1757 e, assieme alle chiese delle clementine e dei domenicani, rappresenta l’isola barocca della Salstraße. Il suo esterno fu fedelmente ricostruito dopo il secondo conflitto mondiale, mentre all’interno furono restaurate solamente lo scalone e la sala dei banchetti. Oggi ospita la conservatoria statale della Vestfalia.

La chiesa di San Clemente è un’altra opera barocca del sommo architetto Johann Conrad Schlaun. Costruita tra il 1745 ed il 1753, faceva parte del monastero e dell’ospedale dei fratelli ospedalieri che fu edificato per ordine del Principe Vescovo Clemente Augusto. L’edificio centrale, la cupola, la lanterna e l’interno furono restaurati, su disegni originali dell’architetto, dopo la guerra. La fortezza di Zwinger fu edificata nel 1528 e, dal XVIII al XX secolo, fu utilizzata come prigione. Durante la seconda guerra mondiale la Gestapo usò la fortezza come luogo di esecuzioni.
Nessuna visita di Münster può considerarsi perfetta senza una serata nel tipico quartiere chiamato Kuhviertel (letteralmente: il quarto di vacca). Si tratta della zona di intrattenimento della città, immersa nelle tradizioni con pub per studenti ed accoglienti ristoranti che servono la cucina tradizionale della Vestfalia. Il Pinkus Müller, per esempio, è una birreria dove si serve birra scura, seduti sotto antiche travi dipinte con aforismi. Il quartiere ha molto da offrire, anche di giorno, in quanto è forse il luogo più genuino della città con le sue stradine ed i suoi negozietti.
Sei carrillon forniscono tutti giorni la musica di sottofondo mentre si passeggia nel centro cittadino. Essi sono distribuiti lungo tutta la parte storica e, con la loro musica, attraggono l’attenzione dei passanti sia che si tratti di sole campane o di carillon più sofisticati con tanto di figure in movimento.
Il fascino particolare del porto di Münster è stratificato nel mix creato dai magazzini ristrutturati e dall’ architettura moderna. Tutte le attività legate alla creatività si sono stabilite in questa zona e infatti troviamo agenzie pubblicitarie, studi di architettura e case editrici. Una visita notturna saprà accontentare diversi gusti: durante la bella stagione il porto è uno spettacolo all’aria aperta, sempre affollato di gente in cerca di musica, di ballo e di spettacoli teatrali.


Il Cavete è il più antico pub per studenti della città ed è situato in Kreuzstraße al numero 38. E’ un piccolo locale tutto a sghimbescio con un forte carattere medievale che lo rende molto popolare tra i locali ed un must per i turisti. La sua selezione di birre è adeguata, anche perchè in questa parte dell’Europa non ci aspettiamo niente di diverso e i prezzi sono decenti.

Gli appassionati potranno effettuare una visita al locale orto botanico, gestito dall’Università di Münster. E’ situato proprio dietro lo Schloss e contiene ottomila specie diverse, inclusa una ricca collezione di pelargoni ammontante a duecentotrenta qualità su duecentottanta attualmente conosciute.
Tra i vari musei che arricchiscono la vita culturale cittadina segnaliamo il Museo Universitario della Bibbia, il Museo Statale di Arte e Cultura storica, il Museo cittadino di storia e politica, il Museo Mineralogico dell’Università, il Museo Statale sui cavalli, il Museo Statale della Prussia Occidentale, il Mühlenhof, un museo all’aria aperta raffigurante la vita medievale in un villaggio della Westfalia, il Museo dell’arte della laccatura e il Museo di Arti Grafiche dedicato a Pablo Picasso.
Nelle vicinanze di Münster si trova il borgo di Nottuln, un villaggio dall’aspetto certamente attraente. Può essere quindi una buona meta per una gita in bicicletta o per una deviazione sulla strada delle successive visite.

Steinfurt

Lasciamo Münster con la strada 54 che ci conduce a Burgsteinfurt, meglio conosciuta come il Paradiso della Westfalia o il Diamante Reale poiché possiede settantacinque edifici storici, un castello con tanto di fossato ed il fiume Steinfurter Aa. Come tutte le città tedesche la piazza del mercato costituisce il sancta sanctorum del centro storico per cui consigliamo di iniziare la visita da questo luogo incantato.
Il primo edificio che ci viene incontro è il vecchio municipio, costruito nel 1561. La sua elaborata architettura, tra cui il frontone rinascimentale con le sue volute, è l’espressione massima ed è il simbolo della ricchezza che i cittadini del borgo avevano accumulato con i loro commerci. Ad abbellire ulteriormente la costruzione vi è una torretta, sormontata da una guglia, la quale è supportata da una trave che viene definita la trave dell’imperatore. Al primo piano del municipio troviamo la sala gotica che per molto tempo ha ospitato le guardie municipali e la prigione, mentre al secondo piano incontriamo la sala consiliare e una camera con un grande caminetto.

Rimaniamo sempre sulla piazza ed andiamo ad ammirare l’alto edificio con l’insegna “Stadtbücherei” che non è altro che la biblioteca cittadina. La costruzione è chiamata anche Weinhaus ed è la più antica della Marktplatz, infatti fu costruita nel 1450 dal conte per ospitare degnamente i suoi visitatori e successivamente fu usata come magazzino per la vendita del vino e questo spiega il motivo del nome. A causa di alcuni difetti di costruzione il tetto dovette essere rifatto già nel 1490. La facciata a stucco, un miscuglio di elementi barocchi e Jugendstil, fu aggiunta nel 1912.
Vicine alla Weinhaus possiamo osservare due case rinascimentali. Quella posta al Markt 18 era di proprietà di un giudice, mentre quella posta al Markt 16 era di proprietà dell’amministratore dei beni del conte che la costruì nel 1648.
Giusto in fronte a quest’ultimo edificio si trova la casa Pieter van der Swaagh, costruita nel 1784 in stile classicista.
Dalla parte opposta dell’edificio comunale la strada porta alla Hahnenstraße dove, proprio all’inizio, è posta la casa chiamata Huck Beifang Haus, costruita nel 1607 da Ebherard Huck, amministratore del conte, come ampliamento della casa della moglie. La costruzione possiede un bello sporto sul quale l’orgoglioso proprietario ha fatto incidere un’iscrizione in latino che recita così: “Sunt hae structae aedes Ebherardie sumptibus Hucki. Ex his as superas sperat abire domos” che tradotto significa pressapoco “La casa fu costruita a spese di Ebherard Huck. Da qui spera che un giorno raggiungerà il Paradiso”. L’edificio, che fu utilizzato in passato come biblioteca e come stalla, è oggi di proprietà del birrificio Krombacher e ospita mostre temporanee.

Visto che il tour di Burg Steinburg è stato sinora impegnativo, perché non approfittiamo degli eleganti locali della piazza del mercato per un buon caffè tedesco? I cultori del caffè all’italiana inorridiranno a questa proposta, ma forse non sanno che in Germania questa bevanda viene servita con una vera e propria cerimonia di cui, due ingredienti indispensabili, sono le eleganti tazze di porcellana finissima e la fetta di torta, senza la quale la cerimonia non si può svolgere. Il caffè può anche non essere di nostro gusto, ma vi assicuriamo che tutto il resto è un piacere veramente raffinato.
Dalla piazza del mercato, un vicoletto medievale chiamato Kalkarstiege, ci conduce alla strada Butkamp, dove incontriamo, tutti in una volta, diversi edifici storici. La prima costruzione che scorgiamo è la Ackerbürgerhaus, una casa abitata, a suo tempo, da una persona che, oltre ad essere un cittadino, era anche un agricoltore ed aveva la terra fuori delle mura cittadine.
Sul lato destro della strada ha la sua sede una casa a graticcio, costruita all’inizio del XVII secolo e chiamata Kornschreiberhaus. Michael Oeglein è considerato il primo proprietario e l’architetto di questa abitazione, costruita il secondo e terzo piano a sporto sulla strada in modo ottenere più spazio interno. Questo signore era responsabile della raccolta dei dazi e delle tasse che gli agricoltori dovevano versare al conte, sotto forma di segala ed altri cereali, prima che essi fossero esentati all’inizio del XIX secolo. La contabilità relativa a ciò che entrava ha dato il nome alla casa che in italiano vuole appunto dire casa della contabilità dei cereali.

E’ sempre molto interessante riuscire a capire il significato del nome che viene dato agli edifici, molto spesso è legato al nome del proprietario od allo scopo a cui era adibito e la lingua tedesca, come del resto la lingua inglese, sono particolarmente adatte per definirne esattamente la denominazione.
Abbiamo divagato tanto così per prenderci una piccola pausa tra una visita e l’altra, ma ora ritorniamo prontamente al nostro dovere.
Il proseguimento della visita ci porta alla Burgstraße per uno sguardo alla Kunsthaus, letteralmente la casa dell’arte e allo Schlossmühle, il mulino del castello che sorge sul luogo, dove già nel medioevo, esisteva un mulino. Oggi l’edificio è un caffè ristorante.
Lo Schloss è una delle più importanti costruzioni di Burgsteinfurt ed è ancora abitato dai suoi proprietari per cui le visite sono limitate ad alcune parti soltanto. Costruito nel 1129 è uno dei più antichi, maestosi e bei castelli della regione di Münster. Fu distrutto e ricostruito molte volte nel corso dei secoli e, ad ogni sua nuova ricostruzione, furono aggiunti elementi nuovi così che il suo aspetto è un’armoniosa mescolanza di romanico, rococò ed architettura classica. Tra le parti assolutamente da non perdere ci sono le due cappelle, costruite una sopra l’altra che possono essere usate separatamente o come cappella unica a due piani. Gli edifici di servizio o Vorburg sono posti di fronte alla parte residenziale e comprendono appartamenti, stalle e costruzioni agricole. Al centro del cortile si trova una piccola costruzione in pietra in stile barocco che serve da copertura per il pozzo.
Dal castello si può scorgere la maestosità della costruzione della Hohe Schule, la vecchia Università Calvinista di Burgsteinfurt, costruita in stile rinascimentale dal conte Arnold IV per contrastare le attività dei gesuiti nella città di Münster e nel Münsterland. A partire dal 1591 la Hohe Schule iniziò ad effettuare corsi in legge, teologia, medicina, fisica, filosofia, storia e retorica, anche se però l’Università non rilasciava alcun dottorato. Attorno alla grande torre si trova una galleria che all’epoca veniva usata per osservazioni astronomiche. Chiusa all’inizio del XIX secolo, la scuola fu usata, durante l’occupazione da parte delle truppe napoleoniche, come sede della corte di giustizia e prigione.
Kautenstege è a pochi passi dalla Hohe Schule ed al suo inizio troviamo la vecchia Geisthaus, l’unico ospizio per i poveri sopravvissuto in città dal XV secolo. Una targa, nella stessa strada, ricorda ai visitatori, il punto dove sorgeva la sinagoga e la tragedia degli ebrei deportati nei campi di concentramento.
La Kautenstege pone fine alla visita di Burgsteinfurt e delle sue attrattive. Crediamo che l’esplorazione del suo centro storico sia stata interessante e pertanto ci perdonerete la nostra pedanteria nell’ illustrarne le bellezze.

Osnabrück, Lower Saxony, Germany – Typical architecture in Marktplatz.

Con la strada 499 e l’autostrada A30 raggiungiamo Osnabrück nella Bassa Sassonia. Sviluppatasi come luogo di mercato accanto alla diocesi vescovile, fondata da Carlomagno nel 780, divenne sede del Principe Vescovo nel 803 e nel XII secolo divenne membro della Lega Anseatica. Sebbene sia una grande città (oltre 160.000 abitanti), possiede un centro storico estremamente raccolto e ricco di edifici interessanti.

Come sempre la maggiore concentrazione di essi si ha sulla Marktplatz che, anche in questo caso, è particolarmente attraente, circondata com’è da eleganti edifici con alti frontoni. Quale posto migliore quindi per iniziare il percorso che ci porterà a scoprire le bellezze di Osnabrüch ed in particolare del suo centro storico.
Il vecchio municipio è senza dubbio uno dei più prestigiosi monumenti cittadini. Fu iniziato nel 1487 e terminato nel 1512: i lavori durarono quindi ben venticinque anni, ma venticinque anni spesi bene perché l’edificio è veramente bello nella sua architettura tardogotica e con il suo ripido tetto la cui dimensione è uguale alle dimensioni del resto della costruzione. Sei torrette, disposte sulle facciata anteriore e posteriore donano all’insieme un aspetto di palazzo fortificato, acuito dalla scala centrale, che dal 1845, è in pietra, ma prima di questa data era in legno cosi che potesse essere ritirata in caso di pericolo. Il municipio assunse inoltre una valenza storica importantissima quando la guerra dei trent’anni terminò con la pace di Vestfalia, firmata sia in Münster che nell’edificio comunale di Osnabrüch. Nella Friedenssaal sono conservati i ritratti dei cosiddetti quarantadue Pacificatori (gli inviati europei alla conferenza di pace). La sala del tesoro custodisce oggetti di valore come monete, strumenti per la coniatura, la coppa imperiale e una copia del trattato di pace.

Di fianco al municipio è situata la Marienkirche, una delle chiese più antiche della città. L’edificio gotico è stato menzionato più volte nel 1173, ma si assume, grazie a scavi archeologici, che già uno o due secoli prima vi fosse un’altra costruzione sacra. La chiesa è stata ampliata nei secoli seguenti sino ad ottenere la definitiva caratteristica gotica, all’inizio del XIV secolo. La costruzione possiede una notevole facciata, caratterizzata dal numero quattro. Quattro sono infatti i timpani, quattro le alte finestre gotiche e quattro i portali del lato sud e del lato nord. Il campanile, alto settantanove metri, offre un panorama mozzafiato sulla città e sul paesaggio circostante, una giusta ricompensa dopo che si sono saliti centonovanta gradini.

Osnabrück cattedrale di San Pietro

La Cattedrale di Osnabrück è uno degli edifici romanici più rimarchevoli della Germania. La sua visita può essere veramente considerata un viaggio attraverso la storia dell’arte di diverse epoche. Infatti, la città si sviluppò, alla fine del VIII secolo attorno alla chiesa che, nel 785, venne dedicata a San Pietro. La sua forma attuale risale agli anni tra il 1218 e il 1277, dopo che un furioso incendio l’aveva quasi completamente distrutta. Impressionanti sono i due campanili gemelli e, in particolare, quello di nord ovest è considerato il campanile romanico più bello di tutta la Nazione tedesca. L’interno conserva alcune pregevoli opere d’arte come il fonte battesimale in bronzo del 1225, la croce del trionfo, la più grande della Bassa Sassonia e risalente al 1220 – 1230, il leggio barocco del 1751 e l’altare principale dei primi del 1900.

La Cattedrale ospita anche un museo, conosciuto come il Domschatzkammer e Diözesanmuseum, il quale ospita il tesoro venuto in possesso del duomo durante i secoli della sua esistenza. Tra gli oggetti esposti, i più preziosi sono la Kapitelkreuz, un crocifisso dorato del XI secolo, un confessionale del XVII secolo, proveniente da un vicino convento e numerosi manufatti romani della chiesa originale.
Alcune delle mura di fortificazione sono ancora visibili lungo il viale periferico cittadino che fu costruito al loro posto. La più importante porta, ancora in piedi, è la Heger Tor che fu edificata per celebrare la vittoria di Waterloo. Si tratta di una costruzione neoclassica che comprende una porta e una torre. I visitatori possono salire al suo interno e di qui godersi un bel panorama sulla città.
Forse è giunto il momento di concederci una pausa ristoratrice prima di affrontare altre visite di carattere storico. Allo scopo consigliamo la Marktplatz che riunisce nel suo perimetro alcuni caffè e ristoranti. Normalmente in estate vengono allestiti tavolini all’aperto da cui si ha una magnifica vista sulla chiesa di Santa Maria e sul vecchio municipio.
Chi invece preferisce rilassarsi con un po’ di shopping può passeggiare lungo la pedonale Grosse Straße che inizia proprio da Neumarkt. La via riunisce diversi negozi di qualità che incontreranno senza dubbio il favore dei visitatori.

La visita riprende con la Bucksturm, una torre delle vecchie mura risalente al XIII secolo che, con i suoi ventotto metri di altezza costituiva la più alta costruzione della cinta muraria, tuttavia nel 1805 la torre fu abbassata di dieci metri e si costruì un nuovo tetto. La torre aveva un’apertura che dava verso le mura in modo che, in inverno, la sentinella potesse entrare nell’edificio a scaldarsi con il braciere che veniva tenuto sempre acceso. Oggi questo locale contiene una replica dell’ufficio della sentinella. La torre servì anche da prigione nel medioevo ed il suo prigioniero più famoso è stato il conte Johann von Hoya, catturato dai cittadini di Osnabrück nel corso della guerra dei trent’anni. Il conte trascorse sei anni di prigionia in una cabina di quercia al secondo piano. Nel XVI e XVII secolo la torre svolse anche la funzione di camera di tortura, durante il periodo della caccia alle streghe. L’interno contiene la cabina in cui fu imprigionato von Hoya, l’ufficio della sentinella e parecchie informazioni sui tempi cupi della caccia alle streghe.
Il castello è considerato uno dei primi palazzi barocchi di tutta la Germania ed il più grande della Bassa Sassonia. Fu costruito tra il 1668 e il 1673 come residenza del Principe Vescovo Ernst August I e di sua moglie Sophie von Pfalz. Bruciato durante l’ultima guerra, venne ricostruito con criteri moderni, ma fu comunque mantenuta la storica facciata. Oggi il palazzo è utilizzato dall’Università di Osnabrüch.
Opposto al castello è situato l’edificio più importante della città: lo Steinwerk Ledenhof, appartenuto dal XVI secolo al XIX alla famiglia Leden, una delle più influenti e ricche della città. La costruzione consiste in un edificio principale del XIV secolo e in una torre esterna, che acquisì il suo aspetto attuale nel XV secolo. A suo interno ospita una scala a chiocciola in pietra di rara fattura.
La chiesa di Santa Caterina, con il suo campanile alto centosette metri, è una delle più alte costruzioni medievali della Bassa Sassonia. La costruzione dell’edificio, in stile tardo gotico, durò più di duecento anni, fu infatti iniziata probabilmente nel 1298 e terminata, dopo alcune interruzioni, nel 1500. Tuttavia la sua storia iniziò circa cinquant’anni prima poiché la chiesa fu menzionata, per la prima volta, nel 1248 e pertanto si presume che ci fosse già qualcosa di esistente. L’interno fu quasi completamente distrutto durante un raid aereo nel 1945 con la conseguenza che della costruzione originale rimasero solamente alcune parti dell’altare, posto sul muro orientale della navata a nord. L’interno a tre navate fu ricreato, dopo la sua ricostruzione, da numerosi artisti che hanno lasciato alcune opere d’arte importanti come la figura di Santa Caterina sul portale est, quattro finestre nel coro raffiguranti scene bibliche, create da Rosemarie Schmelzkopf – Schrick nel 1950, un leggio in bronzo del 1960, realizzato da Karl Henning Seemann e sei grandi immagini di riformatori e governanti incluso il ritratto di Johannes Pollius, primo pastore protestante della chiesa.
La fontana Haarmann fu costruita nel 1909 in ricordo di un disastro minerario, avvenuto nel 1893 in cui nove minatori persero la vita. Il donatore, dal quale il monumento ha preso il nome, fu August Haarmann, inventore e direttore generale della miniera. La fontana fu, a suo tempo, il primo monumento tedesco dedicato ai caduti sul lavoro ed è situata alla fine del tratto più lungo delle mura cittadine, chiamate Herrenteichwall.
Fortunatamente molti edifici storici sopravvissero ai bombardamenti della seconda guerra mondiale, pertanto l’area attorno alla Bierstraße, dietro il municipio, è particolarmente degna di nota. Strade come Marienstraße, Hegerstraße, Grosser Gildewartare e Krahnstraße sono il luogo ideale per trovare case pittoresche con travature a vista.

In particolare l’Hotel Walhalla è una delle costruzioni più antiche essendo stato costruito nel 1690. Erich Maria Remark, il famoso scrittore nato a Osnabrüch, ha ambientato il suo romanzo “L’Obelisco Nero” proprio in questo albergo che è, ancora tutt’oggi, in attività. Le strade che abbiamo citato ospitano anche diversi negozietti e ristoranti pertanto il quartiere è il luogo ideale per una passeggiata preserale e per predisporre lo spirito nel modo giusto all’happy hour.
Molti sono i musei che rendono particolarmente attiva la vita culturale di Osnabrüch: alcuni espongono collezioni classiche, mentre altri basano le loro esposizioni su argomenti più inediti, ma tutti interessanti e degni di una visita. Per facilitare le scelte dei visitatori diamo una lista completa dei musei cittadini con una breve descrizione degli argomenti trattati. Sarà il viaggiatore a decidere, in base alle sue preferenze, quali visitare.

Osnabrueck, Museum Felix-Nussbaum-Haus

La Felix Nussbaumhaus è stata costruita dall’architetto americano Daniel Libenskind e aperta nel 1998 per ospitare la ricca collezione dell’artista Felix Nussbaum , nativo di Osnabrüch e morto ad Auschwitz,. Il museo ospita più di centosessanta suoi dipinti assieme a documenti biografici, politici e di storia contemporanea.
La Hase Mine è un museo minerario tutto imperniato sulla miniera chiusa cento anni fa, dopo il disastro di cui abbiamo accennato precedentemente. Un ascensore di vetro porta i visitatori al fondo di un pozzo profondo trenta metri.

Il museo storico culturale espone diversi reperti riguardanti l’archeologia, l’arte, l’artigianato, la storia e la cultura quotidiana. L’esposizione avviene in quattro edifici diversi: la parte centrale è una casa in stile neoclassico del 1889, la villa Schlikker del 1900, situata a sinistra della costruzione precedente, la Dreikronenhaus, edificata alla fine del XVI secolo, sulla Marienstraße e la Akzisehaus, del 1817, a destra dell’edificio principale.
La galleria d’arte, ricavata nella chiesa domenicana del XIII – XIV secolo, ospita mostre temporanee ed è una delle sedi di esposizioni più richieste della Germania del Nord.
L’edificio dello Stadtheater, con la sua facciata art nouveau, fu costruito nel 1908 e contribuisce molto alla ricerca di cultura dei cittadini di Osnabrüch. La costruzione, che fu ampliata nel 1998 – 1999, mette in scena circa trenta nuove produzioni teatrali, ogni anno, tra opere, operette, balletti e prosa.

Il Figurentheater si trova nel cuore della città vecchia nel Fuhralterei. Sin dal 1989, nella Ackerbürgerhaus del XVIII secolo, si svolgono rappresentazioni di marionette, sia per i piccoli che per i grandi, su dieci diversi palcoscenici.
L’orto botanico fu aperto come istituzione della facoltà di biologia e di chimica dell’Università cittadina ed è focalizzato sulle foreste del Nord America, dell’Eurasia, sulle piante medicinali, aromatiche, crucifere e cipolle selvatiche.
Osnabrüch possiede anche un importante zoo, fondato nel 1936 come parco di animali autoctoni che, evolutosi nel corso degli anni, ospita oggi duemilacinquecento animali di duecentottanta specie diverse e raccoglie più di mezzo milione di visitatori all’anno.
Ricordiamo che Osnabrüch è l’unica città tedesca situata in un parco nazionale: l’Unesco Geopark Terra vita che include la foresta di Teutoburgo e le Wiehngebirge, pertanto anche i dintorni sono molto affascinanti e, a chi avrà tempo a sufficienza, raccomandiamo senz’altro una escursione fuori porta. Particolarmente interessante potrebbe essere una gita a Kalkriese dove i germanici sconfissero le legioni di Publio Quintilio Varo. Gli scavi, condotti a partire dal 1989, hanno riportato alla luce più di seimila oggetti tra monete, armi, attrezzature, ossa umane ed animali e un tratto di fortificazione lunga quattrocento metri. Particolarmente interessante è la maschera facciale di un elmo romano.

Elenco aree di sosta

Località
Indirizzo struttura
Coordinate Lat - Long
Siegen
Parking An der Alche, Freudenberger Straße 61 , Siegen
50.88057 - 8.00862
 Freudenberg


Lohmühle,  Freudenberg
50.89617  - 7.87661
Werl


Am Freizeitbad, Höppe, 11, Werl
51.55848  - 7.90255
Soest
Wohnmobilplatz am CityMotel, Altes Stellwerk, 9, Soest
51.57506  - 8.11478
Lippstadt
Wohnmobilstellplatzn,  Quellenstraße, 76, Lippstadt
51.71755  - 8.33584
Rietberg


Schulzentrum, Torfweg, Rietberg
51.80724  - 8.43302
Reda - Wiedenbrück
Hallenbad, Am Hallenbad, Reda - Wiedenbrück
51.83187  - 8.32349
Warendorf
An der Hauptschule, Nordfeld, 13, Warendorf
51.91625  - 7.97221
Münster
Am Ostbad, Mauritz-Lindenweg, 101,  Münster
51.95929  - 7.65882
Steinfurt
Wohnmobilstellplatz Steinfurt, Liedekerker Straße, 70, Steinfurt
52.1482  - 7.34816
Osnabrück
Parking, Heinrichstraße, 33, Osnabrück
52.27072  - 8.03967

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