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Sosta nelle tenute agricole

una inchiesta di Caravanbacci

da Redazione
13 letture foto Agricamper Italia

All’indomani della chiusura della stagione estiva, Caravanbacci ha tracciato un bilancio positivo del turismo in camper e rilancia il tema dell’agricampeggio e della sosta agricola come nuova frontiera dell’ospitalità rurale ed enogastronomica.
“Questa estate – ha affermato Paolo Bacci, titolare di Caravanbacci – abbiamo avuto la conferma di quanto il turismo itinerante sia in crescita. Le persone cercano libertà, contatto con la natura, esperienze sostenibili. La Toscana è stata la prima regione italiana a dotarsi di una normativa chiara che consente agricampeggio, agri-sosta e sosta gratuita fino a 24 ore: un quadro che apre alle aziende agricole la possibilità di diventare protagoniste di un turismo nuovo, autentico ed enogastronomico”.
Un sondaggio condotto direttamente da Caravanbacci su un campione di 370 camperisti conferma le potenzialità del settore: il 45,7% ha scelto i campeggi, il 40,5% la sosta libera, il 12,7% le aree di sosta camper, mentre solo l’1,1% ha dormito in aziende agricole. Non è un limite ma la dimostrazione che c’è uno spazio enorme da cogliere. Oggi il pubblico è pronto, serve soltanto che le aziende agricole raccolgano questa opportunità. Oltretutto molti camperisti, soprattutto in bassa stagione, cercano luoghi per trascorrere i fine settimana fuori porta: per coppie e famiglie con bambini l’esperienza di una sosta in azienda agricola è un valore aggiunto unico.

foto cortesia Nomady

Fare glamping sostando in camper in campagna offre il vero lusso della possibilità di aprire la porta del camper e trovarsi dentro una vigna, un oliveto, un paesaggio autentico. È un glamping diverso, accessibile, che arricchisce il viaggiatore e allo stesso tempo sostiene le aziende agricole con il massimo della sostenibilità, visto che non occorre nessun manufatto. Secondo Caravanbacci, i vantaggi sono chiari: minimi investimenti strutturali, possibilità di valorizzare i prodotti attraverso degustazioni e vendita diretta, turismo lento e rispettoso che non sostituisce l’agriturismo ma lo completa, creando un asse fondamentale con il turismo enogastronomico. Chi viaggia in camper porta ricchezza diretta sul territorio: da più studi europei emerge che la spesa media pro capite del turista in camper è di circa 100 euro al giorno. Acquista vino, olio, prodotti tipici, partecipa a esperienze e si lega alle comunità locali. È un modello che funziona già in Francia da moltissimi anni con France Passion. Ora c’è la possibilità di replicarlo in Italia, partendo proprio dalla Toscana, in un momento storico in cui la valorizzazione delle filiere agricole ed enogastronomiche è ancora più strategica.

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