Nei boschi situati lungo la dorsale appenninica e ricadenti nei Comuni di Albareto, Borgo Val di Taro e Pontremoli, la raccolta dei funghi è una consuetudine che si tramanda da molti secoli. Sono proprio queste zone infatti che, a partire dal 1934, sono indicate nelle raccolte di usi e consuetudini vigenti in provincia di Parma (edite dalla locale Camera di Commercio Industria e Agricoltura), come aree ove si produce il “Fungo di Borgotaro”.
Per “Fungo di Borgotaro”, nella tradizione e nel commercio locale, si intendono le quattro specie di porcino Boletus edulis, Boletus aereus, Boletus aestivalis e Boletus pinophilus. Il prodotto è da tutti considerato superiore, per qualità organolettiche, olfattive ed aromatiche, rispetto agli altri porcini che, pur delle stesse specie, provengono da altre zone sia italiane che estere.
Il Fungo di Borgotaro, come è facilmente intuibile, è assai diverso dalle altre produzioni tipiche perché rientra tra gli ortofrutticoli ma non è “coltivato” nel senso classico del termine. La sua fama non è solo a livello culinario ma è anche legata alla passione di migliaia di cercatori provenienti da ogni parte d’Italia che frequentano i boschi del comprensorio nei mesi di settembre ed ottobre.
E’ quindi un must che Borgotaro (PR) dedichi, nei giorni 14 – 15 – 21 e 22 settembre 2024, a questo prelibato alimento una fiera specifica, con musica, street food, show cooking e degustazioni. Sarà un’ottima occasione per coniugare la passione per la gastronomia e la conoscenza del territorio e dei suoi sapori, magari visitando per l’occasione anche il Museo del Fungo Porcino.
Info e programma: https://www.sagradelfungodiborgotaro.it/
A cura di Roberto Serassio