La Turba di Cantiano (PU) è una rappresentazione sacra molto articolata che coinvolge tutto il centro storico, trasformandolo in un grande teatro all’aperto. L’evento, che sembra avere radici popolari risalenti al XIII secolo, quando il popolo, stanco delle guerre tra i Guelfi ed i Ghibellini che avevano provocato fame e miseria, scese in piazza per invocare l’aiuto della Vergine Maria. La Turba, come ci viene presentata oggi, è certamente molto mistica, tuttavia non è ad uso esclusivo dei credenti in quanto l’anima semplice che la pervade la trasforma in un atto di cultura popolare adatta a tutti, qualsiasi sia il credo religioso. L’azione si svolge il Venerdì Santo, quest’anno il 18 di aprile, ed è regolata da orari e fasi molto precise, consolidatesi nel corso degli anni.
Si inizia infatti alle 5,30 del mattino e si termina alle 23, passando attraverso tutti i momenti salienti della Passione di Cristo, ovverosia cospirazione e tradimento di Giuda, ultima cena, processo e condanna, ascesa al Calvario, resurrezione.
Il momento più suggestivo e più spettacolare è quello dell’ascesa al Calvario, quando il corteo sale al colle di Sant’Ubaldo, illuminato dalla luce delle fiaccole e dei bracieri, si presenta in tutta la sua maestosità e gli spettatori, che avranno la fortuna di seguire il corteo sino in cima, si sentiranno partecipi di questo toccante momento e avranno la certezza di aver vissuto un’esperienza emozionante, ricca di suggestione.
Se la Turba è emozionante, Cantiano non lo è da meno, infatti è un borgo medievale che non costituisce solamente l’ambientazione ideale per la celebrazione pasquale, ma conserva un dedalo di vicoli che portano ad ammirare chiese, piazzette e case tipiche. Ed è proprio per poter avere uno sguardo completo su questo bel borgo che conviene arrivare molto prima che inizi l’azione, di modo che si abbia la possibilità di visitarlo in tutta tranquillità, senza gli inevitabili condizionamenti dovuti alla rappresentazione.
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credit Dino Ruzziconi, Augusto Rosati