E’ difficile, assistendo alla processione del Venerdì Santo di Cascia, non essere presi dall’emozione e dal misticismo, gli stessi casciani sono legati in modo indissolubile a questa tradizione religiosa e quasi tutti s’impegnano a rappresentare i quadri viventi delle stazioni o a portare le luci, le torce, la bara del Cristo e la statua della Madonna Addolorata, durante la cerimonia.
Questa viene aperta dalla Croce della Confraternita della Buona Morte, immediatamente seguita dalle stazioni della Via Crucis, rappresentate dai quadri viventi. A queste fanno seguito i penitenzieri incappucciati che, come si faceva sette secoli prima, recano croci e catene. Via via seguono poi la croce di mezzo, la croce a vento, la banda e la Sacra spina, donata nel 1625 dal Cardinale Fausto Poli. Fanno seguito il gonfalone del comune, le autorità cittadine, il Cristo Morto, portato a spalla dai confratelli della Buona Morte, bambini, corteo di giovani e la Madonna Addolorata. La parte più mistica dell’intera processione è costituita dal lungo corteo dei penitenziari, i cosiddetti incappucciati che, percorrendo le vie di Cascia, trasportano gli spettatori in un’atmosfera quasi surreale e misteriosa.
E’ abbastanza evidente che Cascia ha come attrattiva principale gli edifici che sono legati al culto della santa, come la Basilica Santuario ed il monastero in cui Santa Rita trascorse come suora di clausura quarant’anni della sua vita. La basilica è una costruzione moderna, è stata edificata infatti in sostituzione della precedente tra il 1938 ed il 1947. Il monastero risale invece al XIII secolo ed in questo luogo dimorano ancora le monache agostiniane di clausura. Cascia però ospita anche alcuni edifici medievali, come la chiesa gotica di San Francesco, quella di Sant’Agostino, quella di Sant’Antonio Abate e la collegiata di Santa Maria, probabilmente l’edificio più antico della città. Gli edifici civili sono invece ben rappresentati da palazzo Carli e palazzo Santi.
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