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Il plein air e il turismo sostenibile

Dove e come è lecito sostare?

da Roberto Serassio
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Il plein air fa parte di quello che viene definito turismo sostenibile? Certamente si, infatti, l’Organizzazione Mondiale del Turismo lo definisce come “un turismo capace di soddisfare le esigenze dei turisti di oggi e delle regioni ospitanti, prevedendo e accrescendo le opportunità per il futuro”.
Definizione questa che illustra esattamente il concetto di come dovrebbe essere il turismo. Ma siamo sicuri che il mondo del plein air lo abbia recepito nel suo significato intrinseco?
A giudicare da ciò che successo dal 31 dicembre 2024 al 3 gennaio 2025 nel parco Naturale Regionale di Gutturu Mannu, in Sardegna direi che ad alcuni colleghi camperisti questo concetto è completamente sconosciuto. Ecco i fatti.
Il Corpo forestale del Servizio territoriale di Cagliari ha contestato quaranta sanzioni amministrative a venti camperisti che, tra il 31 dicembre 2024 e il 3 gennaio 2025, hanno organizzato un raduno non autorizzabile all’interno del Parco Naturale Regionale di Gutturu Mannu.
I partecipanti, provenienti da diverse parti della Sardegna e della penisola, hanno occupato un’area non attrezzata e non destinata alla sosta di tali mezzi, trasformandola di fatto in un campeggio abusivo protrattosi almeno fino al 2 gennaio. Inoltre, i veicoli sono stati parcheggiati al di fuori della viabilità forestale consentita, arrecando un impatto diretto sull’area protetta.
L’evento illecito, denominato “Radunazzo”, è stato ampiamente documentato e promosso sui social media, diffondendo un messaggio fuorviante sulle modalità corrette di fruizione del Parco.
Le violazioni contestate riguardano il campeggio abusivo e la sosta vietata in area sottoposta a vincolo forestale, entrambe punite con una sanzione amministrativa di cento Euro. L’importo complessivo delle somme dovute dai trasgressori ammonta a quattromila Euro.
Questo è un caso che è balzato alla ribalta perché segnalato dalla stampa, ma chiunque abbia un po’ di esperienza camperistica sa benissimo che casi di campeggio abusivo, magari non rilevati dalle autorità, in Italia ve ne sono anche altri, specialmente nella bella stagione.
Certo piace a tutti svegliarsi al mattino godendo di una splendida vista sulle montagne o di una meravigliosa alba sul mare, ma ci sono dei ma e questi ma ci dicono che in Italia ed anche in Europa vi sono luoghi in cui la sosta libera è vietata , come nel caso appena citato. E’ quindi buona norma, prima di depositare le ruote dei nostri mezzi in pianta stabile sul suolo, assicurarsi presso le autorità locali che in quel determinato luogo non vi siano restrizioni di sorta.
Sulla quantità può anche succedere che qualche solerte amministratore cittadino proibisca la sosta dei camper per motivi non sempre logici, ma per la maggior parte dei casi questa viene vietata per ragioni oggettive dettate da motivi di sicurezza o di conservazione dell’ambiente. Nella mia lunga carriera di viaggiatore itinerante ho visto colleghi sostare su di una spiaggia dove nidificano le tartarughe caretta caretta e questionare con i vigili che sono intervenuti per allontanarli. Oppure ho visto camperisti grigliare a tutto spiano nelle pinete della Grecia ed inveire contro le forze dell’ordine intervenute.
L’ambiente è di tutti, per cui è nostro compito preservarlo e non possiamo assolutamente accettare che alcuni “colleghi” non si comportino secondo le regole del vivere civile.
Buon viaggio a tutti

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