Nel 2025 ricorrono i 200 anni della Strada dello Stelvio, celebrati con un ricco programma di eventi culturali, storici e sportivi, frutto della collaborazione tra Lombardia, Alto Adige e la svizzera Val Müstair. Queste terre, unite fin dal 1825 dal valico automobilistico più alto d’Italia, daranno vita a una serie di iniziative da aprile a settembre, con il culmine il 5 e 6 luglio, giorni in cui la strada sarà parzialmente chiusa al traffico. Per tutta l’estate, attività sportive, incontri naturalistici, degustazioni enogastronomiche e appuntamenti culturali animeranno i festeggiamenti, immersi in uno degli scenari più spettacolari delle Alpi. Le celebrazioni saranno un’occasione per ripercorrere le diverse identità assunte in due secoli dalla “Regina delle Strade Alpine”, ma anche per guardare al futuro: attraverso laboratori dedicati ai giovani, si immaginerà lo Stelvio e l’area di Bormio per le generazioni a venire.

Le terme di Bormio
Le celebrazioni ufficiali hanno preso il via a Bormio oggi 26 aprile con la proiezione, presso la sala congressi di Bormio Terme, del docufilm “Stelvio. Crocevia di pace” realizzato dal regista sondriese Alessandro Melazzini. L’opera valorizza, dal punto di vista storico, il significato del passo come punto d’incontro tra culture diverse, uno dei focus portanti degli eventi celebrativi. La coesione culturale sarà sottolineata soprattutto dalla festa del 5 e 6 luglio 2025. La celebrazione ufficiale vedrà la chiusura al traffico parziale della Strada e, al Passo dello Stelvio, si alterneranno gli eventi organizzati congiuntamente da enti pubblici e privati delle tre regioni coinvolte. Iniziative culturali, concerti, escursioni, approfondimenti e ricostruzioni storiche: come i giri sulle carrozze originali e le sfilate di auto d’epoca. Non mancheranno i prodotti tipici di tutte le tre regioni evidenziando, così, quanto i loro confini, grazie alla Strada dello Stelvio, siano stati motivo di unione più che di divisione. Per raggiungere la festa saranno adibite navette.
Per gli appassionati di sport, ci saranno tante occasioni per cimentarsi sulla rotta dei grandi campioni, innanzitutto del ciclismo. Da quando, nel 1953 con la vittoria di Fausto Coppi, è stata istituita la Cima Coppi, questa strada è la vera icona per gli appassionati delle due ruote. Tra gli eventi più attesi citiamo la tappa del giro d’Italia (28 maggio), le gare Stelvio Santini (8 giugno) e la Re Stelvio Mapei (13 luglio) mentre, dedicati a tutti, sono i giorni della Enjoy Stelvio Valtellina (da maggio a settembre, scopri qui il calendario).
Da giugno a settembre sono in programma escursioni con guide alpine ed esperti dell’Associazione Culturale Istituto di Ricerca e Studi Carlo Donegani e del Parco Nazionale dello Stelvio, con l’obiettivo di raccontare e valorizzare il territorio coinvolgendo operatori, turisti e studenti. Per chi vuole viaggiare nel tempo, invece, ci sono i sentieri della Guerra Bianca nel cuore della riserva naturale più grande e antica d’Italia, tra resti di trincee, gallerie, baraccamenti e postazioni di artiglieria dei soldati che nel Primo conflitto mondiale si batterono su campo innevato e ghiacciato a quote anche oltre i 3000 metri.
La storia in continua evoluzione della Regina delle Strade Alpine
La strada carrozzabile più alta d’Italia, per tal motivo considerata la Regina delle Strade Alpine, è riconosciuta come una delle più belle strade di montagna al mondo. Fu costruita in soli 5 anni dall’ingegnere Carlo Donegani per volontà dell’imperatore Francesco I d’Asburgo che, in seguito al Congresso di Vienna del 1815, e all’inclusione del Regno Lombardo-Veneto nell’Impero austriaco, ritenne necessario costruire una strada che collegasse Milano con Vienna, senza dover passare dalla Svizzera.
I lavori di costruzione iniziarono il 26 giugno 1820, partendo dal centro di Bormio e proseguendo verso i Bagni Vecchi. La strada fu inaugurata il 6 luglio 1825 e nel 1831 prese servizio un servizio di diligenza da Milano: in 64 ore si raggiungeva Bormio e in 125 Landeck in Tirolo. Trainata da quattro o sei cavalli, la diligenza – tuttora conservata al Museo Civico di Bormio – poteva trasportare fino a otto persone con i bagagli.
A 2.758 metri di altitudine s.l.m. sul Passo; per 46,5 km di lunghezza complessiva; con 88 tornanti e 3 gallerie; la Strada collega 3 regioni (Lombardia, Alto Adige e Val Müstair) ed è stata per numerose volte Cima Coppi del Giro d’Italia, diventando l’icona indiscussa degli amanti del ciclismo. Incastonata in uno dei parchi alpini più vasti e antichi d’Europa – il Parco Nazionale dello Stelvio è riserva naturale fin dal 1935 – la Regina delle Strade Alpine è meta prediletta di escursionisti a caccia di scenari paesaggistici mozzafiato, ma anche di siti storici rappresentativi, come i resti dei villaggi della Grande Guerra.
All’epoca della sua costruzione, la Strada dello Stelvio rappresentò un’opera di ingegneria civile di assoluta avanguardia. La sua realizzazione comportò lo scavo di gallerie nella roccia, la costruzione di ponti e paravalanghe in legno e l’introduzione di diverse soluzioni innovative e, per quei tempi, inedite.
Sebbene la Strada dello Stelvio sia nata per esigenze di tipo commerciale e amministrativo, il suo scopo si è evoluto nel tempo orientandosi sempre più su frequentazioni legate al tempo libero. Viaggi, sci estivo, gare ciclistiche, MTB, trail running, escursioni nella natura, trekking, alpinismo, sci alpinismo e fotografia. La Strada dello Stelvio offre tutto questo nella splendida cornice del Parco Nazionale dello Stelvio. Un contesto di assoluta eccezione che, da sempre, aggiunge unicità e fascino a questa Strada.
Tutti gli approfondimenti sono in costante aggiornamento sulla pagina del bicentenario: https://stelvio200.bormio.eu/
Ulteriori informazioni su Bormio sono disponibili all’indirizzo www.bormio.eu o, via mail, a info@bormio.eu